“Pronti a rimboccarci le maniche”. Ma c’è grande preoccupazione tra i ristoratori mugellani
MUGELLO – Un Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri quello di domenica 25 ottobre che ha toccato pesantemente non solo il mondo della cultura, ma anche quello della ristorazione e delle strutture ricettive. Orari ridotti al minimo e accessi ancora più contingentati sono le nuove misure introdotte dall’ultimo DPCM, che rischia di mettere in ginocchio anche locali storici come La Griglia a Borgo San Lorenzo. “Il primo sentimento che mi viene in mente è sconforto ed ingiustizia – racconta Carlo Sbrocchi, proprietario del locale – Io e mia moglie gestiamo La Griglia da 15 anni, e ci è sembrato di subire una grossissima ingiustizia, fatta da chi ci governa che invece dovrebbe tutelarci. Però bisogna andare avanti, quindi ci rimbocchiamo le maniche e con l’esperienza dei mesi scorsi continuiamo, ma la fatica è tanta”.
Tante le realtà che rischiano di vedere tutti i sacrifici fatti negli ultimi mesi dissolversi come neve al sole, ma che non si lasciano buttare giù. È il caso di Magn’Etico, l’osteria borghigiana che nonostante tutto ha deciso di continuare a lottare: “C’è la rabbia e la delusione per la decisione – racconta la titolare Susanna Fiorilli -. Ma noi siamo abituati a rimboccarci le maniche e come abbiamo fatto durante il lockdown, andremo avanti lo stesso con le consegne e la modifica dell’orario. Mi sono confrontata con lo staff ed arrabbiarci ci sembra porti a poco. Poi è ovvio, ho parlato con molti miei colleghi della zona e chi protesta ha ragione: non tutti hanno rispettato le regole, e per colpa di pochi siamo di nuovo qua. Ma noi siamo per indole persone che reputano più importante il darsi da fare. Quindi attendiamo anche noi ben volentieri gli aiuti che lo stato ha promesso, perché le difficoltà ci sono, ma per il resto siamo pronti a combattere”.
Anche Daniele Farnetani, presidente di Confesercenti Mugello e proprietario de La Combriccola, è decisamente preoccupato per il futuro delle tante strutture locali: “È triste, una situazione molto drastica per le strutture. È un problema per tutti andare avanti così. Abbiamo tenuto chiuso per due mesi a primavera, ora lavorando così contingentati è come se si fosse chiusi di nuovo. Di fatto non si tratta di un lockdown ufficiale ma ufficioso: se chiudi tutti i posti dove le persone si possono recare nel tempo libero, le tieni a casa. E se questo serve per far scendere i contagi ben venga, ma sono necessarie le misure di ristoro promesse dal governo”.
Cristian Borchi, dell’Antica Porta di Levante e del Passaguai non nasconde le proprie preoccupazione: “La prima sensazione è di confusione e smarrimento. La poca chiarezza è il dato che più destabilizza. Provvedimenti a macchia di leopardo, senza logica, settori che creano assembramenti che restano aperti, altri che vengono chiusi. Così com’è inspiegabile questa decisione sulla chiusura alle ore 18. Mi sembra l’ennesima non assunzione di responsabilità: o chiudi o lasci aperto, e se fai chiudere garantisci un ristoro”. “Per quanto ci riguarda -continua lo chef- cercheremo di restare aperti, nei limiti del possibile. Ieri, primo giorno, abbiamo lavoricchiato, ma senza riprendere neppur le spese per rimanere aperti. Perché l’altro dato preoccupante è che il cliente medio è terrorizzato, non ha ben capito come funzioni la casa, e questo provoca un allontanamento”. E Borchi conclude sottolineando la necessità di contributi economici di sostegno da parte dello Stato: “Se il bene comune dice che si deve stare a casa perché c’è un grosso rischio sanitario, noi per primi non vogliamo portare il virus a casa e mettere a rischio famiglia parenti amici clienti. Ma se c’è questa necessità si attuino forme di ristoro per rendere sostenibili le chiusure”. Con un pensiero anche alle manifestazioni di protesta: “Noi qui in Mugello, in questi mesi un po’ abbiamo lavorato, c’è stato flusso turistico. Ma ci sono piazze che erano già allo stremo e questo potrebbe essere il colpo di grazia. Spero davvero che a dicembre si possa riaprire”.
Andrea Pelosi
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 ottobre 2020