Nei meandri degli uffici di Publiacqua, 116 giorni per una pratica semplice semplice: la denuncia dell’arch. Del Panta
BARBERINO DI MUGELLO – Sono tanti i casi di ordinaria burocrazia, che esasperano utenti, professionisti, imprenditori, e che rallentano attività ed iniziative, provocando danni economici e … al fegato.
L’architetto Alberto Del Panta, di Barberino di Mugello ha fatto una di queste esperienze. E leggendo la sua testimonianza, si stenta a credere che si possa arrivare a tutto questo. Ringraziamo Del Panta per il suo racconto, perché è utile che si sappia cosa accade (o non accade) nei meandri di certi uffici. Perché chi può e chi deve intervenga, e trovi soluzioni che consentano di rimuovere ostacoli assurdi e dannosi per tutti.
Il Filo
Nella fase istruttoria di un progetto presentato per l’ampliamento di un fabbricato sede di un attività commerciale, i Servizi Tecnici del comune di Barberino mi hanno richiesto:
– Parere del soggetto gestore “Publiacqua spa”, in ordine allo scarico meteoriche nella fognatura pubblica di “tipo mista”.
A tal riferimento, il progetto prevede:
– lo smaltimento delle acque meteoriche raccolte dalla copertura della nuova porzione in ampliamento, mediante collegamento alle tubazioni del fabbricato esistente,
– il sistema di scarico delle acque bianche fu realizzato con la costruzione del fabbricato, nei primi anni 2000; è dotato di cisterna interrata (re-impiego per irrigazione parti a verde del lotto) con tubazione di troppo pieno che recapita i quantitativi in eccesso, nel collettore fognario di rete pubblica.
Evidenzio che in conseguenza dell’ampliamento proposto:
– Non ci sarà la necessità di un nuovo allacciamento, ma di una integrazione del sistema esistente = tubazione nuova innestata in un pozzetto delle grondaie esistenti.
– La zona non offre alternative per lo scarico meteoriche con modalità differenti; né all’epoca della costruzione del fabbricato, né allo stato attuale. C’è un unico collettore di Fognatura “mista”che passa all’interno della proprietà, ma nessun fosso o corso d’acqua nelle immediate vicinanze (che avrebbero potuto offrire un’alternativa per la restituzione razionale).
In data 11.08.2018 inoltro tramite pec, un’ Istanza per “richiesta di parere al soggetto gestore”.
Nei giorni successivi chiamo gli uffici di Publiacqua spa, nella speranza di conferme dell’avvio del procedimento e per un tentativo di sollecito; i tentativi sono infiniti sia tramite centralino che ad interni passanti; riesco a parlare con impiegati diversi, ma nessuno di quelli direttamente interessati.
Il 27.09 invio una mail alla segreteria dell’Ufficio/Settore competente); la responsabile mi risponde istantaneamente comunicandomi che dal 21.09 l’istanza è stata assegnata ad uno dei tecnici addetti.
Non avendo riscontri nei giorni successivi chiamo infinite volte ed invio mail allo stesso indirizzo; non trovo risposta in nessuno dei casi.
Il 25.10 risponde ad un mia telefonata la stessa responsabile, comunicandomi che che l’istanza è stata processata e come tale riesce a “visualizzarla” alla firma del responsabile di Settore già da qualche giorno; ipotizza un rilascio imminente.
Il 12.11 chiamo nuovamente la signora: stesso contenuto della risposta ottenuta circa 20 gg prima – istanza alla firma – difficile capire perché non è stata evasa; ottengo una sorta di promessa d’interessamento diretto della signora che mi conferma di:
– aver visto qualche mia mail nelle settimane precedenti;
– attivarsi “ per restiturci” subito il parere tramite Pec, appena il responsabile si libera ed è disponibile.
Cornicetta: Prima di metter giù l’ennesima telefonata ti riempie il cuore sentirsi dire per l’ennesima volta […mi scusi architetto, ma ultimamente ci sono stati cambiamenti, ……. trasferimenti degli uffici: alcuni si sono spostati da un piano all’altro, altri addirittura in un palazzo adiacente; altri son rimasti dov’erano; ora non si tocca più nulla, è tutto informatizzato,…….i procedimenti si possono vedere, e li vedo che son pronti ma…… ma non si può accedere direttamente ai documenti posti alla firma del dirigente; non si riesce a porli in evidenza come prima, quando ci si spostava con le carte in mano…] .
Qualche settimana fa (26.11.2018), ho inviato l’ennesima mail alla signora mia referente virtuale che mi ha prontamente risposto:
– Buongiorno, sono in attesa di apertura WBS. Saluti
Al di la del ricorso a questi termini improbabili che non mi dicono più di tanto, la considero virtuale perché, nonostante i vari confronti (mail o telefono), non mi ha mai “restituito” una risposta effettivamente attinente, plausibile ed utile.
