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Non lasceremo nessuno in mezzo alla strada

Posted On 04 Gen 2019
By : Irene De Vito
Comments: 3
Tag: Borgo San Lorenzo, migranti, Paolo Omoboni

BORGO SAN LORENZO – Cari amici e concittadini,

chi amministra ha il dovere di dire le cose come stanno perché nella vita politica la cosa peggiore è non prendere posizione. E mi interessa, più della guerra di parole che va da “buonisti” a “risorse”, parlarvi della situazione reale del fenomeno migratorio che ogni Sindaco ha vissuto, e che abbiamo gestito, con serietà e senza urlare all’invasione, perché in Mugello 400 migranti arrivati nel 2015, oggi sono 200, su 64.000 abitanti, non possono essere definiti un’invasione.

Le sigle mi sono sempre state antipatiche, ma se si vuol provare a spiegare cosa è successo dobbiamo parlare di Centri di accoglienza Straordinaria (CAS) e del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR) .

La gran parte dell’accoglienza è stata gestita dalle Prefetture tramite i CAS (ad oggi, circa 120 persone) con soggetti privati che partecipano alle gare d’appalto senza nessun coinvolgimento dei Comuni, con il risultato  di concentrare queste strutture dove i prezzi degli affitti sono più bassi. E nel Mugello ne abbiamo avuto la riprova. I richiedenti asilo ospitati nei Cas, aspettano, tra esiti di una Commissione, ricorsi e contro ricorsi, di sapere se hanno diritto a restare in Italia spesso fino a 2 anni, talvolta più a lungo. Persone che vivono quindi in un limbo di dipendenza e immobilità. Il sistema dei CAS sui territori è stato un fallimento, non ha prodotto integrazione. Per questo abbiamo chiesto e ottenuto una riduzione delle presenze nei CAS, passate da 168 nel 2016 alle 48 di oggi nel nostro comune.

Il modello che invece ha dimostrato di funzionare nei nostri territori è proprio il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (SPRAR), che lavora grazie ai fondi messi a disposizione del Fondo Nazionale per le Politiche ed i Servizi dell’Asilo.

I fondi dello SPRAR sono fondi ministeriali dedicati a questa attività, non appartengono ai Comuni, e non possono essere destinati ad altro. Gli enti locali fanno una gara pubblica a cui tutti gli interessati possono partecipare. Tutto viene rendicontato e costantemente monitorato. In questo sistema nei primi sei mesi si svolgono attività importanti per l’ integrazione (italiano, orientamento alla cittadinanza, ai servizi, alla formazione e al lavoro) e nei sei mesi successivi vengono avviati corsi di formazione o tirocini, col lo scopo dell’autonomia lavorativa e non solo.

E’ un sistema che ha dimostrato nel tempo di funzionare come modello di integrazione, lo ha dimostrato con numeri e dati reali. E non facciamo confusione sul tema delle risorse che spendiamo: il Comune di Borgo San Lorenzo destina ogni anno 1 milione di euro di fondi propri per i servizi socio-sanitari dedicati ai bisognosi e i fragili.

Ed ecco che il Decreto Sicurezza colpisce oggi proprio lo SPRAR, il sistema che funziona. Già, perché degli attuali 78 ospiti dei Centri SPRAR in Mugello, circa la metà secondo il nuovo Decreto Sicurezza perderanno i requisiti e si troveranno in mezzo alla strada.

Qualche settimana fa ci siamo incontrati con le associazioni che gestiscono i centri SPRAR. La situazione non è semplice: le persone vengono espulse, senza avere strumenti per una vita autonoma, dalle strutture, non dal paese. Con quale strategia reale? Rimpatriamo tutti? Sarebbe una politica di destra, che non condivido né eticamente né politicamente, ma che si rivela senza una logica dal momento che tutti sappiamo che rimpatriare non è fattibile: costa troppo.

Quindi che si fa? Si cacciano le persone dalle stutture, con il risultato di aumentare le persone irregolari e provocare un collasso della sicurezza nei territori. È chiaro cosa comporta tutto questo? Problemi reali, sociali e di sicurezza per i comuni, per i sindaci e per i cittadini, sacrificati sull’altare della propaganda nazionale, che si dovranno accollare i pesanti costi sociali di questa operazione.

