“Mugello Mediceo”: intervista doppia a Giovanni Incagli e Serena Pinzani
BORGO SAN LORENZO – Tante persone accorse per la prima edizione di Mugello Mediceo che, per questo primo anno, ha proposto come filo conduttore “Il galateo nell’era dei social” per celebrare i 460 anni dalla morte di Monsignor Giovanni Della Casa, celebre letterato borghigiano che scrisse l’opera “Galateo ovvero de’ costumi”. L’evento è stato ancor più d’impatto grazie alla presenza di ospiti d’eccellenza come Vittorio Sgarbi, Selvaggia Lucarelli, Saverio Carmagnini e molti altri (articolo qui). A pochi giorni dalla fine della manifestazione abbiamo intervistato due tra gli organizzatori: Giovanni Incagli e Serena Pinzani, per provare a tracciare un bilancio dell’evento.
Soddisfatti del risultato dell’evento? Vi aspettavate così tanta affluenza? E come la spiegate?
GIOVANNI INCAGLI. Sono molto soddisfatto, anche perché il lavoro che c’è stato dietro è cominciato a febbraio e proseguito, sempre con maggiore intensità, fino al giorno dell’evento. Una fatica grande, ampiamente ripagata. Sapevamo di aver fatto qualcosa di diverso rispetto alle manifestazioni di Borgo e del Mugello, un prodotto di qualità, questo però non è riuscito lo stesso cancellare del tutto la “paura della piazza vuota”, fino all’ultimo momento, anche se avevamo la convinzione di aver lavorato bene e con un gruppo di professionisti. Per quanto riguarda l’affluenza abbiamo visto la piazza veramente gremita durante i tre maggiori eventi: gli “Autogol”, il dibattito sul galateo e lo show di Dario Cecchini. Per gli “Autogol” quattro ragazzini sono addirittura venuti in bici da Sant’Agata per ottenere dei buoni posti, sono cose che commuovono e danno immensa soddisfazione. La linea scelta è stata quella di non disperdere le energie, sia fisiche che economiche, puntando su elementi che avrebbero potuto portarci il massimo ritorno, come i personaggi che abbiamo chiamato: Selvaggia Lucarelli, Vittorio Sgarbi e Dario Cecchini. Inoltre la concomitanza con “Le vie del gusto” è stata molto favorevole: c’è stata una vera e propria sinergia tra le due manifestazioni.
SERENA PINZANI. Sono sicuramente soddisfatta, sia per il livello e la qualità dell’evento sia per l’affluenza di pubblico. Non mi aspettavo tutta quella gente, forse perché spesso si è portati a pensare al peggio per poi gioire in caso di smentita. Ed è ciò che è capitato a noi. D’altra parte gli ospiti che avevamo invitato erano una garanzia di attrattiva. Perciò nel complesso direi che siamo molto contenti.
L’evento in verità era composto da vari elementi che non sono andati tutti benissimo. C’era qualcosa che si poteva evitare o che non rifaresti?
G.I. A mio parere gli eventi sono andati tutti bene. E’ evidente che non può richiamare lo stesso pubblico la lezione di Galateo, rispetto al dibattito con Vittorio Sgarbi. Ma entrambe le cose hanno avuto successo. Certo, si sarebbe potuto cambiare qualcosa, perché con il senno di poi si ha maggiore consapevolezza, ma tutto sommato la nostra formula è stata valida. Non ho trovato nei feedback grandi critiche, che in questi casi peraltro, ci sono sempre: tutto sommato sono state veramente poche. Qualcuno ha addirittura ammesso di aver criticato l’evento senza aver visto lo spettacolo e fa parte del gioco.
S.P. Come in tutte le esperienze ci sono sempre delle riflessioni da fare, bilanci, cose da rivedere ed altre da mantenere, ma da comunicare e strutturare meglio. Abbiamo avuto interventi di qualità che sono stati veramente interessanti ma seguiti da un pubblico ristretto, come le lezioni di galateo, vuoi per la collocazione oraria, vuoi perché non è passato bene il messaggio che l’evento era gratuito. La formula del processo, in particolare, è difficile da realizzare e forse il pubblico si aspettava un po’ più di pepe da due personaggi come Sgarbi e Lucarelli, ma a mio parere è una formula da ripetere, una novità nel Mugello, andrà solo aggiustata e calibrata.
