Prezzo del latte, tra gli allevatori mugellani non mancano le preoccupazioni
MUGELLO – Ieri su La Nazione, un gruppo di allevatori mugellani ha commentato il nuovo accordo sul prezzo del latte (36 centesimi di prezzo base per un litro di latte, ai quali aggiungere qualche altro centesimo, per la “mugellanità” del prodotto -sinonimo di alta qualità-, per particolari parametri qualitativi prefissati, per il latte bio), stabiliti dalla Centrale del Latte d’Italia che ha inglobato la toscana Mukki e che da qualche mese è stata acquistata dal gruppo Newlat della famiglia Mastrolia.
E i pareri degli allevatori son piuttosto preoccupati, anche se, come nota Remo Marchi, allevatore firenzuolino, “è stato il massimo che si può ottenere, in questo momento. Purtroppo il prezzo del latte è in calo, e mi sembra positivo avere almeno una stabilità e una garanzia di prezzo per un triennio”.
Su questo concorda anche Simone Grossi, dell’azienda “Palazzo Vecchio” a Piazzano: “I prezzi -dice-stanno calando. Ed avere una stabilità del prezzo del latte è positivo, perché produrre e investire senza alcuna sicurezza sarebbe peggio.”
Più negativo è il giudizio di Antonio Vignini, allevatore bio di San Piero a Sieve: “Diciamolo: non c’è stata alcuna trattativa sul nuovo prezzo del latte. Mastrolia ha messo tre prezzi sul tavolo, prendere o lasciare: 34 centesimi per un anno, 35 per due anni, 36 per tre anni. Ci siamo dati una settimana di tempo per cercare di capire la scelta migliore e abbiamo optato per i 36 centesimi nel triennio. Ma così è dura. E in altre aree non mettono l’IMU sugli annessi agricoli come da noi”.
Anche Leonardo Bottai, che guida Agriambiente di Galliano (Barberino di Mugello), la più grande cooperativa biologica della Toscana, e che fornisce alla Mukki 4 milioni e mezzo di litri di latte bio ogni anno, non nasconde i propri timori: “Poteva andar peggio, ma poteva anche andar meglio. E’ vero, il prezzo del latte sta calando, visti anche gli impatti del Covid su hotel, ristoranti e catering, fermi da mesi, e quindi con un consumo minore di latte. C’è più prodotto sui mercati, i prezzi calano, ma non così le materie prime, i mangimi per gli animali, la soia, il mais, che vedono continui aumenti fi prezzo. Noi siamo in difficoltà e immagino che il piccolo produttore lo sia ancora di più”.
Ma i produttori mugellani di latte non molano. E stanno pensando al futuro. Diversi di loro sono intenzionati a convertirsi al biologico -hanno già avviato l’operazione di passaggio, che richiede del tempo, l’azienda Marchi e quella di Simone Grossi-. Del resto, nota Marchi, “O facciamo qualcosa che altri non fanno, o si chiude”. Poi ci si prepara ad essere pronti davanti alla proposta di Mastrolia che offre alle aziende zootecniche mugellane della Mukki di essere i principali fornitori di una speciale linea alimentare per l’infanzia. E si pensa anche a ridurre i costi di produzione, introducendo la robotica nelle stalle.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 31 Dicembre 2020
La Mukki Latte….una storia gestita male. Il Mugello non ha saputo prendere le opportuità che si presentavano. Decisioni prese sopra la testa degli allevatori.