E quando ci troveremo persone, uomini, donne e bambini,  cacciati per legge in mezzo ad una strada, cosa dovremo fare? Io non ho giurato sulla Bibbia in mondovisione, né fatto mostra di rosari. Ho giurato sulla Costituzione. Ma anche Papa Francesco ha detto che “non sono sostenibili i discorsi politici che tendono ad accusare i migranti di tutti i mali e a privare i poveri della speranza”.

Sono un uomo prima che un Sindaco.

Non lasceremo nessuno in mezzo ad una strada.
Qualunque sia il colore della pelle.

Paolo Omoboni

Sindaco di Borgo San Lorenzo

© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 gennaio 2019

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3 Comments

  1. CTT 4 Gennaio 2019 at 12:44 Reply

    Caro Sindaco e Presidente dell’Unione dei Comuni Montani del Mugello, con quanto sopra esposta ci ha dimostrato di non conoscere niente in materia di diritto pubblico, civile e non conoscere neanche l’ordinamento italiano.
    Ha appena fatto una delle peggiori figure che un primo cittadino possa fare ovvero NON leggere, conoscere, comprendere la legge oltre che non conoscere minimamente il diritto.
    Si puo’ essere contrari ad una legge, non condiverla, si può essere avversi ad un Decreto Legge (le ricordo che viene convertito in Legge nel tempo di massimo 60gg dall entrata in vigore stessa)ma si devono accettare ed applicare le leggi dello stato oltre che comunicare ai cittadini LA VERITA’ in quanto tale, anche se scomoda politicamente. Altrimenti meglio tacere quando non si conoscono le cose perchè come Lei ne è l’esempio s’incorre in figure pessime.
    A mio avviso questa uscita è stata frutto della presunzione che attanaglia il suo partito: “Noi siamo noi e voi non sapete niente”.
    quanto di più sbagliato!!!

    Le ricordo inoltre che la firma su questi provvedimenti viene dal Presidente della Repubblica Mattarella che firma e promulga la legge che tanto applaudiva per il discorso di fine anno.
    Se disconosce la legge disconosce pure la sua figura.

    Le ricordo anche che dal Codice Civile l’Art.11 Preleggi cita testuali parole “La legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo”.

    La regola generale è che le norme giuridiche non hanno valore retroattivo e quelle di diritto penale hanno efficacia retroattiva
    solo e solo se contengono disposizioni più favorevole a chi ha commesso un reato. Le altre norme possono avere efficacia
    retroattiva solo quando ciò corrisponda a tutela di un maggior diritto del cittadino.

    Il DL sicurezza quindi non è retroattivo.
    I percorsi Sprar iniziati vanno a compimento.

    Chi è nello Sprar arriva alla fine del percorso Sprar, se uno ha ancora un anno sta lì un anno.
    Chi commetterà dall’entrata in vigore del DL un Reato verrà punito e saranno prese misure cautelative come previste nel DL stesso.

    Dopo questa Lezione semplice e basilare di diritto che dovrebbe sapere ma dimostra il contrario dai fatti le dico un ulteriore cosa da cittadino.

    Nessuno verrà lasciato in mezzo ad una strada quindi.
    Qualunque sia il colore della pelle…..ma aggiungerei anche qualunque sia la provenienza, la cittadinanza (anche quella italiana mi raccomando) e anche qualunque sia la domiciliazione e non solo chi è all’interno di progetti d’accoglienza. I problemi sono anche nelle case delle famiglie residenti, straniere o italiane se lo ricordi bene.

    BASTA BUFALE
    RACCONTI LA VERITA’ come cittadino, come padre e sia davvero “uomo prima che Sindaco”
    Grazie

  2. borghigiano 4 Gennaio 2019 at 13:57 Reply

    come mi garberebbne rispondere ma…………….

  3. donatello 4 Gennaio 2019 at 22:48 Reply

    ..noto con dispiacere che questo sindaco come tutti quelli di sinistra non so per quale motivo tengano più ai problemi di questi immigrati che a quelli VERI dei suoi concittadini che se mi permette dovrebbero averne la precedenza!!!!!…….peccato che facendo così si danno solo la zappa sui propri piedi!!!!!

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