“Porta a porta”, per le tasche e per l’ambiente. E lo volevano anche quelli che ora criticano. Il sindaco Omoboni al contrattacco
BORGO SAN LORENZO – Sicuramente l’avvio del “porta a porta”, il nuovo sistema di raccolta dei rifiuti, non poteva non suscitare dibattito e polemiche. Cambia le abitudini, crea in qualche caso qualche disagio e difficoltà. Anche se pare che già buona parte della popolazione stia entrando nell’ottica del nuovo sistema, e non mancano neppure i primi commenti positivi di soddisfazione. Insieme alle critiche, che vengono anche da alcune forze di opposizione.
Così il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni ha deciso di far chiarezza e di spiegare punto per punto le ragioni della scelta.
Prima questione, quella delle “tasche”.
“I rincari in bolletta –spiega subito- sono principalmente dovuti al rialzo inarrestabile del costo del conferimento in discarica dei rifiuti indifferenziati, da circa 130 a 180 euro a tonnellata, visto che già adesso conferiamo nell’unica discarica toscana (privata) di Peccioli (Pisa), a 115 km da qui, mentre fino al 2017 erano destinati alla discarica di Montespertoli, più vicina e di proprietà pubblica.
Per capirsi, sul 60% di rifiuti che ad oggi non differenziamo, l’aumento di costo è stato di oltre 30%, mentre solo una parte residuale dell’aumento 2018 è dovuto agli investimenti per il passaggio al porta a porta.
Dunque più saremo in grado di differenziare, meno aumenteranno i costi. E il sistema che abbiamo adottato noi e Scarperia e San Piero è il sistema più spinto, che garantisce livelli di raccolta differenziata oltre l’85%. Le stime del Piano Economico Finanziario (il PEF, ovvero quanto ci costa la nettezza) ci dicono che il costo del servizio per il prossimo anno sarà di qualche euro minore del 2018, mentre se avessimo mantenuto il sistema di raccolta tradizionale, avremmo avuto un aumento di 750.000 euro. Su un costo totale del servizio per il nostro comune di 3 milioni di euro, l’aumento percentuale è cosa facile da calcolare.
Una precisazione da fare: le bollette della TARI vanno, come prescritto dalla legge italiana, a totale copertura del servizio di raccolta e smaltimento. Questo significa che per il comune la TARI non è un entrata, perché niente resta nelle casse del Comune”.
E, nota Omoboni, è un sistema equo: “Il nostro sistema permette di avere una banca dati che tiene traccia degli svuotamenti di ogni singolo utente: è il sistema che permette di applicare il giusto principio per cui “chi più inquina, più paga”. Nel regolamento abbiamo messo agevolazioni in bolletta per chi farà meglio la differenziata e per i conferimenti all’isola ecologica”.
Ma poi c’è la questione ambientale. “La raccolta differenziata –dice il sindaco- è il modo migliore per salvaguardare l’ambiente in cui viviamo. Separare correttamente i rifiuti è importante perché la qualità della raccolta differenziata incide sulla percentuale di materiale recuperato e riduce gli scarti che vengono depositati in discarica. O vogliamo ancora le discariche? La Regione su questo tema sta avendo un atteggiamento miope, senza una strategia seria, ha riaperto la discarica a Firenzuola, e bloccato il termovalorizzatore. Per fare un esempio con il recupero di 1.000 tonnellate di plastica si ottiene il risparmio di circa 3.500 tonnellate di petrolio, cioè l’equivalente dell’energia usata da 20.000 frigoriferi in un anno. Così, per fare un esempio.
Poi però Omoboni risponde alle critiche politiche. E mette sul tavolo i programmi elettorali del 2014. “Il ‘porta a porta’ era nel nostro programma, e non solo nel nostro. Nel nostro si citavano due obiettivi sulla gestione dei rifiuti: la messa in funzione dell’Isola Ecologica di Rabatta e il passaggio al sistema di raccolta porta a porta. Ma anche gli altri candidati erano molto sensibili al tema: Forza Italia nel suo programma parlava di “Subordinazione della modalità “porta-a-porta” nella raccolta rifiuti all’apertura della prevista Isola Ecologica per garantire un risparmio alla cittadinanza”, risultato che peraltro abbiamo conseguito.