Sono consapevole che tutto non si può avere.
Di sicuro non ho avuto contatti alternativi: impossibile parlare con il tecnico istruttore che rimane incognito (a meno di un’indagine approfondita che dovrei svolgere passando per “altre vie”), impossibile parlare con il responsabile del procedimento.
In data 03.12 ho finalmente ricevuto una pec da Publiacqua spa:
– il messaggio indirizzato a me ed agli uffici comunali non ha testo, ad eccezione della specifica dell’oggetto.
– ha un primo allegato (jpg) con un’unica paginetta rispetto alle due desumibili di cui dovrebbe essere composto – il contenuto incompleto è incomprensibile. Prima di interrompersi a fondo pagina, parla della fossa biologica esistente che ad esser pignoli non è minimamente interessata dalla “Richiesta di Parere”….mah?!
– il secondo allegato è una sorta di “schema tipo” su come devono essere impostati gli scarichi – direi inspiegabile e sicuramente non attinente alla Richiesta di Parere.
In data 05.12.2018 dopo 116 giorni totali ho ricevuto una seconda pec con due allegati completi. Il contenuto è quindi comprensibile:
– Il soggetto gestore “prende atto della modalità adottata per lo scarico delle meteoriche” e nella sostanza, non esprime neanche quel parere che…. credevamo di aver richiesto.
Non è un commento alla sfortuna degli eventi che hanno segnato il cammino di questa istanza; al momento mi tengo ogni disagio ed il nervosismo per le implicazioni negative che si son determinate.
Mi preme rendere manifesta questa sorta di constatazione di un fallimento e proporti queste righe a testimonianza di un disservizio che sembra proprio un’offesa alla decenza. Ovviamente da dover subire senza alcuna possibilità d’interazione/confronto/reazione/….difesa/scampo.
Quando si ha a che fare con Publiacqua spa, ci troviamo sempre costretti ad accertare l’evidenza di una sorta di buco nero. Una voragine organizzata e strutturata in forma di Società. Non c’è un solo presupposto e non c’è un solo risultato, che possa identificare (e di conseguenza giustificare) la loro attività come servizio. Ed è sempre peggio. Si potrebbe scrivere un libro.
Mi son trovato a leggere Il Regolamento del sistema idrico integrato…. la Carta del Servizio…roba da film! E mi veniva da pensare: quante energie sprecate inutilmente per i vari paragrafi che non dicono NULLA e NULLA intendono dire! Bozze, revisioni, concertazioni, condivisioni, presentazioni, inviti, firme congiunte ecc.ecc. , chissà quali sforzi e chissà quante risorse buttate.
Dentro alle paradossali inefficienze di quest’organizzazione è chiaro che si tratta di un episodio piccolissimo, insignificante goccia in una specie di oceano di decadimento assoluto.
La preoccupazione vera è rappresentata dal raffronto che all’istante ti viene in mente: [ …se non riescono a gestire una richiesta di parere, perché dovrebbero esser capaci di rapportarsi con la salvaguardia della risorsa acqua portando avanti la loro …..funzione/mission?]
Credo proprio ci sia motivo di preoccupazione perché nel profondo, fondo, fondo di queste questioni, ci sono di mezzo le attese ed i diritti di una comunità, le risorse economiche che non abbiamo, quelle ambientali che vanno progressivamente ed inesorabilmente in malora. Di fatto il loro operare si caratterizza come sostenibilità negata: sociale, economica ed ambientale. Da manuale!
Negata purtroppo dal un fallimento di uno dei “sistemi” che credevamo generato proprio per garantirci un futuro positivo, pieno di …adeguate risposte, all’altezza dei nostri standards di vita, dei nostri principi, della nostra idea di perfetta “gestione delle risorse” ecc. ecc….
Mi domando :
Ci sono leggi che (con fatica ed approssimazione) cercano di regolare il funzionamento degli enti pubblici e la gestione dei procedimenti , in modo da garantire i diritti del cittadino/utente, la trasparenza , l’efficienza, ecc…..Ma Loro…..Loro di chi son figli? Questi soggetti né pubblici, né privati a chi o a che cosa effettivamente rispondono? Nei fatti sembrano non dover rispondere a niente, non stanno dentro a nessuna logica e vanno costantemente ed ostinatamente contro al mondo reale.
Sono messi mai sotto verifica o giudizio?
Ci sarà qualche meccanismo o circostanza per la quale Publiacqua spa, questo magnifico carrozzone frutto delle nostre contraddizioni, viene assoggettato a verifica o parere ?
– I nostri figli ci perdoneranno una simile eredità?
– C’è qualcuno che può premere il tasto Reset?
Arch. Alberto Del Panta – Barberino di Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 dicembre 2018