Niente più recinti negli allevamenti mugellani. Il supertecnologico progetto Vistock sperimentato qui
MUGELLO – Chissà perché. Ogni volta che si vogliono studiare e sperimentare azioni innovative nel segno dell’altissima qualità nei settori dell’agricoltura e della zootecnia, il Mugello è protagonista. E se qualche giorno fa si è annunciata un’importante sperimentazione nel settore delle colture (articolo qui), ecco ora un progetto nazionale per il settore zootecnico. Si chiama progetto Vistock, è un’iniziativa del DAGRI, il Dipartimento di Scienze Agrarie e Tecnologiche dell’Università di Firenze, finanziato da Regione Toscana, con la partecipazione dell’Associazione Regionale Allevatori come del Gal Start, ed è stato avviato e sperimentato in due aziende mugellane, la “Valdastra” di Adriano Borgioli a Borgo San Lorenzo e l’Agricomes di Marradi.
Entrambe allevano centinaia di capi bovini di razza limousine: pascoli di montagna per Sasso Agricomes, i pascoli in pianura per Borgioli.
Il progetto Vistock è un innovativo e supertecnologico programma di controllo delle mandrie e di gestione intelligente dei pascoli. Collare elettronico, gps, un’app, droni e videocamere, ovvero l’uso della telematica non solo per sapere dove si trova ciascun bovino, ma anche qual è la situazione dei pascoli, con la possibilità di spostare i bovini, ovvero le recinzioni virtuali computer o con il telefono.
Perché il cuore del Vistock è proprio il “Virtual Fencing” ovvero il recinto virtuale. Basta con i reticolati elettrificati: i confini sono virtuali e un apposito collare, quando si avvicina alla delimitazione emette dei suoni. Se il bovino va ancora avanti ecco una piccola scossa. L’animale torna indietro, e associa il suono alla scossa: dopo qualche tempo, quando sente il suono, reagisce e torna indietro. Ma il collare fa molto altro: localizza ogni singolo animale, lo tiene sotto controllo, sia per quanto riguarda lo stato di salute che la fertilità. E con il drone si monitorano i pascoli e la produzione di erba.
Ieri si è tenuto un convegno di presentazione del progetto al quale hanno partecipato anche i rappresentanti di Agricomes, Gessica Barzagli e di Valdastra, Adriano Borgioli. Ed entrambi hanno commentato positivamente questo primo anno di sperimentazione. Non senza evidenziare, soprattutto Borgioli, le caratteristiche dei nostri territori, e anche le problematicità attuali, dai predatori alle diverse tipologie di pascoli.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 20 Novembre 2020