[FOTO & VIDEO] La Commissione regionale entra nell’ex ospedale di Luco: “Non va lasciato crollare”
BORGO SAN LORENZO – Dopo la notizia dell’esposto alla Procura e alla Corte dei Conti che il consigliere comunale borghigiano Luca Margheri depositerà i primi di gennaio 2018 e per la quale è attiva una raccolta firme a sostegno (articolo qui), la Regione Toscana con la Commissione Garanzia e Controllo ha effettuato oggi 26 ottobre 2017 un sopralluogo all’interno dell’ex ospedale di Luco di Mugello. I consiglieri regionali, tra cui la mugellana Fiammetta Capirossi (Pd), guidati dal presidente di commissione Jacopo Alberti (Lega Nord), sono entrati nell’ex ospedale, rendendosi conto sia dell’importanza storico-culturale ed artistica dell’edificio sia della situazione disastrosa in cui versa questa preziosa opera architettonica. Ad accompagnarli nel sopralluogo il sindaco borghigiano e presidente dell’Unione dei comuni del Mugello Paolo Omoboni, il priore don Cristian Domenico Comini, i tecnici e diversi abitanti della frazione, fra i quali c’è chi avrebbe già anche delle proposte sull’utilizzo della struttura una volta restaurata.
Ma cosa chiede alla Regione la comunità di Luco di Mugello? “Che venga salvaguardato un bene che fa parte della storia e della spiritualità del Mugello” dice don Cristian. Un edificio-patrimonio sul quale ormai, dopo tentativi di vendita andati deserti, progetti naufragati e nessuna soluzione all’orizzonte, in molti avevano perso la speranza. Ma l’esposto, con l’attribuzione del chiostro rinascimentale a Giuliano di San Gallo, primo architetto di Lorenzo il Magnifico, e il richiamo al reato penale di cui all’articolo 733 che condanna quel il proprietario che lascia in questo caso crollare un bene, riporterà tutto in discussione.
Così commenta il presidente della Commissione Controllo regionale Jacopo Alberti: “La questione sarà oggetto di dibattimento in commissione con il coinvolgimento della Giunta, in particolare dell’assessore competente Vittorio Bugli. Abbiamo visto una struttura meravigliosa, una delle tante eccellenze in Toscana che versa in condizioni disastrose. Solo l’intervento per la messa in sicurezza è di circa un milione di euro, per evitare che caschino il tetto o altre strutture in seguito magari ad una forte prossima nevicata. Le strade sono due: o riusciamo a venderlo, ben venga un privato che lo ristrutturi; altrimenti la Regione Toscana deve trovare delle soluzioni affinché questo edificio non crolli, arrivando a frugarsi in tasca. Anche se non ha un progetto. Non possiamo permetterne la distruzione anche perché, come ricorda l’esposto di Margheri che firmerò, ce lo impone il Codice Penale. Per eventuali progetti, io avrei due ipotesi. La prima, vista la vicinanza al circuito internazionale, ci potrebbe essere una cittadella dei motori, con un museo della Formula 1 e del MotoGp. Oppure fare un Uffizi 2. Il sindaco Nardella lo vorrebbe al Sud, teniamocelo in Toscana, ristrutturiamo questa area e mettiamoci le nostre bellezze e opere che al momento sono in cantina e non esposte”.
Aggiunge Fiammetta Capirossi, che è membro della commissione controllo ed è anche mugellana: “Ho vissuto l’ospedale del Mugello quando era ancora in funzione. Ho avuto una grande tristezza nel vedere tutto abbandonato, le porte e le finestre sfondate, i muri, i soffitti e i tetti crollati in più parti, tutti i calcinacci in terra. Sull’esposto penso che quando un bene è sul territorio, è di prestigio ed è abbandonato da tanti anni, tutte le azioni sono importanti per rilanciarne la discussione. Non lo firmerò perché essendo in Regione non penso sia opportuno per il ruolo che rivesto. Però appoggerò qualsiasi idea che sia realizzabile. Di sicuro non possiamo però pensare che la spesa se la possa accollare tutta il pubblico. Per una prima ristrutturazione si parla di otto milioni, sono cifre importantissime. E, di sicuro, se la Regione decide di investire qui, deve avere un progetto preciso”. E se non potesse decidere ma fosse obbligata dalla Legge? “A quel punto la risorsa va trovata, però la coperta è corta, se metti qui, devi togliere da un’altra parte – aggiunge Capirossi – cerchiamo di capire se riusciamo, da qui a breve, a fare un’operazione a più attori, fra pubblico e privato. Così una soluzione si potrebbe anche trovare”.
Conclude Paolo Omoboni: “Sono tre anni che lavoriamo di concerto con l’assessore Bugli per trovare delle soluzioni. Ricordo che prima di allora l’immobile non era neanche all’asta. Ora è un momento in cui i venditori privati non fanno le corse. Non è tanto per l’acquisto che è circa 2 milioni di euro, ma quanto per la ristrutturazione e il restauro. La destinazione urbanistica fu cambiata nel 2013: da socio sanitario a turistico ricettivo e culturale, qualche interesse c’è stato, ma non si è arrivato a nulla. Ora l’urgenza è trovare le risorse per fare un intervento di salvaguardia del tetto, che è stimato in circa 1 milione di euro. Io ho preoccupazione rispetto al prossimo inverno con le condizioni che ha oggi la struttura. E per quanto riguarda l’esposto? “Io credo che la politica debba agire con la magistratura. Certamente l’esposto pone con più forza un problema che c’è, ma non credo sia il mezzo più opportuno”. Però l’esposto ricorda che se crolla questo bene, l’averlo permesso diventa illegale. “Io vorrei che si trovassero le risorse per evitare il crollo – replica Omoboni – il consiglio regionale ha anche la facoltà di fare variazioni di bilancio. La possibilità ritengo però che debba stare in una dialettica politica, non tramite la magistratura”.
Massimo Mugello
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 26 ottobre 2017