NOTE PER LA RINASCITA – 19 / Fernando Grazzini (Easytech)
MUGELLO – Sono stato sollecitato a riflettere sul prossimo futuro e su cosa troveremo dopo questa pandemia e su quali possano essere le leve per rimetterci in moto; ho deciso di limitare la trattazione alla esperienza personale auspicando che queste idee, poche e molto circostanziate, riescano però a sollecitare e stimolare riflessioni di più ampia utilità.
La nostra azienda opera nel campo degli elettromedicali – progettiamo e produciamo dispositivi per la Fisioterapia e la Riabilitazione ortopedica – e rientra fra quelle che possono restare aperte. Purtroppo la pandemia ha colpito in tutto il mondo ed i nostri mercati di riferimento – Italia, Spagna, Francia, Giappone, Cina per citare i più importanti – sono crollati e gli ordini drasticamente ridotti.
Quindi in questo periodo c’è poco da produrre, ma tanta necessità di pensare a come resistere e come prepararsi alle sfide del futuro prossimo; in primo luogo è opportuno individuare una strategia operativa finalizzata a mettere in sicurezza i conti dei prossimi mesi, cruciali per la vita dell’azienda, fronteggiando il calo del fatturato e, ahimè, i primi insoluti dei clienti.
Operazione naturalmente difficile e per certi versi fuori dal nostro controllo vista la criticità di fruizione degli aiuti messi in campo dalle istituzioni di cui sarà però impossibile fare a meno.
Come ripartire
In secondo luogo si deve pensare e definire una strategia per la ripartenza che ci faccia trovare pronti per il dopo; in ogni caso tutti gli sforzi personali e quelli dell’azienda devono trovare una sponda negli imprescindibili forti investimenti istituzionali che, dopo la fase di supporto alla liquidità delle aziende, dovranno garantire una forte incentivazione dei consumi e degli investimenti in beni strumentali; tutto questo dovrà marciare al passo con decisivi e improcrastinabili interventi di semplificazione burocratica e procedurale che liberino, con la massima tempestività, le risorse quando venissero allocate.
Ad ogni buon conto, il dopo, presumibilmente, vedrà i nostri mercati di riferimento profondamente cambiati, con regole comportamentali nuove e con nuove motivazioni all’acquisto da parte dei clienti.
La tecnologia come miglior alleato
L’azienda dovrà ricercare la massima indipendenza della catena di fornitura evitando il rischio di dipendere da un solo fornitore o da un solo paese. Dovrà adoperarsi per favorire lo smart working facilitando la condivisione dei dati senza però perdere di vista la protezione degli asset aziendali sia in termini tecnologici che gestionali. In questo ambito il potenziamento dei sistemi informatici avrà un ruolo determinante.
La presenza sul web con un sito snello e facilmente fruibile dovrà essere potenziata al massimo a costituire un vero e proprio biglietto da visita internazionale che comunichi con forza il “made in italy”; l’attivazione e la promozione di uno shop on line diventerà cruciale.
Puntare ad una filiera efficiente e leggera
In sintesi la strategia per la ripartenza dovrà puntare ad una filiera efficiente e leggera con costi fissi ridotti e capace di reagire velocemente a possibili futuri nuovi cambiamenti.
In questo senso e guardando al mercato, produttori, intermediari commerciali e clienti, dovranno auspicabilmente compattarsi a costituire, pur nel rispetto reciproco dei singoli ruoli, una filiera di riferimento integrata, stabile e con massa critica idonea a competere con la concorrenza.
Il nostro ruolo come produttori
Il nostro ruolo di progettisti e produttori dovrà fornire risposte adeguate al mutamento e i dispositivi che offriremo ai nostri clienti, nello specifico medici, fisioterapisti ed operatori della riabilitazione, dovranno garantire adeguata sicurezza anche in termini di riduzione al minimo del rischio di contagio operatore-paziente.
Allora gli strumenti che attraverso controlli intrinseci ed interfacce davvero user friendly, possano garantire “indipendenza dall’operatore”, saranno sicuramente vincenti ed in questa direzione dovranno guardare i nostri ricercatori e i nostri progettisti.
Tutto questo è quello che possiamo vedere dal nostro specifico osservatorio nell’auspicio che ogni sforzo che dovremo profondere possa condurci, in tempi ragionevoli, ad operare in condizioni di ritrovata, anche se sicuramente diversa, normalità.
Ing. Fernando Grazzini
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 22 aprile 2020