Non c’è pace per Massorondinaio. Diventerà uno stabilimento per lo stoccaggio di rifiuti non pericolosi?
SCARPERIA E SAN PIERO – Non c’è pace per i cittadini residenti nella zona vicino allo stabilimento di Massorondinaio a San Piero a Sieve.
In questi anni innumerevoli sono stati gli esposti dei cittadini che segnalavano disturbi causati da rumore, polvere e maleodoranze provenienti dalle attività di lavorazione inerti e conglomerati bituminosi presenti nello stabilimento.
I controlli effettuati dagli enti preposti hanno portato a diffide, revoche, ricorsi al TAR, controricorsi e infine a una sospensione della produzione di conglomerato bituminoso, subordinandone la ripresa alla messa a norma dell’impianto.
A quanto pare però non bastavano tutti i disagi che i cittadini hanno dovuto affrontare in questi anni perché adesso il proprietario dello stabilimento ha iniziato l’iter per una nuova attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi ovvero dedicare una zona dello stabilimento allo stoccaggio di materiali definiti non pericolosi solo per la concentrazione delle sostanze pericolose che contengono, da frantumare con un apposito frantoio installato a ridosso del fiume Sieve e del parco pubblico.
Questa attività si andrebbe ad aggiungere a quelle già esistenti (impianto di conglomerato bituminoso, impianto di frantumazione inerti e impianto di betonaggio), rendendo ancora più critica la convivenza tra residenti e attività produttiva.
Il paradosso è che molte delle abitazioni circostanti lo stabilimento sono state costruite dal proprietario dello stesso.
Infatti negli ultimi anni il contesto urbanistico circostante l’insediamento è profondamente mutato, tant’è che la ASL ha invitato il Comune di Scarperia e San Piero a una approfondita analisi in merito ai progetti di sviluppo territoriale cercando soluzioni logistiche che permettano la prosecuzione dell’attività dell’impianto produttivo ed al contempo garantiscano il benessere dei cittadini residenti nelle vicinanze dello stesso.
I cittadini, assisti dai loro consulenti ambientali con cui ormai collaborano da anni, hanno inviato le loro osservazioni a Regione e Comune, enti coinvolti nell’iter autorizzativo, nella speranza di arrivare a una soluzione che tuteli cittadini e imprese.
Comitato di Massorondinaio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 Novembre 2020
Ancora un esempio che indica la cecità in cui annaspa la politica che amministra questi territori. Finalmente dopo il tanto penare del comitato di cittadini, quando tutte le agenzie nate e preposte alla nostra sicurezza e salute avevano iniziato a porre dei freni e il che poteva far ben sperare verso un progetto di riqualificazione di quella vasta area, come nel più classico gioco dell’oca siamo costretti a tornare indietro, non so di quante caselle. Comunque se amate camminare, andate a fare il giro intorno alla Fortezza medicea e da lì potrete rendervi conto di cos’è questo impianto con i tanti troppi condomini che vi si affacciano, forse verrà anche a voi, come a me, da piangere a questa vista.