BORGO SAN LORENZO – Nell’ultima seduta del Consiglio comunale borghigiano l’argomento che ha visto la maggior frizione tra maggioranza e parte dell’opposizione, è stato un ordine del giorno presentato dal gruppo Pd che chiedeva il “ripristino finanziamento del Fondo Nazionale per il contributo affitto”.
Tema, quello della casa, che dovrebbe trovar tutti concordi, ma l’incaglio è stata la formulazione del testo. Nel documento presentato dal capogruppo Niccolò Grifoni infatti si sosteneva che il fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione, che “nel 2022 ammontava a 330 milioni di euro ed era stato ripartito fra le regioni che a loro volta avevano potuto emanare bandi specifici per consentire ai Comuni di richiedere e ricevere i contributi da destinare a chi ne avesse avuto bisogno”, non è stato rifinanziato.
Nell’ultimo anno il Comune di Borgo San Lorenzo aveva elargito 111 mila euro, sostenendo 111 nuclei familiari che necessitavano di un sostegno economico per gli affitti. E nel documento del Pd si sosteneva che “il non rinnovo del Fondo Nazionale per il contributo affitto getterà molte famiglie, che si trovano in una condizione di fragilità economica, in una condizione di scelta forzata che si tramuterà nel dover appunto scegliere se fare la spesa, pagare le bollette o pagare l’affitto della casa” ed esprimeva così “la propria contrarietà alla scelta del governo di non rinnovare il Fondo Nazionale”, chiedendo al Governo “un provvedimento straordinario d’urgenza che ripristini per il 2023 il Fondo a sostegno degli affitti ricalcolato sulle mutate condizioni economiche e adeguato
all’impennata dell’inflazione che ha colpito le famiglie italiane”.
Da parte prima del consigliere Francesco Atria e poi di Marco Giovannini e Luca Margheri si è fatto notare che non è vero che il fondo non vi sia, ma è cambiata la modalità di erogazione, che non passa più attraverso Regioni e Comuni, ma è riferita direttamente all’affittuario. “Il sistema di finanziamento – ha notato Atria – esiste tuttora, è stato modificato il meccanismo”.
A questo proposito l’assessore al sociale Carlotta Tai ha sottolineato che passare attraverso il Comune consente di aiutare meglio le famiglie, presentando anche altri servizi di sostegno. Da parte delle opposizioni si è quindi insistito per cambiare il testo del documento, chiedendo non tanto il ripristino del fondo, e non dicendo che è stato cancellato perché non è vero – lo ha rimarcato anche il consigliere di Borgo in Comune Romagnoli -, ma piuttosto che vanno modificate le modalità di accesso al contributo.
E Margheri, Atria e Giovannini hanno detto che con questa precisazione il documento poteva essere anche approvato da loro. Ma il gruppo Pd non ha voluto cambiare il testo. E così alla fine l’ordine del giorno è stato approvato con i voti della maggioranza e di Borgo in Comune, mentre i due consiglieri di Cambiamo Insieme (Margheri e Atria, mentre Ticci era assente) e Giovannini dei Cinque Stelle si sono astenuti. “Si poteva votare tutti insieme, è un tema condiviso – nota al termine Margheri – . A volte occorrerebbe avere maggiore capacità di accogliere le osservazioni critiche. Essere maggioranza non significa essere infallibili. In questo caso hanno votato affermazioni che non corrispondono alla realtà. Bastava correggerle e avremmo votato anche noi a favore”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 Aprile 2023