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RIFLESSIONI SUL VANGELO DELLA DOMENICA – “Non vi lascerò orfani”
VICCHIO – I sacerdoti del Vicariato del Mugello, a turno, propongono una riflessione tratta dalle letture della Messa domenicale. Oggi è la volta di don Francis N. Wam, vice Parroco di Vicchio.
Cari fratelli e sorelle,
la liturgia di questa sesta domenica di Pasqua anticipa la promessa dello Spirito Santo a Pentecoste e ci invita a scoprire la presenza efficace e rassicurante di Dio nel cammino della Chiesa. La promessa di Gesù ai suoi discepoli nel Vangelo di oggi: “Non vi lascerò orfani”, è un bel tema di questa domenica (cfr Gv 14,15-21).
La parola “orfano” è molto significativa: nell’Antìco Testamento, sia l’“orfano” che la “vedova” sono prototipo del diseredato, dell’indifeso, di ciò che è totalmente alla mercé dei potenti e di chi è il vittima di tutte le ingiustizie. Quindi Gesù qui è molto chiaro: i suoi discepoli non saranno indifesi, perché Lui sarà sempre accanto a loro.
Il contesto in cui parla Gesù è chiaro. La decisione di ucciderlo è già stata presa dalle autorità ebraiche e Lui stesso lo sa. La morte in croce è certa. Così, la notte prima di arrendersi volontariamente alla morte, Gesù deve salutare i suoi discepoli dando loro le ultime raccomandazioni. Le sue parole suonano come il “testamento finale”: sa che partirà per il Padre e che i discepoli continueranno nel mondo. I discepoli, invece, sono inquieti e turbati. Sarà possibile percorrere questa “via” se Gesù non cammina accanto a loro? Gesù però, conoscendo il loro cuore, li assicura: “Non vi lascerò orfani”. Gesù troverà il modo per continuare ad essere presente e ad accompagnare i suoi discepoli nel loro cammino, passo dopo passo, attraverso un altro “Avvocato” che il Padre manderà attraverso di Lui.
Come compimento di questa promessa, Cristo non ha lasciato i suoi seguaci “orfani” come si è visto nella prima lettura (At 8,5-8. 14-17). Continua ad essere presente in mezzo a loro per mezzo dello Spirito Santo. Quando la Chiesa primitiva fu colpita per la prima volta dalla persecuzione, specialmente con il martirio di Stefano, molti membri fuggirono da Gerusalemme ma non rimasero “orfani” poiché lo Spirito Santo andò con loro. Andarono piuttosto a diffondere il Vangelo in altre regioni della Palestina. Così troviamo Filippo che predica il Vangelo agli abitanti della Palestina centrale, in Samaria, che era per gli ebrei una pratica terra pagana. Tuttavia, Filippo operò lì prodigi attraverso lo Spirito Santo in modo tale che ci fu una grande gioia e la gente accettò il messaggio della Buona Novella e fu battezzata. Di conseguenza, gli Apostoli a Gerusalemme dovettero inviare i loro delegati, Pietro e Giovanni, a pregare e imporre le mani sui nuovi battezzati in quella città affinché potessero ricevere lo Spirito Santo. Nelle parole di Scott Hahn, “Questa è l’origine del nostro Sacramento della Confermazione, La Cresima (cfr At 19,5-6), mediante il quale la grazia del Battesimo è completata e i credenti sono suggellati con lo Spirito promesso dal Signore”. L’accoglienza dello Spirito Santo da parte dei Samaritani riflette la promessa di Cristo: “Non vi lascerò orfani”, ma rimarrà con noi per sempre.
Cari amici in Cristo, persecuzioni, difficoltà, sofferenze, dolori, sfide, ecc., continuano ad accadere ogni giorno nel nostro mondo, nella vita di ognuno di noi. Ci sentiamo impotenti di fronte alla guerra, al terrorismo e alle pandemie; non siamo in grado di prevedere e prevenire i disastri naturali; soffriamo a causa dell’ingiustizia e dell’oppressione; vediamo il mondo costruirsi secondo i criteri dell’egoismo e del materialismo; non possiamo evitare la malattia e la morte. Crediamo nel “Regno di Dio”, ma sembra non arrivare mai, e ci sentiamo scoraggiati e frustrati verso un futuro che non sappiamo dove porterà l’umanità. Tuttavia, noi credenti abbiamo motivo di sperare: già Gesù ci ha assicurato che non ci lascerà orfani e che sarà sempre con noi attraverso la presenza animatrice dello Spirito Santo; come tali, non dovremmo mai stancarci di testimoniare Cristo in un mondo travagliato, così come ci incoraggia Pietro nella seconda lettura, esortando i credenti di fronte all’ostilità del mondo ad avere fiducia in Cristo risorto, a dare una serena testimonianza alla loro fede, difendendo la fede e la speranza che hanno ricevuto, mostrare il loro amore a tutti gli uomini (anche ai loro persecutori), e non allontanarsi mai dalla “Via di Cristo”.
Infine, facciamo della promessa di Gesù: “Non vi lascerò mai orfani” la nostra promessa quotidiana a tutti coloro che ci circondano, affinché non abbandoniamo né ignoriamo mai nessuno che abbia bisogno del nostro aiuto in un modo o nell’altro. Possa questa promessa essere sempre adempiuta nella nostra vita.
Don Francis N. Wam
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 maggio 2023
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