“Non è affatto un accordo alla meno”: CGIL e CISL replicano al centrodestra sull’Ortofrutticola di Marradi
MARRADI – Non poteva mancare la risposta di CGIL e CISL alla polemica nota di ieri diffusa da Forza Italia e gruppo “SiAmo Marradi” a proposito dell’Ortofrutticola. Nota dove si criticava pesantemente l’accordo sottoscritto. Ora i sindacati replicano con altrettanta durezza.
Ortofrutticola di Marradi, per Forza Italia e Si-amo Marradi “un accordo al ribasso e senza prospettive”. Flai Cgil e Fai Cisl rispondono: “La vostra proposta era tutti a casa, I tempi indeterminati in Naspi, ‘almeno avranno 2 anni per ritrovarsi un lavoro’. Quell’accordo è stato votato dalle lavoratrici dopo una lunga mobilitazione. Oggi abbiamo una fabbrica aperta, i tempi indeterminati già a lavorare, un piano industriale per almeno 5 anni, l’impegno ad assumere tutti gli stagionali per tutti e 5 gli anni, con in aggiunta l’obbligo ad assumerli per i primi due, e una clausola di salvaguardia del reddito. Non un accordo alla meno”
Firenze, 8-3-2022 – Apprendiamo con estremo stupore, disappunto e – perché no – anche con un pizzico di ironia e sarcasmo alla Toscana, del pensiero dei gruppi consiliare di Si-Amo Marradi e di F.I. Città Metropolitana
“Non si può limitare la libertà d’impresa, ricordiamocelo sempre”, dichiarava ad agosto 2021 a Il Giornale il viceministro Fratin (FI), intervistato in merito al dibattito sulla norma antidelocalizzazione.
Certo che ce lo ricordiamo, ce lo ricordano le imprese, quelle che tanto difendete, ormai tutti i giorni: oggi libertà di impresa, significa svegliarsi una mattina e delocalizzare una produzione, se va bene a 350 km di distanza, se va male all’estero.
Questo è il caso di Marradi, una bella e liberale delocalizzazione, durante le feste natalizie, mentre le lavoratrici erano in ferie e le stagionali a casa, disoccupate.
Non ripetiamo la storia, ormai è ben conosciuta in tutta Italia, ma non ci stiamo a che sia revisionata ad uso e consumo di qualche battaglia politica per accaparrarsi qualche voto. Non se lo meritano le lavoratrici e i lavoratori, non se lo meritano chi è stato al gelo per 58 giorni, non se la merita l’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori, che quell’accordo, così scandaloso, l’ha votato con 2 soli contrari.
Non se lo meritano perché al contrario della Casa delle Libertà, nel mondo sindacale vige il più semplice principio della democrazia: ci si confronta continuamente in assemblea, si raccoglie un mandato che si vota, a maggioranza con proporzionale puro e senza premi di governabilità, e poi si rispetta, se ne è vincolati, fino a che le condizioni cambiano e quindi si torna in assemblea, ci si confronta di nuovo, si raccoglie un nuovo mandato, se ne è di nuovo vincolati. E le assemblee delle lavoratrici e dei lavoratori, come le organizzazioni sindacali, sono autonome dalla politica, fatevene una ragione.
Le organizzazioni sindacali toscane sono rimaste al tavolo per intestarsi il merito? Nei confronti di chi? Dei nostri rispettivi nazionali? Vi insegniamo un’altra cosa: SIAMO Organizzazioni Nazionali, le nostre Segreterie Nazionali sono state coinvolte fin da subito, sono passate dal presidio, hanno contribuito e dato il loro supporto. Nel mondo sindacale non ci sono vittorie da intestarsi, le vittorie sono delle lavoratrici e dei lavoratori, SEMPRE, semmai ci sono battaglie da condividere e supportare, perché, come diceva Don Milani “Ho imparato che il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è politica. Sortirne da soli è avarizia”.
Arriviamo allo stupore, nel caso non ve ne foste accorti siamo appena passati dal disappunto: un accordo, che i più ottimisti definirebbero “mediocre” dite. E cosa avreste detto, invece, dell’accordo che la capogruppo di Si-Amo Marradi in occasione dell’ultimatum, ci ha suggerito all’ultima capigruppo? “C’è un ultimatum, non penso ci siano altri margini di trattativa, pazienza, vorrà dire che i tempi indeterminati andranno in Naspi e avranno due anni di tempo per ritrovare un lavoro”. Quelli in effetti sì, sarebbe stato un capolavoro: senza marron glacès, la fabbrica chiusa, i tempi indeterminati a casa in Naspi. E le stagionali? Non pervenute, tanto non sono dipendenti. Oggi abbiamo una fabbrica aperta, i tempi indeterminati già a lavorare, un piano industriale per almeno 5 anni, l’impegno ad assumere tutti gli stagionali per tutti e 5 gli anni, con in aggiunta l’obbligo ad assumerli per i primi due, e una clausola di salvaguardia del reddito. Non un accordo alla meno, niente uova o galline: la tutela del lavoro, e del non lavoro, per una volta senza disuguaglianze, un presidio industriale mantenuto, che dovrà essere implementato e che ci siamo impegnati, noi, come le Istituzioni, a farlo. Non una “manciata di briciole per togliersi il disturbo di una gogna mediatica” ma il frutto di una lotta a cui non bastavano le briciole per rimuovere un presidio. Ma soprattutto, abbiamo un’assemblea di donne e uomini, di presidianti, per 58 giorni, non per una manciata di ore come quelle che i vostri gruppi hanno dedicato alla presenza al presidio, che hanno votato, a maggioranza, un accordo. E nel mondo sindacale, perché di questo stiamo parlando, l’assemblea è sovrana. E quel voto, che ci ha vincolato alla firma di un accordo, DEVE essere rispettato.
Oggi, 8 marzo, quelle donne, le stesse il cui voto non state rispettando, salgono su un palco per ricevere un premio dal Consiglio Regionale della Toscana, e noi saremo in platea, come giusto che sia, ad applaudirle e a ringraziarle per la loro determinazione e per il loro coraggio: con tanti saluti a Fratin.
Flai Cgil e Fai Cisl
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 8 Marzo 2022