
MUGELLO – La ASL Centro ha avviato la procedura per la progettazione del nuovo ospedale del Mugello (articolo qui). Una notizia auspicata, per niente scontata. La politica nostrana si è fatta sentire in maniera solidale, insieme tutti i sindaci (articolo qui). E’ una richiesta di un intero territorio. Ora occorre dare concretezza all’iniziativa.
Intendiamoci subito, non potrà esserci un Mugello senza il proprio ospedale. Non è questa una asserzione dettata dal campanilismo popolano, che si leva da un territorio marginale all’area fiorentina. Semmai una necessità, reale e oggettiva. Lo dicono i dati. Un bacino d’utenza che raggiunge le 64000 unità di residenti, oltre la presenza di turisti e dei visitatori occasionali, specie per eventi legati alle infrastrutture ed alle manifestazioni sportive della zona, non può non avere un presidio ospedaliero all’altezza del luogo.
Le carenze progettuali e strutturali dell’attuale ospedale sono note da tempo. In parte frutto della naturale obsolescenza, figlia dei tempi, per la qualità dei materiali impiegati nella costruzione e le mutate esigenze operative e di degenza. Le altre, invece, dovute ad una progettazione “d’antan”, quella legata al vizio italico di non aver tenuto conto della peculiarità geologica e geofisica di un territorio inserito fra le zone a rischio sismico.
Luigi Mariotti (1912-2004), fiorentino, ministro socialista della sanità dal 1964 al 1968, in seguito dal 1970 al 1972, intervenne, in quegli anni, per la muratura del primo mattone dell’allora nuovo ospedale. Venticinque anni di lavori, più o meno. La sua costruzione sostituì il precedente nosocomio ottocentesco ricavato nell’antico convento a Luco di Mugello. Passando così dalle camerate affollate di quello alle camerette più moderne e funzionali dell’attuale. Un passaggio epocale, allora giustamente accolto con grande soddisfazione da tutta la popolazione.
Poi, anno dopo anno, ecco che si sono presentati gli immancabili difetti che spesso contraddistinguono un’opera pubblica in Italia. Eppure sono lavori collaudati. La politica locale, e prima ancora gli stessi operatori sanitari, da tempo avevano segnalato la necessità di rivedere la struttura. Con interrogativi di non poco conto. Adeguamento sismico o nuova costruzione? E questa, sarà parziale o totale? Dove sarà possibile trovare le risorse economiche per intervenire?
Forse, ma credo che sia solo una casuale coincidenza, dato che il problema obiettivamente era conosciuto, il recente evento sismico, nelle province di Rieti e Ascoli Piceno, può averne accelerata la procedura, così da aver spinto la ASL centro a diramare quel comunicato con l’annuncio della progettazione. Cauta prevenzione. Bene. Speriamo che almeno il senno di poi, ogni tanto, possa assurgersi a senno di prima.
Gianni Frilli
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 settembre 2016
1 commento
Nel commento alla foto della posa della prima pietra e’ doveroso ricordare la presenza dell’allora presidente Dott. Giuseppe Bacciotti, che per anni si prodigo’ per la realizzazione dell’opera.