Più di mille le firme raccolte per sostenere l’esposto per l’ex ospedale di Luco di Mugello

Oltre le macerie e le finestre rotte, l’ingresso al chiostro rinascimentale dell’ex ospedale di Luco di Mugello, attribuito a Giuliano Da Sangallo
BORGO SAN LORENZO – Luca Margheri, consigliere borghigiano capogruppo della lista civica “Cambiamo, Insieme!” e promotore dell’esposto per salvare l’ex ospedale di Luco di Mugello, ha detto soddisfatto: “Grazie, mille”, contando i moduli restituiti dalla raccolta firme (articolo qui).
Sono un migliaio abbondante infatti le persone – quasi una per ogni anno della storia di questo edificio – che hanno sottoscritto l’atto che verrà presentato alla Procura generale della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica. Il documento – che ipotizza il reato di danneggiamento al patrimonio archeologico, storico e artistico nazionale – intende sollecitare l’ente proprietario, cioè la Regione Toscana, ad investire risorse per evitare il crollo del complesso monastico, che è un bene storico e artistico pubblico di valore altissimo. Il monastero – è bene ricordarlo – fu fondato nel 1086 e venne poi ristrutturato in pieno Rinascimento da Giuliano da Sangallo, l’uomo di fiducia, primo progettista e consigliere di Lorenzo Il Magnifico. A questo architetto sono direttamente riconducibili intere parti del complesso, il chiostro, il loggiato dell’orto e alcuni ambienti interni. La Regione Toscana lo acquistò per farne sede di corsi dell’Università degli Studi di Firenze, progetto che poi si è arenato; ha poi provato a venderlo per farci una struttura ricettiva di lusso, ma nessuno si è presentato ad acquistarlo. Da più di trenta anni è vuoto, abbandonato alle intemperie e alle vessazioni del tempo che passa, senza che nessuno apporti alcuna riparazione. E la struttura è giunta ad un degrado tale che alcuni muri sono ceduti, vaste porzioni strutturali risultato ammuffite e compromesse. A detta dello stesso sindaco di Borgo San Lorenzo e dei tecnici, in occasione dell’ispezione della Commissione di Controllo regionale di qualche mese fa (articolo qui), “il tetto potrebbe crollare con una prossima nevicata troppo abbondante”. “Per questo ho pensato di appellarmi ai tribunali – ha detto Luca Margheri – proprio per sollecitare in maniera decisa il proprietario Regione Toscana, che non può lasciarlo venire giù nell’attesa che qualcuno si faccia avanti per acquistarlo. questo è un obbligo imposto dalla Legge, esattamente dall’articolo 733 del Codice penale”. “Qualcuno mi ha biasimato commentando che ‘non ama la politica degli esposti’ – prosegue Margheri – ma in più di trent’anni abbiamo visto tentare di tutto e ultimamente abbiamo avvertito troppa rassegnazione dai nostri amministratori locali. I tentativi che sono falliti non giustificano l’immobilismo. Anche perché ogni anno che passa i danni si aggravano”. Su questa base fu scritto l’esposto e due mesi fa partì la raccolta firme (articolo qui) che, seppur non troppo spinta o sponsorizzata, ha fatto superato le mille sigle a sostegno, dimostrando la forte volontà popolare. “Presenterò tra pochi giorni i documenti, sperando che possa servire a qualcosa – conclude Margheri – chiediamo alla Regione che intanto intervenga alla necessaria manutenzione, a cominciare dalle coperture, per evitare che il degrado diventi irreparabile. Sarebbe davvero un delitto, oltre che un grave spreco economico, lasciar crollare tutto”
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 3 gennaio 2017