Perse la vita per il Covid: niente risarcimento per la famiglia del medico Iannucci
MUGELLO – Nessun indennizzo per i familiari di Giandomenico lannucci. Di origini abruzzesi e residente a Montorsoli, è stato ucciso dal Covid nell’Aprile 2020, pochi giorni prima di compiere 64 anni. Il dottore è stato contagiato dal Coronavirus durante lo svolgimento del suo lavoro in territorio mugellano. Subito venne ricoverato in ospedale dove sembrava avesse manifestato qualche miglioramento. Invece, purtroppo, arrivò il decesso, e il medico lasciò parenti e amici a piangerlo.
La familia aveva portato in giudizio l’assicurazione delegataria della polizza Enpam, ente previdenziale privato della categoria, con cui il medico aveva stipulato la polizza chiedendo un risarcimento di 125mila euro. Adesso il tribunale di Firenze ha rigettato la richiesta: secondo i giudici, la morte di lannucci non può essere considerata un infortunio sul lavoro. Nella sentenza si legge infatti che per i giudici “a contrazione del virus avviene in maniera non percepibile nell’immediato e si manifesta clinicamente solo dopo un periodo di incubazione, escludendo così la possibilità di qualificare l’evento quale infortunio coperto dalla polizza”.
In più il Governo, durante la pandemia, aveva introdotto norme di carattere eccezionali per tutelare e risarcire i medici nel pubblico dal Covid. Ma i medici di famiglia, in quanto liberi professionisti, hanno assicurazioni private: di conseguenza, spiegano i giudici, vanno seguite esclusivamente le condizioni presenti nei loro contratti. L’avvocato della famiglia Iannucci Francesco Cecconi, sulle pagine de La Nazione, spiega la sua contrarietà alla decisione e non esclude il ricorso.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 marzo 2025
noi rimpborsiamo solo chi viene in Italia clandestinamente….è una vergogna..ma una croce rossa mondiale che si occupa di questi disgraziati…no…