Renovo, dopo l’addio a Petrona, avvia a Montaione una caldaia termica a biomassa
MONTAIONE & MUGELLO – Mentre in Mugello il Comitato contro la centrale a biomasse di Petrona dà notizia che è stata revocata la concessione a Renovo Bioenergy anche per la produzione del pellet, sebbene ancora manchi l’ufficialità dell’ufficio Suap, al confine opposto dell’area metropolitana fiorentina, nel comune di Montaione, la stessa azienda avvia una “centrale” a biomasse, in simbiosi con la struttura Toscana Resort Castelfalfi, tenuta che si colloca in un paradiso naturalistico di 1100 ettari. “L’energia da fonte rinnovabile generata dall’impianto di Renovo Bioenergy – viene scritto in una nota – alimenterà la rete di teleriscaldamento e climatizzazione a servizio del Toscana Resort Castelfalfi, esempio virtuoso di sviluppo turistico di qualità che valorizza le risorse naturali, la vocazione e l’economia del territorio”. Occasione di passerella per cariche e nomi importanti, come il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Luca Lotti, l’assessore all’Ambiente della Regione Toscana Federica Frantoni e il direttore generale dell’Associazione Italiana Energie Agroforestali Marino Berton.
Si tratta di un investimento di 3 milioni di euro, e la Renovo la gestirà per i prossimi 20 anni fornendo tutta l’energia termica necessaria alla climatizzazione estiva e invernale dei fabbricati della tenuta. L’impianto funzionerà con il cippato vergine ricavato dalla manutenzione delle aree boschive di proprietà e sottoprodotti agricoli e forestali provenienti dal territorio come scarti di potatura e di alberi da frutto.
Comunque è un’opera che ha ben poco a che fare con quella un tempo ipotizzata per il Mugello. Anche quella del Resort di Castelfalfi è una iniziativa privata che, però, insiste su terreni privati, di una vasta tenuta. E’ improprio definirla centrale a biomasse, semmai una caldaia termica. Già, perché nasce con il compito di assicurare il teleriscaldamento ad una fascia di utenti, residenziali e turistici. Si differenzia, sostanzialmente, dalla centrale termoelettrica di Petrona per il consumo annuo di biomassa. Circa 400 tonnellate quelle di Castelfalfi, contro le 18000 tonnellate dell’impianto mugellano, estese a 96000 tonnellate con la produzione del pellet. Numeri imparagonabili. Anzi, il confronto può essere fatto con altre caldaie simili, esistenti sul nostro territorio, quella del Villaggio San Carlo (380 ton.), Vicchio (390 ton.), Pomino (600 ton.) e le due di San Godenzo e Castagno d’Andrea (insieme circa 900 ton.). Sicché esperienze consolidate, richieste dalla popolazione, decisamente meno invasive. Soprattutto con un ciclo operativo limitato, diverso da quelle “24 ore su 24, tutti i giorni” di una centrale per produrre energia elettrica.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 28 ottobre 2016