Quando il CRS voleva acquistare la sede del Pd di Borgo San Lorenzo
BORGO SAN LORENZO – Da tempo il Pd di Borgo San Lorenzo aveva intenzione di lasciare la grande sede di via Sacco e Vanzetti. E se ora si è giunti alla decisione di affittare la sede, con il circolo del partito che se ne andrà altrove (articolo qui), in passato si era parlato anche di vendita dell’immobile. E tra i possibili acquirenti vi era il CRS. C’era cioè la possibilità concreta che la Pubblica Assistenza Centro Radio Soccorso di Borgo San Lorenzo non avesse sede nella centrale via Pananti, l’ex-Magnolia, trasferimento che ha creato qualche problema logistico allo stesso CRS, soprattutto per le difficoltà di accesso e di parcheggio, bensì negli ampi spazi nei pressi del Ponte Rosso.
Prima di utilizzare l’ex-Magnolia la Pubblica Assistenza ha trattato infatti, fin dal 2016-2017, l’acquisto della grande sede del Partito Democratico di Borgo San Lorenzo, accanto alle Poste, sede che era stata realizzata dalla CEB e ceduta dalla stessa Cooperativa Edile Barberinese (ora fallita) al partito in cambio dell’immobile davanti, che in principio ospitava la sede del PCI-PDS, quella dove adesso vi è il servizio di riabilitazione dell’USL.
Nell’operazione con il CRS era coinvolta e interessata anche l’Anpas regionale, e così il Centro Radio Soccorso avrebbe avuto a disposizione spazi ampi, peraltro vicini a una struttura sanitaria, con la possibilità di realizzare ambulatori e servizi nuovi – una sorta di “città della salute”, oltre che ad avere una sede ampia e con un parcheggio ottimale.
Ma la cosa non è andata a buon fine per divergenze sul prezzo di acquisto. Il presidente della Fondazione “Ponterosso”, proprietaria dell’immobile, Luciano Baggiani, che ha condotto la trattativa, sparò una richiesta di un milione di euro, troppo a giudizio del CRS. E nonostante qualche successivo ribasso, e un’ultima proposta, peraltro troppo vincolante in merito all’utilizzo di spazi che il PD avrebbe comunque voluto mantenere e giunta quando il CRS si era già accordato per l’utilizzo dei nuovi locali con i proprietari della Magnolia, nessun accordo alla fine è stato possibile.
Così la struttura è rimasta di proprietà della Fondazione “Ponterosso”, che gestisce la parte delle proprietà del PCI rimaste al PD (un terzo dei terreni invece è andata a Rifondazione Comunista o meglio all’associazione”Che Guevara”, la striscia di terreno, quasi 500 mq a fianco del parcheggio della Coop). E intorno alla sede ci sono 1400 mq di superficie edificabile con destinazione d’uso a servizi.
Forse anche questo ha rallentato la trattativa con il Centro Radio Soccorso, alzando i prezzi di vendita. Fatto sta che sicuramente quella dislocazione per i mezzi e le attività della pubblica assistenza borghigiana, sarebbe stata ottimale, e avrebbe evitato di mettere in centro, in una posizione certo non troppo felice, gli automezzi di soccorso. Forse si è guardato più agli interessi economici di bottega, pur legittimi, che al bene del paese.
©️ Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 marzo 2021