Pianvallico, che c’era da nascondere? Le strane riunioni a porte chiuse in Unione Montana dei Comuni del Mugello
Che c’è da nascondere? E’ una domanda che vorrei porre a Claudio Piccirillo, esperto e stimato consigliere comunale di Scarperia e San Piero, presidente della seconda commissione consiliare dell’Unione montana dei Comuni del Mugello.
La Pianvallico spa e le sue attività sono da tempo uno degli argomenti di discussione e di critica nel dibattito politico locale. Di recente la società, che da più parti si vorrebbe chiudere, è diventata interamente pubblica, con l’Unione montana che ha sborsato 100 mila euro per acquisire le quote del privato, la Cepa di Pontassieve, in stato fallimentare. C’era quindi da modificare lo statuto, ma la proposta del nuovo statuto da approvare in Unione montana, è stata rinviata su richiesta del capogruppo delle liste civic he “Insieme per il Mugello” Paolo Bassetti, che ha chiesto un’audizione del presidente della società, l’ex-sindaco di Scarperia Alessandro Marchi, per poter meglio approfondire la situazione della società. Richiesta accettata, con il presidente della commissione Piccirillo che allo scopo ha convocato i consiglieri e Marchi. Fin qui tutto bene. Quale migliore occasione per capire meglio tutta la vicenda, grazie alle domande dei consiglieri e alle risposte del presidente della Pianvallico spa? Per questo il sottoscritto si è recato il giorno di riunione della commissione in Unione montana per assistere alla seduta. Che, da regolamento -l’art.14 lo dice chiaramente (“Le sedute delle Commissioni sono “pubbliche” tranne quando sia necessario salvaguardare la riservatezza di persone fisiche o giuridiche”-), è pubblica.
Ma il presidente della commissione non mi ha fatto entrare, e ha tenuto la commissione a porte chiuse, invocando ragioni di riservatezza, e dicendo “me ne assumo la responsabilità”. Non si parlava in quella commissione di fatti privati o riservati, ma di una società pagata interamente con fondi pubblici e che svolge o dovrebbe svolgere una funzione pubblica.
Per questo la scelta di Piccirillo è incomprensibile e lesiva dei diritti dei mezzi di informazione e anche di un elementare dovere di trasparenza. Forse è stato malconsigliato da qualcuno. Forse ha voluto essere più realista del re…
Paolo Guidotti
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, novembre 2014
Non avevo dubbi sulla serietà e sulla deontologia professionale della redazione, soprattutto di Paolo Guidotti. Di fatto uno dei pochissimi giornalisti della stampa locale che abbia voluto dare spazio e risalto alla vicenda Pianvallico s.p.a.. Altri suoi colleghi, specie il corrispondente de “La Nazione” per Scarperia e San Piero a Sieve, il titolare delle cronache per quei due ex Comuni, ha deliberatamente ignorata la questione. Approfitto per ricordarne il nome : Riccardo Benvenuti. Aggiungo : scorretto e prostrato ai voleri della politica feudale di questo territorio.