Neve e montagne di casa nostra: una giornata in cammino con il GEV
MUGELLO – Prima regola del “cammina club”: 10 metri è una misura compresa tra i suddetti dieci metri e 10 km. Seconda regola del “cammina club”: ne vale decisamente la pena.
Alla fine lo abbiamo fatto. Destinazione: passo della Sambuca. Andiamo a camminare sulla neve accompagnati da due guide d’eccezione: Sauro Pini e Bernardo Bologna, del Gruppo Escursionistico Vicchiese. L’obbiettivo è l’anello: Diacci, Monte Altuzzo, cascata dell’abbraccio, Ristorante Le Spiagge, dove ci aspetta un camino acceso ed un lauto pranzo.
Niente “strumentazioni tecniche” ma solo un paio di scarpe da trekking, intimo termico, guanti e cappello ed un cellulare per scattare tante foto. Si parte!
Il mondo si trasforma sotto la neve ed è emozionante fermarsi a respirare circondati solo dal rumore del vento tra gli alberi ricoperti di neve, siamo sicuramente su un altro pianeta. Qui, tra questi boschi, non ci sono preoccupazioni, non c’è il capo che sicuramente lunedì ti rimprovererà, non ci sono scadenze e non c’è il covid. È ovvio, la distanza di sicurezza e le regole sono state mantenute per tutto il percorso, ma qui non ti pesa.
La prima tappa è il monte Altuzzo, in cima ad una salita neanche troppo impegnativa ti ritrovi letteralmente sul tetto del mondo. È impossibile descrivere quello che provi quando ovunque volgi lo sguardo non vedi che infinito, montagne lontane sembra di poterle toccare con un dito ed il tempo sembra fermarsi mentre il vento sussurra solo: “Respira, respira”.
Ma il tempo non si ferma e dobbiamo ripartire. Il nostro obbiettivo è la famosa “cascata dell’abbraccio”. Il percorso è facile ma, come in tutte le cose c’è da stare attenti. È anche vero che scivolare sulla neve è anche divertente. In ogni caso due ragazze poco allenate sono riuscite tranquillamente a terminare il percorso.
La cascata è un luogo magico. L’avevamo vista solo nelle foto e nei video ma non rende l’idea, assolutamente. Lì è stata d’obbligo un’altra sosta per scattare un milione di foto e goderci il panorama e l’ambientazione. Una volta ripartiti abbiamo percorso il sentiero Cai lungo il Rovigo ed è lì, forse per la stanchezza che inizia un po’ a prendere, forse per la neve ghiacciata, che il percorso si è fatto un po’ impegnativo. Ma noi avevamo un obbiettivo: il ristorante “Le Spiagge”. Niente e nessuno ci avrebbe impedito di sederci a tavola, di fronte all’enorme camino e gustarci un piatto di ravioli all’ortica ed un po’ di buona ciccia alla brace.
A questo punto la giornata è finita e possiamo tornare alle auto. Ma a Sauro e Bernardo non basta, e ci propongono di arrivare al parcheggio passando da un sentiero non battuto. Qui la situazione si è fatta un po’ più complicata perché la neve era soffice ed alta e avanzare era molto più difficile ma, una volta arrivati in strada, alzando lo sguardo verso la montagna la soddisfazione di dire “noi eravamo lassù” è stata indescrivibile. E, come dicono sempre i ragazzi del Gev:” siamo solo in Mugello, che ci manca?”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 Gennaio 2021