Metalmeccanici in Mugello, oltre 2000 posti di lavoro e 150 aziende
SCARPERIA E SAN PIERO – Si è tenuta giovedì 26 ottobre, a partire dalle 10.00, la conferenza di Fiom Cgil sulla Metalmeccanica. Una conferenza che ha fornito una mappa del lavoro, dei luoghi, delle attività, quantità e qualità delle aziende metalmeccaniche in Mugello (articolo qui).
Il Mugello non è solo terra di agricoltura o di turismo e oltre all’Autodromo vi è molto altro. Un apporto economico importante, infatti, viene dalla metalmeccanica, comparto in cui trovano occupazione circa tremila addetti e di cui fanno parte sia grandi marchi che piccole e storiche aziende artigiane. Un patrimonio coerente con la cultura del territorio che ne costituisce ancora oggi una delle basi del benessere dei suoi cittadini e che perciò necessita di attenzioni.
“La metalmeccanica in Mugello, in questo momento vive di luci e di ombre – dichiara il responsabile della segreteria Fiom per l’area Mugello e piana fiorentina Daniele Collini- sicuramente la zona ed il settore, rispetto ad altri, hanno superato la crisi in maniera migliore, è innegabile; e questo per vari elementi, la professionalità dei lavoratori, il fatto che ci siano buoni rapporti all’interno delle aziende e per la diversificazione industriale, che ha fatto sì che la crisi arrivasse meno pesantemente, anche se c’è stata. Adesso siamo in una fase nella quale nel settore stanno entrando molte multinazionali, a dimostrazione del riconoscimento della qualità del comparto: il fatto che aziende estere vengano ad investire nel nostro territorio vuol dire che ne riconoscono il valore. Questo non significa che tutti i problemi siano risolti o che non ci siano, è necessario quindi guardare in avanti in prospettiva, anche per quanto riguarda l’industria 4.0, e quindi l’innovazione. Inoltre bisognerà creare legami più stretti tra scuola e lavoro cosicché gli studenti che terminano il percorso di studi siano informati nel miglior modo possibile per consentir loro di aver un buon lavoro. Inoltre è importante continuare a collaborare con le istituzioni. Questo è il motivo per cui siamo qui oggi. Rimettere al centro il lavoro prima di perderlo. È vero che stiamo vedendo la luce in fondo al tunnel della crisi, ma alle luci bisogna sempre stare attenti perché, rispetto a 20 anni, fa i cicli economici sono molto più rapidi ed il sistema entra in crisi se non investe”.
“Stiamo iniziando a vedere i frutti di quelle aziende che, durante la crisi, invece che scappare hanno deciso di reinvestire sul territorio e sulle persone che lavorano – continua il Segretario generale Fiom Firenze Daniele Calosi – Sono quelle le aziende che adesso si trovano nella condizione di poter sfidare il mondo globale in cui si trovano e a contribuire alla rinascita, anche se graduale, da una situazione complicata come quella che abbiamo vissuto. È adesso che stanno riemergendo.
La zona del Mugello è importante. Il paradosso è che uno che non lavora nel settore pensa che il Mugello sia autodromo, scampagnate e prodotti tipici che sono un valore aggiunto, certo, ma è importante ricordare che si tratta anche di un territorio manifatturiero e che gran parte del PIL, circa il 50%, del Mugello viene da questo settore e di questo il 70% è prodotto dalla metalmeccanica. In Mugello ci sono oltre 150 imprese con più di 2.000 dipendenti. Tanti posti di lavoro e tante aziende, quindi, che non devono arrendersi. Penso, ad esempio, alla Tecnol di Barberino un’azienda in forte crisi, a causa anche di alcune scelte sbagliate, e che grazie all’impegno dei lavoratori, della Fiom e dell’amministrazione di Barberino è riuscita a far sì che una grande impresa del Nord, la “Gilardoni”, la rilevasse. Adesso ha riassunto molto del personale prima in attività e altro nuovo, ed è leader nella produzione di cilindri per moto. Questo cosa significa? Che ci sono molte eccellenze in questo territorio che non sono solo “General Eletric” o “Finmeccanica” ma altre realtà medio – piccole che però sono un incredibile valore e devono essere riconosciute a volte, purtroppo, anche dai proprietari stessi”.
Irene De Vito
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – ottobre 2017