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Ospedale, un documento ragionevole e un po’ morbido…
BORGO SAN LORENZO – Abbiamo letto il famoso “Documento preliminare d’indirizzo” sul presidio ospedaliero del Mugello, frutto di un gruppo di lavoro che ha iniziato ad operare il 20 dicembre 2015 e ha concluso il 29 febbraio scorso, e che è stato coordinato dal presidente della SdS Mugello Roberto Izzo (articolo qui).
Che dire, a una prima lettura?
E’ un documento tecnico-politico articolato. E in primo luogo occorre riconoscere che è la prima volta che viene fatto un lavoro del genere. Il fatto che gli amministratori mugellani abbiano messo allo stesso tavolo anche i tecnici e i responsabili dell’ASL, per fare un’analisi approfondita e formulare proposte sul più importante servizio sanitario della nostra zona è positivo, e ne va dato atto a Ignesti, Omoboni, Bonanni e Izzo.
E’ un documento ragionevole e ragionato. Mette nero su bianco la situazione del vecchio ospedale, analizza le prospettive di un consolidamento statico e i suoi costi, propone la costruzione di un nuovo presidio, e il riutilizzo della vecchia struttura. Quantifica le spese, quantifica perfino i risparmi energetici e le minori spese per gli affitti.
E’ un documento forse eccessivamente “morbido”. E per certi versi accetta in modo piuttosto rinunciatario il passo indietro che nelle stanze regionali si vuol fare. Il fatto che tecnicamente si prendano in considerazione entrambe le ipotesi –quella della sistemazione della vecchia struttura e la costruzione di un nuovo edificio- è corretta e perfino inevitabile. Ma andavano ricordati anche gli impegni già presi a livello regionale per la costruzione di una nuova struttura. Che peraltro anche nel documento è l’opzione preferita.
Con un importante –e preoccupante- distinguo, però. Nel documento si scrive che “la parte politico istituzionale del tavolo (…) ritiene la costruzione del nuovo Presidio Ospedaliero l’unica soluzione sostenibile nell’interesse primario della popolazione del Mugello”. Ben detto. Ma lo dice non l’intero tavolo, non l’ASL ma solo gli amministratori locali: una divaricazione che i “nemici” del nuovo ospedale utilizzeranno sicuramente.
Perché in Regione c’è chi non vuole spendere 60 milioni per il Mugello. E questo documento non deve essere la foglia di fico per dire “noi ci abbiamo provato”, ma poi di fatto per avvallare un sostanziale immobilismo. Occorrerà attrezzarsi, e rapidamente, per farsi sentire con ben maggiore decisione ai vertici della Regione. Che hanno promesso e devono mantenere.
Il Filo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 marzo 2016
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