RIFLESSIONI SUL VANGELO DELLA DOMENICA – Umiltà

BORGO SAN LORENZO – I sacerdoti del Vicariato del Mugello, a turno, propongono una riflessione tratta dalle letture della Messa domenicale. Oggi è la volta del sacerdote studente in servizio all’unità pastorale di Borgo San Lorenzo, Don Nidhin Kochuveetil Joseph.

La terza domenica di Avvento è conosciuta come “Domenica Gaudete”. Gaudete in latino significa “rallegrarsi”. È un comando ripreso direttamente dalla Prima Lettera di Paolo ai Tessalonicesi, come nella seconda lettura di oggi: “Rallegratevi sempre” (1 Tessalonicesi 5,16). È un comando positivo, che dovremmo osservare sempre e in ogni circostanza. Non è un comando condizionale che osserviamo solo quando le cose ci vanno bene.

Nel vangelo odierno vediamo Giovanni Battista. È stato Giovanni il primo ad arrivare. È nato prima di Gesù. l’angelo Gabriele andò prima da suo padre Zaccaria prima di andare da Maria, la Madre di Gesù. Eppure, quando nacque Gesù, Giovanni prese il secondo posto. Fu eclissato da Gesù, suo cugino più giovane. Questo era un uomo che veniva prima e tuttavia conosceva il suo posto nel piano di Dio che si stava rivelando. Ed era felice e contento di avere il secondo posto, di essere eclissato, di essere semplicemente colui che “preparava la strada”. Questo è ciò che lo rende veramente nobile. Quanto è difficile, a volte, essere come Giovanni, per metterci al secondo posto. Quanto è difficile, non promuovere noi stessi, non avere noi stessi sotto i riflettori, non avere l’attenzione su di noi piuttosto che su un altro? Eppure questo è ciò che fece Giovanni; ha fatto il suo lavoro come meglio poteva, e poi lo ha consegnato a colui che è arrivato secondo, a colui per il quale ha passato la vita a preparare la strada: Gesù Cristo.

Vale la pena ricordare la parabola del banchetto di nozze che Gesù disse una volta: ‘Invece quando sei invitato, va’ a metterti all’ultimo posto, perche quando viene colui che ti ha invitato, ti dica: “Amico, vieni piu avanti”. Allora ne avrai onore davanti a tutti i commensali. Perché chiunque si esalta sarà umiliato e chi si umilia sarà esaltato’. ( lc 14: 10-11)

Giovanni Battista occupava il posto più basso della terra ma Gesù gli chiese di mettersi in un posto più alto nel regno di Dio.

Quando i capi ebrei mandarono dei sacerdoti a chiedergli chi fosse, non esitò a confessare: “Io non sono il Messia. Egli è colui che viene dopo di me, al quale non sono degno di sciogliere i lacci dei sandali”.

Stava sempre dietro a Gesù e prendeva il secondo posto. Mai desiderato la prima e importante posizione. Sia nostro modello nel cammino dell’umiltà.

Una volta un uomo chiese a sant’Agostino: “Potresti suggerire tre virtù che potrebbero aiutarmi a raggiungere il Paradiso? con un sorriso rispose Agostino: ‘La prima è l’umiltà… la seconda è l’umiltà… e la terza è l’umiltà’.

L’umiltà è dolorosa ma fruttuosa. È dura ma dolce. Assaggiamo un po’ di umiltà in questo periodo dell’Avvento.