Paolo Omoboni lascia la presidenza dell’Unione, e fa un bilancio
BORGO SAN LORENZO – A settembre l’Unione montana dei Comuni del Mugello avrà un nuovo presidente. È quindi il momento per un bilancio a consuntivo per questo ente sovra comunale, presieduto negli ultimi tre anni dal sindaco di Borgo San Lorenzo, Paolo Omoboni, in circa fino al 31 agosto.
Intanto, lasci o raddoppi? Dobbiamo essere coerenti. Nel 2017 decidemmo di applicare la rotazione per il Presidente dell’Unione, un principio che portò alla mia elezione dopo Federico Ignesti. Adesso, se ci sono altre candidature, è opportuno e logico che sia un altro sindaco a rivestire questo ruolo. Il Comune di Borgo San Lorenzo darà il suo importante e storico contributo all’Unione, a prescindere al ruolo del suo Sindaco.
E chi sarà il nuovo presidente? Vuoi fare l’identikit del nuovo presidente? Quali caratteristiche dovrebbe avere? Credo sia necessario un minimo di esperienza, in ogni caso ciascuno del miei colleghi è in grado di ricoprire positivamente quel ruolo. Ma la domanda più importante è quanto vogliamo investire nell’Unione, non chi sarà il presidente. Questo è il punto di partenza per qualsiasi ragionamento sui nomi. In questi cinque anni abbiamo lavorato tutti per rafforzarla, e serve proseguire questo lavoro con un decisivo salto di qualità. Dobbiamo lavorare per semplificare la vita a cittadini e imprese, rendere i regolamenti e le procedure omogenee, avere un’idea di Mugello unitario.
Come giudichi, nelle sue luci e nelle sue ombre, l’attività di questo ente? Ma ha ancora un senso e un’utilità un ente come questo? Il suo peso, e anche la sua attività, e il suo significato sembrano molto ridotti, rispetto al passato. Quando l’ondata populista del tempo decise di eliminare le Comunità Montane (enti obbligatori), considerate dei carrozzoni, fu fatto un errore. Oggi le Unioni sono enti volontari, ogni comune può decidere se starci dentro o meno, e questa è una debolezza. Il Mugello invece in questi anni ha rafforzato gestioni e funzioni, penso al Suap, all’Ufficio Ambiente Intercomunale, al Piano Strutturale Intercomunale. Se continueremo su questa strada l’Unione si rafforzerà, anche rispetto al confronto con la Regione.
Ma non dipende anche dalla formula scelta dalla Regione per governare questo ente? Ovvero un sindaco alla guida dell’ente, una giunta formata dai sindaci… Non c’è il rischio che ognuno coltivi il proprio orticello, senza saper dare un indirizzo unitario e complessivo alla politica dell’area? Dobbiamo agire a livello politico-istituzionale come “uno”, come un unico soggetto politico e amministrativo unitario, andando oltre le spinte di “campanile”. Se pensiamo all’Unione come un bancomat per i Comuni, non si va da nessuna parte. Se rappresenteremo 64.000 abitanti in maniera unitaria e con progetti di prospettiva, allora il Mugello avrà un ruolo importante nel panorama metropolitano.
Quali i punti, le azioni che ti hanno maggiormente soddisfatto? Il Piano strutturale intercomunale per gli otto comuni dell’Unione è stato un atto innovativo e rivoluzionario. Finalmente una strategia urbanista unitaria per tutto il Mugello. Un piano adottato che nel prossimo mandato abbiamo il dovere di approvare. Sono stati importanti anche gli investimenti sul patrimonio forestale, nonostante le minori risorse regionali e sulla manutenzione dei fiumi con il Consorzio di Bonifica, così come il mantenimento dell’attuale dimensionamento scolastico. La modifica della legge 68/2011 prevede fondi per ulteriori funzioni gestite da Unione. Non possiamo perdere questa opportunità. Le prime sfide operative dovranno essere l’ingresso del Comune di Firenzuola nella Polizia Municipale e la creazione del Distretto rurale del Mugello.
E per il futuro? Dobbiamo alzare lo sguardo. I campanili non sono solo tra i Comuni. Quale Mugello ci immaginiamo? Lo dobbiamo immaginare attrattivo per chi produce, lavora o viaggia nelle due città metropolitane di Firenze e Bologna, di cui siamo la “Terra di mezzo”. Per fare questo dobbiamo far parlare il mondo delle formazione e quello delle imprese, dobbiamo potenziare i collegamenti con Firenze. Sullo sviluppo turistico abbiamo un potenziale enorme da valorizzare, partendo dal riconoscimento del Mugello come ambito turistico omogeneo. Dovremo realizzare il progetto di piste ecoturistiche che collegherà il nostro territorio alla Valdisieve. C’è una sfida mondiale su ambiente e sostenibilità: lavoriamo perché il Mugello sia un territorio con Comuni e comunità sostenibili, ad iniziare dalle energie rinnovabili, rigenerazione urbana e mobilità sostenibile. Il nostro orizzonte non si deve fermare ai prossimi mesi, ma ai prossimi anni.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 settembre 2019