La nuova avventura di Luigi Incrocci, chef giramondo
BORGO SAN LORENZO – Luigi Incrocci, noto chef mugellano, non si ferma. Già alle spalle la recente esperienza del “Gran Disio” di Borgo San Lorenzo, non andata secondo le sue aspettative, ora gli si è aperta una prospettiva di lavoro nuova e di grande prestigio. Lo racconta lui stesso: “Per me, a 58 anni suonati, ottenere un ruolo del genere, di punto in bianco, senza aver fatto un percorso all’interno di questa compagnia così prestigiosa, per me è un grande onore e una grande emozione”.
La compagnia è “Dedica Antology”, del gruppo “Ingrid Hotels”, legato a una grande finanziaria americana, che, spiega Incrocci, “ha deciso di investire un’ingente somma in Italia e in Europa nella grande ristorazione e nella ricettività di lusso. Hanno cercato i top di ogni settore manageriale, e in Italia hanno acquistato un gruppo di grande tradizione, ma ultimamente entrato in crisi per scelte sbagliate”.
“La parola ‘Dedica’ – continua lo chef mugellano – indica il desiderio di donare, di dedicare qualcosa di bello, e ‘Antology’ perché è una serie di palazzi uno più bello dell’altro, un’antologia della bellezza. E’ una nuova realtà che punta all’eccellenza, e ogni luogo del circuito prenderà il nome di un palazzo. Noi a Firenze non siamo più Astoria ma Palazzo Gaddi, a Milano Palazzo Matteotti, a Venezia Palazzo dei Dogi, a Roma Palazzo Eiadi, e così via”.
Incrocci guarda un attimo indietro, e pensa al “Gran Disio”: “Sono appena uscito da un’esperienza che poteva esser bella, ma che purtroppo non si è realizzata, per discordie interne tra i soci. Borgo pensavo fosse pronto per un’iniziativa del genere, e avevamo creato una squadra che poi però non si è rivelata coesa; mi sono imbarcato in questa bella avventura, ma forse è mancato qualcosa, i professionisti se ne sono andati, ci sono state scelte sbagliate: l’idea era geniale, il posto è bello, ma c’erano ad esempio troppi dipendenti, e la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la decisione di far pizzeria. Non ho niente contro la pizza, anche anzi mi piace, ma questo è un genere che non mi appartiene, che non è nelle mie corde. Poi il destino ha voluto che mi arrivasse una chiamata da un mio ex-allievo, responsabile della ristorazione di questo gruppo importante. E si è aperta una nuova strada”.
Dopo un mese a Venezia, a Incrocci è stato chiesto di occuparsi dell’albergo Astoria, in centro a Firenze, in via del Giglio: “Era una struttura morta. Ma ho avuto la fortuna di avere un direttore con gli attributi, vivo, con grande passione e competenza. Abbiamo legato subito, e in 50 giorni si è data una grande sterzata, il gradimento del food è passato da 3.8 a 7.1, ed anche il gradimento totale verso l’hotel si è innalzato notevolmente. Ora arriveremo a dicembre, poi Palazzo Gaddi sarà chiuso e vi investiranno 30 milioni di euro per rinnovare tutto. E’ un posto magico, saranno 83 camere su sei piani, con una terrazza con una vista meravigliosa”. Incrocci non si ferma: “E’ una catena di alberghi bellissimi, stanno acquistando a Como, a Taormina, in Francia e in Inghilterra. E da dicembre io sarò in giro in tutta Europa, come Responsabile della ristorazione, a controllare gli standard qualitativi per la parte food dei nostri alberghi e a fare strategie di vendita. Svolgere questo compito tre-quattro anni prima di chiudere la carriera è esaltante, una grande opportunità, il coronamento di un sogno. Hanno visto la mia passione, l’entusiasmo e la grinta e mi hanno dato questo incarico. Con la mission di donare felicità ai nostri clienti, offrendo eccellenza”.
E Incrocci ha già portato sulla tavola del suo nuovo ristorante un pezzo di Mugello: “Ho messo in menù i tortelli mugellani al sugo d’anatra, la pappa al pomodoro, la ribollita, e anche questo, poter portare il mio Mugello nei luoghi dell’eccellenza, è fonte di grande soddisfazione”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 giugno 2018