Pratolino: nevicata, circolazione in ginocchio, tante polemiche. La replica del sindaco Borchi
VAGLIA – Ieri mattina traffico in tilt su via Bolognese per la spruzzata di neve e ghiaccio che ha diminuito l’aderenza sulla strada (articolo qui). Tante sono state le polemiche per l’attivazione non poi così rapida dei mezzi spargisale e delle squadre spazzaneve. Ecco la replica “C’è neve e neve” del sindaco di Vaglia Leonardo Borchi.
“Ti volevo dire che se ti telefonano dalla scuola, sono fermo per il Miglio, perché sono tutti di traverso per il ghiaccio. Io allo scuolabus le catene ce l’ho!” Ore sette e trenta della mattina.
“Per due millimetri di neve!”
Mi sono ricordato che una volta ho letto che gli eschimesi hanno qualcosa come una ventina di parole per indicare diversi tipi di neve. Infatti anche quelli di noi, che vivono più a contatto con la natura, quelli che usualmente affondano gli scarponi nella mota, differenziano: la neve bagnata, il nevischio, la neve ghiacciata, quella che attacca…….
E perché attacchi sulla strada, occorrono tanti diversi fattori: la temperatura dell’aria, prima di tutto, ma anche quella del terreno, ed il vento che se soffia forte ne impedisce l’accumulo…..
Insomma si potrebbe scrivere un trattato a proposito.
Questo, per chi ne è consapevole, sconsiglierebbe di lasciarsi andare a frasi tautologiche del tipo: “Ne è appena caduta un pochino!”. Oppure: “Ma lo si sapeva da settimane che nevicava!”. Quando statisticamente, in genere, le previsioni meteo, dopo le 72 ore, sono puramente aleatorie: tanto vale fare testa o croce.
Piuttosto mi sembra più interessante volgere l’attenzione sull’atteggiamento personale, che ciascuno può adottare di fronte ai disagi che conseguono ad una nevicata più o meno prevedibile.
“Non sono ancora passati con il sale. E’ un’ora che siamo bloccati!”. Poi vai a controllare e vedi che lui non ha né, catene, né gomme termiche.
Gli altri. Sono sempre ed esclusivamente gli altri inadempienti ed in difetto.
Ora, se sposto la responsabilità sull’altro, automaticamente asserisco che il potere è suo: io non ne ho.
Siccome responsabilità e potere vanno a braccetto. In un paese mediamente “normale”.
Ci avete pensato? Come vi suona di mettervi nella parte dell’imbelle, dell’incapace, dell’inetto e quindi ir-responsabile?
Stare dalla parte dei “rimborsati” ha il vantaggio che mi posso lamentare degli altri ed assolvere me. Ma non ho avrò mai la possibilità di apprezzare il gusto di stare nei “soddisfatti”.
Così proviamo a rivoltare la prospettiva ed a pensarci parte attiva, con potere quindi, nella situazione.
“Domattina hanno messo neve”. (A me piaceva di più quando uscivo sullo scalino di casa, alzavo lo sguardo a scrutare il cielo, annusavo l’aria e poi scommettendo con me stesso………”Uhm, per me domani è acqua, non neve!”)
Bene. Conto esclusivamente sull’attivazione super efficiente delle squadre con spalaneve? Magari anche se la nevicata è estesa su tutta la regione e ci vorrebbero cinque volte tante squadre rispetto a quelle disponibili?
Tanto per cominciare verifico se nel bagagliao ho le catene e che siano efficienti. Magari mi alzo anche un’oretta prima: “Meglio prendersi qualche pre-cauzione”.
Se poi mentre sto per affrontare la salita vedo già dei veicoli in difficoltà, mi sposto di lato e me le monto…le catene.
Insomma, divento artefice del mio destino. Non rimango appeso alla volontà e discrezione altrui.
Tutto questo non per assolvere chi non ha svolto il suo compito con la giusta organizzazione e solerzia. A loro peseremo quanto potere avevano e come lo hanno usato.
Io preferisco darmi una mano.
Aiutati, che il ciel ti aiuta!
Augh.
Leonardo Borchi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 17 gennaio 2016
E’ un taglio di risposta che mi piace
Cesare Caramalli