Multiutility, Dicomanocheverrà: “I sindaci dei piccoli comuni si sono accorti che non conteranno più niente”
DICOMANO – Il gruppo consiliare di opposizione mette in evidenza un aspetto importante nella gestione della società chiamata a gestire i servizi pubblici (acqua, gas, luce e rifiuti): il peso insignificante dei comuni piccoli (mugellani compresi) nel decidere strategie e scelte.
Lacrime di coccodrillo!? Pare proprio di sì, considerato che nell’ultimo consiglio comunale di Dicomano che si è tenuto il 29 marzo 2023 è stato portato in approvazione il c.d. “Patto parasociale territoriale fra i comuni della provincia di Firenze quali soci della Multiutility e della costituenda Holding”.
Ma facciamo un passo indietro, ricordando che gli obiettivi della Multiutility (nata dalla fusione con Alia, di Acquatoscana, Consiag e Publiservizi) sono la gestione di acqua, gas, luce e rifiuti e la successiva quotazione in borsa del 49% delle partecipazioni. “Si tratta di un progetto che ci ha visti come gruppo Dicomanocheverrà” Laura Barlotti, Marcello Certini e Cristina Ticci “sempre contrari in quanto ritenuto dannoso per i cittadini, per le imprese e anche per i territori, specie quelli più piccoli che non avranno più alcuna voce in capitolo, concentrandosi le scelte solo nelle mani dei comuni più grandi, Firenze e Prato e della finanza.
“A conferma di tutto questo infatti” continua il comunicato di Dicomanocheverrà “una ventina di comuni della Provincia di Firenze, per lo più di modeste dimensioni e tra cui anche quello di Dicomano, stanno sottoscrivendo un Patto parasociale (portato nell’ultimo consiglio comunale) che sperano gli consenta di avere almeno un rappresentante nella Holding di secondo livello, quella che verrà quotata in borsa”.
“Operazione che non servirà a niente” commenta la capogruppo di Dicomanocheverrà Laura Barlotti: “purtroppo diversi sindaci, dopo aver appoggiato a spada tratta l’operazione Multiutility Servizi, fatta tutta in fretta e furia, si sono accorti, come del resto gli abbiamo fatto notare fin dall’inizio, che non conteranno più niente all’interno del nuovo soggetto e stanno quindi cercando di correre ai ripari attraverso patti parasociali tra comuni di secondo livello! Troppo tardi però! Infatti fra le regole della governance di controllo della Multiutility” continua Laura Barlotti “ce ne è una che prevede che gli azionisti pubblici, nel formare la lista con le indicazioni di Presidente e AD, stabiliscano formule che impediscano il formarsi di una maggioranza contraria a Firenze. Quindi di cosa stiamo parlando?” “Purtroppo” continua la consigliera Laura Barlotti “è stato fatto un grosso patatrack senza valutare bene in modo preventivo cosa avrebbe comportato la creazione della Multiutility Servizi, che ha come unico obiettivo quello di salvaguardare il comune di Firenze dai debiti di Alia, e speculare su servizi essenziali, come l’acqua, mettendola nella mani della speculazione finanziaria nonostante l’esisto del referendum del 2011”.
E se pensiamo che la maggioranza della popolazione toscana è data dagli abitanti dei piccoli comuni, è facile capire come saranno proprio questi a non avere più alcuna voce in capitolo e a pagare di più”. “Un bell’esempio di giustizia sociale e di democrazia. Grazie Pd!”
(Fonte: Laura Barlotti, Marcello Certini, Cristina Ticci – Gruppo Dicomanocheverrà)
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – marzo 2023
Come sempre e più di sempre la multiutility è stata progettata per creare un ennesimo sistema per imporre alla popolazione di riferimento costi e tariffe da
ladri .per rendersene conto basta fare i raffronti con territori più bravi dove le tariffe sono molto più basse vedi l’Emilia Romagna