Omoboni è il nuovo presidente dell’Unione del Mugello. 16 voti a favore
MUGELLO – Fumata bianca per l’elezione del nuovo presidente dell’Unione del Mugello, Paolo Omoboni viene eletto con sedici voti a favore, tra cui i Socialisti (articolo qui), tre contrari, cinque che non hanno partecipato al voto. Poi gli astenuti: lo stesso sindaco di Borgo e Claudio Scarpelli, primo cittadino di Firenzuola, che ha motivato: “Ho stima, come persona, di Omoboni, ma non si capisce il motivo di questo cambio rispetto ad un proseguo su Ignesti. Il Pd anche stamani non l’ha spiegato, il risultato è stato solo quello di deligittimare il precedente presidente, la giunta e tutto il consiglio”. Ma la sorpresa più grande, e decisiva, della giornata è stato il voltafaccia dei Socialisti. Che avevano eccepito fino all’ultimo, e che erano entrati in aula decisi a non votare Omoboni. Se questo fosse accaduto, il sindaco di Borgo non sarebbe stato eletto al primo turno, indubbiamente un insuccesso politico notevole. Invece il capogruppo Piccirillo ha spiazzato tutti e alla fine ha dichiarato il voto pro-Omoboni, con una marcia indietro clamorosa. “Ringrazio ancora il sindaco di Scarperia e San Piero Ignesti per l’impegno ed i risultati compiuti dall’Unione e ringrazio il consiglio per la fiducia. Una fiducia che va conquistata, e conquisteremo, con i fatti – ha sottolineato il neopresidente Omoboni – stamani ha vinto la politica, la politica della responsabilità. Abbiamo davanti a noi sfide e priorità e cercheremo di onorare il compito con responsabilità, con impegno comune, con l’obiettivo e l’ambizione di sviluppare e far crescere il Mugello, insieme”.
In sintesi le indicazioni di voto dei vari gruppi.
Paolo Bassetti, liste civiche: “Non capiamo perché cambiamo presidente. Abbiamo ascoltato tutto il dibattito – durato quasi quattro ore – e devo dire che rimaniamo fermi sulle nostre convinzioni (articolo qui). Ha ragione Claudio Scarpelli a ricordare che due anni e mezzo fa quando fu votato Ignesti i voti a favore erano 23-24, oggi solo 16 e con molte polemiche e sottolineature anche in maggioranza. Posso solo notare che siamo andati indietro rispetto ad allora. Crediamo alla centralità del consiglio, crediamo nell’Unione e nel lavoro delle commissioni. Abbiamo votato con queste premesse un documento all’unanimità a maggio scorso che è stato ora disatteso. Capisco le difficoltà dei Socialisti in maggioranza, noi come civiche non abbiamo obblighi di questo tipo, quindi come gruppo rimaniamo amareggiati. L’altra volta votammo a favore. La disapprovazione la esprimiamo con una non partecipazione al votazione. Non un voto contrario, perché rimarchiamo che non c’è nulla di personale contro Omoboni. Semmai il giudizio negativo va alla maggioranza per come ha portato avanti la discussione, perché è grave che non ci sia stata una discussione tra i sindaci”.
Viviana Rossi, M5S: “Più si va avanti, più aumenta l’amarezza, soprattutto dopo l’intervento di Piccirillo (PSI). Soprattutto il suo sguardo e per come ha detto le proprie parole. Io esco amareggiata dall’aula”.
Claudio Piccirillo, Socialisti: “Ora abbiamo anche la psicanalisi in seduta dell’Unione. Il Pd non ha voti per esprimere il presidente al primo turno. Quindi non continuiamo a parlare solo di Pd. Non incensiamoci e non facciamo retorica di regime. Altrimenti vogliamo vedere che succede a fermarsi a 13 o 14 voti a favore? Oggi i Socialisti non hanno cenere sul capo (articolo qui), ma si prendono una responsabilità enorme per uscire da questa fase, votando Omoboni. Oggi noi Socialisti siamo stati determinanti, rimanga per la storia. Abbiamo fatto un atto dovuto all’esistenza dell’ente. Ma se si continua a parlare del Pd e da qui in avanti a ragionare sempre in termini muscolari, ci sarà motivo per dire che non siamo d’accordo. Abbiamo votato finora certe cose perché abbiamo avuto fiducia nel presidente Ignesti, di cui sappiamo come ragiona. Di Omoboni non lo sappiamo. Per altro in una operazione che ancora non è stata ben motivata. Oggi votiamo a favore, ma da qui in avanti siamo liberi di fare quello che riteniamo giusto, la parola giusta sarà ‘coraggio’”.
Enrico Carpini, Rifondazione Comunista: “La nostra posizione sarà una votazione che riteniamo coerente politicamente nel rispetto e nell’interesse dell’istituzione. Non è atteggiamento di rispetto quello del Pd verso le istituzioni, non è rispetto quello dei Socialisti che a parole denunciano l’atteggiamento del Partito Democratico ma nella pratica lo legittimano con il voto. Noi non usciamo dall’aula e votiamo contrari, in coerenza a quello che diciamo sulla stampa. Le nostre parole non cambiano nei nostri voti”.
Mauro Ridolfi, Forza Italia: “Totale mancanza di coerenza e rispetto. Non partecipo al voto”.
Patrizio Latronico, Partito Democratico: “Avrei tante cose da dire, ma non voglio rispondere agli interventi, perché non ho interesse ad entrare in una discussione che annulla sempre. Vorrei fare fare una sola considerazione, sul fatto che se Paolo Omoboni venisse eletto come presidente dell’Unione, questa non sarebbe la vittoria del Partito Democratico di Borgo San Lorenzo. Ma se riuscirà a portare avanti, come noi crediamo, il lavoro che Federico Ignesti ha fatto in questi anni – e Federico sa, perché glielo abbiamo dimostrato in ogni singolo intervento, che abbiamo sostenuto e apprezzato il lavoro che ha svolto, lui lo sa bene, mi interessa che lo sappia lui, degli altri no – sarà una vittoria dell’assemblea dell’Unione dei comuni. Il nostro voto è favorevole”.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 1 marzo 2017