Revoca della cittadinanza onoraria a Mussolini. Com’è nata l’iniziativa e i commenti dei sindaci
MUGELLO – È stata una recente ricerca storica dell’ex sindaco di Borgo San Lorenzo Antonio Margheri a sollevare la questione della cittadinanza onoraria a Mussolini, concessa dai Comuni Mugellani nel 1924, come in molte altre parti d’Italia, e mai revocata. Ricerca ripresa da Anpi Mugello, che ha fatto arrivare una lettera ai vari Comuni, sollecitando la revoca. Così, nell’ottantesimo anniversario della liberazione del Mugello, che si celebra l’11 Settembre, si terranno i Consigli comunali per la revoca a Barberino di Mugello (articolo qui), Borgo San Lorenzo (articolo qui), Dicomano (articolo qui) e Vicchio (articolo qui).
“È importante – spiega Paola Poggini, presidente Anpi Borgo San Lorenzo, referente per il Mugello e vice presidente provinciale – ricordare cosa siamo e cosa è la memoria; e adesso – aggiunge – che sta scomparendo la voce narrante delle persone, è compito di Anpi. Dedicherò questa cosa a mio nonno, che fu picchiato nel 1923, e a mio babbo, che nel 1943, venti anni dopo, scelse di diventare partigiano”.
Il sindaco di Borgo San Lorenzo e presidente dell’Unione dei Comuni del Mugello, Leonardo Romagnoli, afferma: “Si tratta di una iniziativa dovuta, in periodi di un certo revisionismo storico. Qualcuno potrebbe obiettare – ammette – che l’iniziativa è stata presa dopo tanti anni, ma il conferimento della cittadinanza a Mussolini era stato ormai dimenticato, e solo recenti ricerche hanno ricordato questo aspetto”.
“Non solo un atto dovuto – spiega anche la sindaco di Barberino, Sara di Maio – ma un modo significativo di celebrare la liberazione”.
“È con orgoglio – afferma anche il sindaco di Dicomano Massimiliano Amato – che in occasione delle celebrazioni dell’80esimo anniversario della liberazione, abbiamo deciso di portare in Consiglio Comunale la proposta di revoca della cittadinanza onoraria”.
A Vicchio si è scelto di procedere, insieme alla revoca, al conferimento della cittadinanza onoraria a Giacomo Matteotti, che fu ucciso dai fascisti il 10 Giugno 1924. “Ritenevamo opportuno – spiega il sindaco Francesco Tagliaferri – togliere questa macchia, non cancellando la storia ma scrivendo una nuova pagina. Allo stesso tempo, dato che ricorre anche il centenario della morte di Giacomo Matteotti, abbiamo ritenuto opportuno concederla a questa figura fondamentale nella lotta al fascismo”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 settembre 2024
Più che meravigliarmi, trovo alquanto comico che ci sia voluta una ricerca dell’ex Sindaco Margheri per risvegliare la memoria di molti sindaci mugellani e non solo, del presente e del passato, dando così il via alla frenetica corsa alle revoche di massa di quella oscena cittadinanza.
A mio avviso non ci stanno facendo una bella figura i nostri amministratori locali e nazionali; né loro, né i loro collaboratori che in quasi ottant’anni non si sono mai presi evidentemente la briga di scartabellare gli archivi storici dei loro territori per capire se ci fosse robaccia da ripulire definitivamente.
D’altronde, che la memoria di moltissimi italiani (vedi chi hanno votato alle ultime elezioni politiche) e soprattutto della parte politica che ha combattuto il regime nazifascista con sacrifici enormi dei propri uomini e donne, sia parecchio sopìta da decenni (per non dire morta e sepolta), lo si capisce dalla titubanza, oserei dire dall’estrema timidezza con cui affronta la questione dei fascisti di Casa Pound e di altre organizzazioni similari; non certo nell’attualità visto che questo governo ne è una delle dirette emanazioni, ma anche e soprattutto quando ha avuto l’opportunità di decidere sulla sorte di quei movimenti delinquenziali di picchiatori e molto altro.
Ma dal comunismo ci siamo liberati… Mi sembra di no..
farsi belli con non dire nulla questo è il vezzo dei nostri politici attuali
certo si può togliere una cosa che non dice più nulla , ma come sempre in Mugello si rammenta come si sia seguito l’andazzo di massa ,meglio non rammentarlo non fu e non è un onore rammentarlo .