Parliamo dei rapporti con Mugello Culla del Rinascimento. Due realtà, un’associazione e un consorzio, nate in parallelo, perfino con un nome simile, e con finalità analoghe. Non rischiano di essere un doppione o comunque di disperdere forze?
G.I. Quello che penso è che se si è arrivati a creare due realtà del genere vuol dire che se ne sentiva la necessità. Inoltre c’è collaborazione tra di noi, è stata marginale, è vero, in questo primo evento, ma sono sicuro che non farà altro che aumentare. Guardiamo l’aspetto positivo: abbiamo dato una risposta ad una necessità del Mugello. Poi niente impedisce che in un futuro possa crearsi un terzo ente che ci assorbisca entrambi.
S.P. Non credo. Il Mugello si sa che da sempre ha un tessuto di volontariato fervente ed attivo. Ma ognuna delle due realtà ha ben chiara la sua identità. Mugello Culla del Rinascimento guarda molto alle future generazioni, alla scuola, con l’obiettivo di tramandare il bagaglio di storia, cultura ed arte del Mugello e che questo sia cibo per le nuove generazioni anche fuori dal nostro territorio . Mugello Mediceo ha riunito professionalità diverse per valorizzare ed esportare al meglio, anche in maniera più spettacolare, lo stesso bagaglio culturale. Questo non toglie che ci può essere complementarità, come in questa occasione, creando rete e collaborazione. E a questo proposito permettimi di ringraziare le due Associazioni, Mugello Culla del Rinascimento, e Stare per il loro prezioso contributo all’interno del nostro evento.
Non si rischia che queste iniziative siano un po’ effimere? Tanta gente in piazza, ma poi? Basta qualche spot, pur di successo, a favorire la promozione del Mugello?
G.I. Non siamo gli unici che si occupano di promozione del territorio. Per questo abbiamo pensato che creare spettacoli che si aggancino a personaggi storici della cultura mugellana sia un ottimo sistema, alternativo, per promuovere il Mugello. Sicuramente poi ci sono e ci devono essere altri soggetti che portino avanti altre idee ed iniziative. Non vogliamo essere un ente esaustivo per quanto riguarda la promozione, cerchiamo solo di dare il nostro contributo. È chiaro che l’Unione dei comuni, la Città Metropolitana e gli stessi singoli comuni siano quelli che maggiormente si debbano occupare di questo servizio.
S.P. Io penso che la gente in piazza sia un primo segnale, vuol dire che abbiamo suscitato la curiosità del pubblico. Abbiamo visto l’apprezzamento, in particolare, sia per lo show di Dario Cecchini sia per lo scopo benefico di donare il ricavato per le zone terremotate. Ho addirittura saputo che alcuni agriturismi hanno ricevuto prenotazioni appositamente per poter partecipare all’evento di sabato sera. Ora, però, dobbiamo aspettare che le bocce si fermino per fare un bilancio certo, sono sicura che non sia stato fine a se stesso, credo che il nostro messaggio sia passato.
E per il futuro? Quali nuove sorprese avete in pentola?
G.I. Sicuramente la manifestazione verrà riproposta nel 2017, o ad inizio o a fine estate. In questo momento abbiamo tante idee che ancora non hanno preso forma. Il nostro scopo è puntare tutto su qualcosa di preciso, senza disperdersi in troppe attività. Ma non mettiamo limite alla provvidenza! Nel frattempo ringrazio tutti i componenti del Mugello Mediceo, i professionisti che hanno partecipato a questa manifestazione e l’amministrazione comunale.
S.P. Per il prossimo futuro stiamo organizzando il premio “Le velò” di dicembre. Lavoreremo anche per la prossima edizione del Mugello Mediceo, tenendo conto della peculiarità dell’evento facendo in modo che un personaggio significativo, come Giotto, parli del Mugello. Sicuramente speriamo di collaborare con altre associazioni creando ponti e non muri sia con il pubblico che con il privato ed il volontariato.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 settembre 2016