Paolo Omoboni si ricandida a sindaco di Borgo San Lorenzo. L’intervista
BORGO SAN LORENZO – Mancano meno di tre mesi alle elezioni comunali, e Omoboni, sindaco uscente, non aveva ancora ufficialmente annunciato la propria ricandidatura. Lo ha fatto stamani, con una lettera pubblicata su Facebook -che riportiamo qua sotto- e indirizzata ai borghigiani. A caldo gli abbiamo rivolto alcune domande.
Perché hai tardato così nell’annunciare la ricandidatura? Tattica o dubbi reali?
Nessun dubbio politico o amministrativo, qualche riflessione personale. Fare il Sindaco ti impegna giorno e notte, e allora era opportuno parlare con chi mi ha sostenuto, con chi mi è stato accanto cinque anni, con la famiglia, per prendere una decisione al momento opportuno. Io gìa ad ottobre dissi che il nome del Sindaco era l’ultimo problema per il centrosinistra. Il vero tema è il progetto politico che si vuole dare a Borgo San Lorenzo. E questo adesso è molto chiaro.
Quale è la motivazione di fondo che ti ha spinto a ricandidarti?
Mi ha spinto la voglia di concludere i progetti che abbiamo in parte realizzato ma in parte sono già pronti a prendere il via e si concluderanno nei prossimi due anni: il rifacimento di Piazza Dante e Piazza Vittorio Veneto, la sistemazione di via I maggio, la rete di piste ciclabili, la riqualificazione degli impianti sportivi del capoluogo, l’illuminazione pubblica, 3 milioni di lavori sulle scuole, per le quali già abbiamo ottenuto i fondi.
Mi ha spinto la voglia di portare avanti una visione di una Borgo unita, solidale, attrattiva. Mi ha spinto la voglia di mettermi a disposizione del paese dove ho sempre vissuto e dove stanno crescendo i miei figli.
Sono tempi dove non ci si può nascondere, in cui dobbiamo avere il coraggio e la forza di schierarsi, di dire apertamente come la pensiamo, di lottare in ciò che crediamo, in prima persona senza demandare ad altri il compito.
Di questi cinque anni, quali le cose che più ti hanno soddisfatto?
Sono tante, da ciò che è stato fatto sull’urbanistica con l’approvazione del RUC e tra qualche giorno del Piano Strutturale, l’aver lavorato per la messa in sicurezza delle scuole, la sistemazione (a brevissimo) definitiva dell’ovonda, la nuova palestra per la ginnastica artistica, il porta a porta, il mercato. Ma forse il momento più emozionante è stato il primo allenamento del progetto Baskin: vedere ragazzi che hanno poche opportunità di svago far parte di una squadra in cui tutti si partecipa indipendentemente dalla propria abilità, è stata un’emozione che mi porterò dentro. Perché le persone devono venire sempre prima delle cose.
Nella lettera di ricandidatura parli anche di errori e sottovalutazioni. Ne dici un paio?
Indubbiamente sulla scelta dei collaboratori qualcosa poteva funzionare meglio, così come sul decoro. Ma è giusto fare tesoro per il futuro. Il percorso partecipato di Borgo Anch’io lo avrei dovuto anticipare di due anni, perché è stato davvero un momento estremamente positivo, che andrà ripetuto con cadenza annuale.
Politicamente, conti su appoggi, o pensi di cercarli, al di là del sostegno del Pd?
Mi pare che sulla base di una condivisione del programma sia doveroso cercare sostegno da tutte le persone hanno voglia di dare un contributo al nostro comune, in un campo progressista e dei responsabili che si differenzi da altri schieramenti che hanno visioni diverse, sia a livello nazionale che locali. Fondamentale da questo punto di vista sarà la capacità del PD di aprirsi e coinvolgere esperienze civiche.
Questa la lettera-manifesto con la quale Omoboni ha fatto conoscere la propria intenzione di ricandidarsi:
Fare il sindaco è una delle cose più belle che tu possa fare, se tieni al tuo paese.
Lavorare a contatto con i borghigiani, essere un punto di riferimento, provare a trovare risposte, anche facendo tesoro degli errori, è stata un’esperienza impegnativa e coinvolgente.
Abbiamo fatto delle scelte: le nostre priorità sono state la scuola e il sociale, la relazione con le persone e tra le persone, con lo sguardo sempre rivolto al futuro nonostante le risorse limitate con le quali ogni Comune deve confrontarsi.
I prossimi cinque anni possono essere una grande occasione per fare ancora meglio, per lavorare su progetti concreti e condivisi, ma anche per immaginare il futuro, soprattutto dei nostri ragazzi, per tutelare chi è fragile e dare uno sviluppo al nostro Comune e al Mugello.
Vorrei continuare questo viaggio, per la nostra comunità. Ora più che mai Borgo San Lorenzo ha bisogno di essere unita, di un’amministrazione che sappia ascoltare, che ci difenda da chi vuole metterci gli uni contro gli altri, giocando sulle diversità e sulle paure, che creda e sostenga i valori progressisti e civici.
Riparto da quello che è stato fatto, con la voglia di portare avanti il lavoro iniziato, con impegno e passione. Mettendoci, come ho sempre fatto, la faccia. Nel bene e nel male.
Per chi vorrà essere accanto a me in questa nuova sfida, il mio unico obiettivo è il bene di Borgo San Lorenzo.
Paolo Omoboni
Bravo Paolo. Avanti tutta!
Era logico che si ricandidasse.
Publiacqua non l’ha voluto, il Comune di Firenze neppure!
Non gli rimaneva altro!!
Quel bambino con la maglia arancione, in terza fila, se avesse le braccia più lunghe, a chi avrebbe fatto le corna??
se c’e il pericolo di finire nelle mani di un finto leghista che va’ in Africa ogni 6 mesi ed e’ manovrato da qualcuno che ci capisce meno di lui. Allora e’ meglio che rimanga Paolo..
Io non abito a Borgo San Lorenzo, ma una persona come Paolo dovrebbe esserci in ogni singolo Comune. Capace, preparato, onesto, concreto e si impegna tantissimo. Io ho lavorato con lui due anni e lo conosco. Ama fortemente il suo paese…Come si può pensare ad altre prrsone…siete già fortunatissimi così credetemi!
Quanta claque!
La mia è una manifestazione spontanea…la claque la lascio ai falsi ipocriti o a chi si sente superiore ed ha bisogno di claquisti!
E’ un bravo sindaco considerati i mezzi che ga a disposizione ma soprattutto una persona onesta e pulita. Domanda: quanti politici sono onesti e puliti?
Ci vuole un gran coraggio a votarlo e rivotarlo, mi sembra che Borgo sia un comune allo sfascio, speriamo che le persone aprano gli occhi