“No alle centrali a biomasse nel Mugello, sì ad un cittadino consapevole” tuona il Comitato
“Ne va della tua salute!”, così inizia il volantino che è stato distribuito nell’incontro di giovedì scorso organizzato dal Comitato Contro la Centrale a Biomasse di Petrona, aperto a tutti i cittadini, nel quale è stata presentata la nuova iniziativa, la richiesta di riesame in autotutela, preparata da uno studio legale, per far annullare l’autorizzazione alla realizzazione dell’impianto a Petrona (articolo qui)
Durante la conferenza è stato riassunto quel che ha realizzato il comitato fino ad oggi, facendo un punto della situazione e mostrando quanti sforzi sono stati fatti, e soprattutto, quanti il comitato è ancora intenzionato a fare. A parlare è Alessandro Marucelli, non un politico, ma un cittadino, un operaio. In sostanza, il comitato si è finora mosso principalmente su due fronti: quello dell’informazione ai cittadini e quello di accertarsi che la centrale sia costruita secondo le norme stabilite dalla legge: secondo quanto emerso più volte durante la conferenza, il progetto di costruzione della centrale non rispetterebbe la legge. E il Comitato ha sottolineato come ad accorgersene siano stati i cittadini che si sono rivolti a dei legali, non il Comune che ha approvato la costruzione.
Secondo il Comitato, che prede a riferimento il documento del Dipartimento della Prevenzione U.F.C. Igiene e Sanità Pubblica Setting Mugello con oggetto “Centrale a biomasse località Petrona: conseguenze sulla salute e sull’ambiente” (articolo qui) a firma del Dottor Cordella, questo tipo di centrali, nonostante le biomasse siano una fonte di energia rinnovabile, nel nostro territorio e gestite da un soggetto privato, non diminuirebbero l’inquinamento, né lo manterrebbero tale, ma aumenterebbe con gravissime conseguenze a lungo termine. Ed è per questo che il comitato ha scelto di reagire opponendosi a questo progetto, perché approvato senza coinvolgere i cittadini, perché pericoloso per gli stessi e le generazioni future.
E’ stata consegnata al Comune di Scarperia un’istanza di tutela nel quale viene chiesto direttamente al sindaco se “si schiererà – dice il Comitato – dalla parte del comitato e delle 7500 firme raccolte, oppure dalla parte del soggetto privato”.
Francesco Colaianni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 settembre 2015