Pro Loco di Borgo San Lorenzo, sei anni di impegni e di novità. Il bilancio e il saluto del presidente Alessio Capecchi
BORGO SAN LORENZO – Dopo quasi sei anni, Alessio Capecchi lascia la presidenza della Pro Loco di Borgo San Lorenzo. Fu eletto il 30 aprile 2015, e oggi gli 82 iscritti eleggeranno il nuovo consiglio. Con lui facciamo un bilancio di questi sei anni di impegno che hanno cambiato il volto della Pro Loco borghigiana, dandole un ruolo trainante nelle iniziative di promozione e di cultura che non aveva mai avuto.
Che Pro Loco trovasti? Trovai una Proloco che, soprattutto a causa del limitato numero di volontari, riusciva a fare ben poco. Ricordo che l’unica vera manifestazione che portavano avanti con successo era “Le vie del Gusto”, una bella manifestazione, molto partecipata dai mugellani.”
La Pro Loco di allora però era soprattutto salsicce, cocomero e vin brulé…. Quando si è pochi, e posso dirlo perché anch’io talvolta lo ho sperimentato, si riesce a fare ben poco. Per fortuna io durante il cammino, ho trovato persone che mi hanno aiutato e supportato e hanno avuto bellissime idee che siamo riusciti a concretizzare. In primo luogo vorrei ricordare la vicesindaco Cristina Becchi, assessore alla cultura e il sindaco Paolo Omoboni , che mi sono stati sempre molto vicini. In generale non posso lamentarmi del mio rapporto con l’amministrazione comunale, né all’inizio della mia esperienza né tantomeno adesso. A loro posso dire solo grazie, per l’esperienza che mi hanno consentito di fare, grazie per la collaborazione costante, e grazie per avermi sopportato perché ho un carattere un po’ particolare: mi hanno sopportato e supportato, e sono molto contento di questo. Per il resto che dire? I cicli hanno un inizio e hanno una fine, e non c’è molto da spiegare.
Soddisfatto ? Sono felice di quello che siamo riusciti a realizzare, grazie ai tanti volontari che sempre di più in questi anni si sono avvicinati alla Pro Loco. Considera che la Pro loco precedente contava una trentina di soci neanche, e siamo arrivati ad averne quasi 200. Un po’ di affezione all’associazione in questi anni in qualche maniera l’abbiamo riportata.
Cosa ti metti in valigia, come ricordo particolarmente bello? Non una cosa sola. Penso al Palio, fortemente voluto e richiesto dall’amministrazione comunale. E’ stata una scommessa, e ha avuto un crescente successo. Penso a “Mugello da Fiaba”, a “Borgo diVino” e a tante iniziative che hanno animato il paese. Ma penso anche a “Ingorgo Letterario”, un’iniziativa che ha fatto avvicinare perfino me al mondo dei libri, e mi ha ha fatto scoprire un mondo che non conoscevo. E poi i rapporti personali instaurati, con persone che prima erano per me sconosciute e nelle quali ho trovato impegno e capacità, tante belle persone.
C’è stata anche qualche amarezza? A volte essersi ritrovati da soli, o in pochi a dover pensare a un sacco di cose. Una sorta di scarsa partecipazione e questo anche per colpa mia: non voglio dare responsabilità a nessuno, ma col mio carattere istintivo ed esuberante magari talvolta ho preso una strada o fatto una scelta da solo che magari se l’avessi condivisa prima avrei potuto trovare più aiuto e partecipazione.
Cos’è che spinge un giovane a fare il presidente della Pro Loco? La follia? -ride-. Diciamo che all’inizio è stata una scommessa. Sono entrato nel mondo del volontariato a 14 anni nel CRS e da lì son sempre stato nel volontariato, con diverse associazioni. E talvolta è capitato che quando c’è stata l’occasione di proporre qualcosa, da parte di chi c’era, da parte delle vecchie generazioni, spesso si son chiuse le porte, e questo mi ha sempre dato fastidio.
Quando c’è stata questa opportunità della Pro Loco, quando Leonardo Romagnboli si ritirò da presidente e socio della Pro Loco mi dissi: “Ok proviamo. E anziché fare il volontario, semplice, entrare nel consiglio, dove si prendono le decisioni”. C’erano con me ragazzi giovani, ci siamo detti proviamoci. E’ stato un mettersi in gioco in qualcosa di più grande, anche con tanta paura, perché qui c’è una responsabilità quasi manageriale, devi gestire tante attività, ma anche le persone, nell’aspetto umano. Ma sono contento di averlo fatto. Questi anni mi hanno portato tanta esperienza, e ora mi sento diverso da sei anni fa, più razionale, e ho imparato anche a parlare in pubblico: nonostante abbia un carattere socievole, sono un po’ timido…
Un consiglio, un suggerimento al nuovo presidente della Pro Loco? Di essere politicamente corretto. Ovvero di essere più democratico possibile, di non chiudere mai le porte. Io l’ho vissuto in prima persona, e quindi come le ho aperte quando sono arrivato, mi piacerebbe che rimanessero aperte nei confronti di tutti, delle associazioni, di chi vuol tendere una mano all’associazione sia per contribuire, o per chiedere collaborazione, o per proporre qualcosa. Per il bene del paese.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 13 Febbraio 2021
Trovo veramente sgradevole che chi ha fatto l’intervista riduca l’impegno della pro loco pre Omoboni a salcicce, cocomero e vin brulé. Vorrei ricordare che non abbiamo promosso solo le Vie del Gusto, con la ricerca di espositori nazionali del settore streetfood, ma anche il festival Luna, note e parole con quattro serate in piazza Castelvecchio in cui venne rappresentato anche lo spettacolo Un Mondo di Cento Case (rassegna che non fu ripresa negli anni successivi). Potrei ricordare una serie di concerti in collaborazione con al Sound a Villa Pecori. Il sostegno allo svolgimento del Berlingaccio , manifestazione che è stata inspiegabilmente abbandonata. La Pro Loco organizzava con il comitato di San Lorenzo la Festa del Patrono per 10 giorni al Foro Boario ed è sempre stata disponibile per dare una mano a tutte le associazioni del comune. Anche distribuire gratuitamente vin brulé , bruschette o salcicce durante le festività natalizie nel centro storico non lo ritengo una cosa disdicevole. Tutto questo ricevendo dal comune solo un sostegno tecnico e raramente economico. Se i conti non tornavano ci si frugava in tasca, mentre in questi anni, merito sicuramente dell’amministrazione, i contributi sono stati piuttosto consistenti con buone remunerazioni anche per coloro che svolgevano alcune funzioni. Riconosco ad Alessio una grande passione nel lavoro che ha svolto ma sarebbe anche interessante sapere le motivazioni che hanno portato alle nuove elezioni.
Alessio, ti invio un caloroso saluto da parte mia e della Pro Loco di Firenzuola. Sono sicuro che l’esperienza fatta nell’associazione ti sarà utile nel futuro.
Franco Poli