Rifondazione Comunista parlava di “attuazione su tutto il territorio comunale dei sistemi di raccolta porta a porta, puntando al raggiungimento del 65% di raccolta differenziata entro tre anni”.
La Lista civica Cambiamo Insieme scriveva: “Ci impegniamo a far realizzare immediatamente la stazione ecologica, a prevedere incentivi reali per chi fa raccolta differenziata….perché il “porta a porta”, che incrementa le quantità di rifiuti differenziati, se non è affiancato da un vero riciclaggio, vantaggioso anche sul piano economico, rischia di costituire un nuovo aggravio, anche pesante, sulle tasche dei cittadini, senza veri effetti benefici”. Infine, la Lista “Dal Cuore di Borgo” proponeva di “valutare l’adozione di un progetto di raccolta “porta a porta” in base ad una programmazione a medio termine con gli enti preposti alla raccolta e i cittadini”.
Omoboni continua: “In consiglio comunale più volte sono state approvate mozioni quasi sempre all’unanimità per accelerare il passaggio a questo servizio. E ora a vedere che ci si butta sulle naturali difficoltà di un passaggio non banale ed epocale, viene da ridere. Abbiamo realizzato l’isola ecologica di Rabatta, abbiamo fatto un nuovo piano di spazzamento delle strade, siamo partiti col sistema porta a porta (dopo 35 incontri con cittadini in assemblee pubbliche e con le associazioni di categoria) grazie al quale spenderemo meno che se fossimo rimasti col sistema tradizionale. Lo abbiamo scritto nel programma, lo avevano scritto quasi tutte le forze politiche, lo abbiamo fatto”.
Conclusione: “Ci sono le criticità –riconosce il sindaco-, le stiamo monitorando e di sicuro nel corso del 2019 chi amministrerà dovrà fare il punto della situazione e decidere eventuali correttivi. Ma la corretta gestione dei rifiuti è un punto essenziale di una comunità civile e responsabile. Io di questo resto convinto. E io credo si sia fatta una rivoluzione che in futuro ci farò spendere meno e ci farò essere al passo coi tempi. Per il nostro futuro e per quello dei nostri figli”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 gennaio 2019
Vedremo se le criticità saranno superate, per il momento vedo che la gestione porta a porta nelle campagne risulta un impegno organizzativo non indifferente per le persone e inoltre è auspicabile , da subito, un impegno degli operatori ecologici a raccogliere ciò che vola via dai contenitori, sia a causa della cattiva chiusura degli stessi operata dagli utenti sia nel momento dello scarico sui mezzi, per non trasformare il Mugello in una discarica “diffusa” invece del Parco che potrebbe essere……
Un appunto su due argomenti: La modalità del “porta a porta” e gli aumenti.
Quella del ritiro “porta a porta” è senza dubbio un metodo antieconomico che nessuna azienda, che operasse con mezzi finanziari propri e non con quelli dei propri clienti, metterebbe in atto. Le aziende di trasporto urbano ed extraurbano, per fare un esempio, “prelevano” gli utenti alle fermate e non dove questi abitano. La differenziazione della raccolta la si poteva conseguire anche con il conferimento ai cassonetti “differenziati” per tipologia e colore, sensibilizzando i cittadini sull’importanza di un corretto conferimento “anche” nell’ottica di una diminuzione dei costi in bolletta.
Costi che, utilizzando i nostri soldi di privati cittadini, non sembrano interessare di molto ai nostri amministratori. Non mi stancherò di ripetere che, nel comune in cui abito, i costi per il servizio di “nettezza urbana” sono passati dai 980.000.000 di Lire del 1999 (ultimo anno di gestione in proprio da parte del Comune) agli attuali 2.250.000 (cifra stimata per difetto, prima degli ultimi aumenti), con un aumento del 450%!
Anche per il servizio idrico è andata allo stesso modo.
In regime di libero mercato questo non sarebbe mai potuto succedere.
mo, dopo tante parole, ci spieghi questo sig. sindaco:
https://www.ilfilo.net/tari-a-confronto-in-mugello-i-piu-risparmiosi-i-comuni-della-montagna-i-piu-cari-borgo-scarperia-e-san-piero-dicomano/