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RIFLESSIONI SUL VANGELO DELLA DOMENICA – Voi siete il sale della terra, e la luce del mondo. In famiglia e nella società

Posted On 05 Feb 2023
By : Redaz
Comment: 0
Tag: don luciano marchetti, riflessione sul vangelo

BORGO SAN LORENZO – Torna l’appuntamento domenicale, proposto a turno dai sacerdoti e dai diaconi del Vicariato del Mugello, della riflessione tratta dalle letture bibliche della Messa della Domenica. Oggi è il turno del pievano di Borgo San Lorenzo,  Don Luciano Marchetti.

“Voi siete il sale della terra…. Voi siete la luce del mondo”. Due i punti di questa riflessione: la luce della testimonianza e il sapore dei gesti.

L’invito che faccio è ad essere persone e famiglie “luce”, persone e famiglie “sale”.

Da sempre fare famiglia è un’impresa complessa; è bella ma è un’impresa faticosa. Un simpatico proverbio dice così: “Prima di imbarcarti, prega una volta. Prima di andare in guerra, prega due volte. Prima di sposarti, prega tre volte”.

Ma la famiglia oggi sta veramente male, è in grande difficoltà. L’idea stessa di famiglia è in crisi. E’ l’epoca dell’amore liquido come ha detto il sociologo Zygmunt Bauman. Se guardiamo i film, se guardiamo la televisione, se sfogliamo qualunque rivista, le unioni di fatto, i legami temporanei, sono i modelli felici della modernità.

Eppure, ammettiamolo tutti, qualunque sia stato il nostro cammino nei riguardi della famiglia e dell’amore, che la nostalgia di un amore eterno, di un amore solido, di un amore intramontabile, di amicizie vere, durature, alberga, vive, abita il nostro cuore. E’ una nostalgia da coltivare quella dell’amore solido, degli amori intramontabili. Dopo la vita è quella che è, per il passato non possiamo far niente ma per il futuro possiamo fare ancora tanto. Le amicizie che viviamo, le famiglie che costruiamo, siano sempre famiglie e amicizie con dentro questo desiderio di eternità, di durare nel tempo. E, allora, ho cercato di trovare un po’ di luce e un po’ di sale in modo da guardare alla nostra vita e alle nostre famiglie in maniera profonda.

Qual è la luce che occorre alle famiglie che, quando la troviamo, capiamo che la vita è bella? La luce è l’amore. L’amore è la luce della vita. E l’amore sono i legami, il sapere camminare insieme, il vivere insieme. Tutti noi sappiamo il racconto di Gianni Rodari: Ho domandato a una bambina: ”Chi comanda in casa?”. Lei sta zitta e mi guarda. “Su, chi comanda da voi: il babbo o la mamma?”. La bambina mi guarda e non risponde. “Dunque, me lo dici? Dimmi chi è il padrone in casa tua”. Lei mi guarda e tace. “Mi devo arrabbiare?”. La bambina scappa di corsa, fino in cima al prato. E di lassù si volta e mostrandomi la lingua, mi grida, ridendo: “Non comanda nessuno, perché ci vogliamo bene”. “Non comanda nessuno, perché ci vogliamo bene”. Papa Francesco continuamente ripete questo motivo, che vivere insieme è un’arte, è un cammino; amare è mettersi in viaggio; occorre gustare questo stare insieme anche se è molto difficile. E’ sua una battuta: “Il matrimonio è come gli anelli: se sono troppo stretti sono una tortura, se troppo larghi si perdono”. Sono così i rapporti personali.

Un’altra luce, secondo me molto significativa, è la preghiera della coppia, della famiglia ma di ciascuno di noi. E’ questo un punto che continuo a ripetere perché secondo me qui non ci siamo. Solo chi prega, crede. Uno che non prega, non crede. Cioè uno che non prega al mattino, non può dire che è credente perché non vive la sua giornata con Dio.

Credente è uno che vive davanti a Dio. Quindi se non preghiamo, come possiamo dire: “Io credo, sono credente!”? Sono preoccupato perché tanti bambini sono così: alla mattina non dicono le preghiere. I genitori sono bravissimi, conosco dei genitori che sono una meraviglia, anche se secondo me, scusate la battuta, ho l’idea che in queste ultime generazioni – chi ha da cinquant’anni a vent’anni – non sa pregare, non sa insegnare le preghiere, è in difficoltà.

Ma noi adulti abbiamo imparato a pregare? Siamo capaci di insegnare a pregare? Quando ci vedono i nostri figli, ma chiunque, con in mano il Vangelo? Quando? Il mio sogno, come parroco, è che ogni casa abbia la sua Bibbia aperta, con l’angolo della Parola, ben evidenziato, con un fiore, una icona, un ricamo. Pregare, pregare insieme. Questa è la luce.

Porre dei gesti per cui uno dice: “Perché lo fa?”. E, quindi, uno comincia a capire che c’è un mondo oltre quello che si vede, tutto un mondo da raccontarci e da raccontare ai nostri figli. C’è tutto un oltre che va gustato, la realtà è tutta simbolica, tutto ci deve parlare: una stella, un fiore, un incontro con una persona. Ecco la luce, la luce dei legami, la luce della preghiera.

Invece riguardo al sale io credo che ci sia molto sale in certi gesti, per esempio in un sorriso, in un saluto. Il saluto si fa col volto. Il valore di un sorriso, un testo che tutti conosciamo: “Donare un sorriso rende felice il cuore. Arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona. Non dura che un istante ma il suo ricordo rimane a lungo. Nessuno è così ricco da poterne fare a meno né così povero da non poterlo donare. E se poi incontri chi non te lo offre sii generoso, porgigli il tuo: nessuno ha tanto bisogno di un sorriso come colui che non sa darlo”. Donare un sorriso rende felice il cuore. Quando sorridiamo? Quanti di noi salutano con facilità? Quanti?

E, poi, anche il sale dell’ascolto. Nel mondo di oggi vogliamo parlare tutti. In televisione quando si fa politica sono scioccato da questa difficoltà ad ascoltarsi, ciascuno vuole parlare. Ciascuno pensa dal suo punto di vista, ha la sua opinione e pensa di risolvere ogni questione. No. Abbiamo due orecchie e una lingua soltanto. Dobbiamo cambiare mentalità. Tutto l’Antico Testamento ha dentro questo verbo “ascoltare”: “Ascolta, Israele“. E anche tra le persone dobbiamo ascoltarci di più. Qualcuno è noioso, anch’io sono in difficoltà qualche volta, però ci ascoltiamo troppo poco e, invece, occorre ascoltarsi profondamente. Dobbiamo farci il regalo di ascoltarci a cominciare dalla famiglia. L’ascolto non è soltanto un dare, l’ascolto è un ricevere. Se ascolti la storia di una persona, poi dici: “Ma io come sono meschino a pensare così”. Se ascolti un dolore dici: “Ma io mi lamento del mio dolore, sono fuori strada”. L’ascolto permette le proporzioni, cioè permette di dire: “Questa cosa qui non è importante. Io la pensavo importante ma non è importante. Sono fuori strada, sto esagerando. Sono troppo egocentrico”.

E, poi, il sale della dedizione, del donarsi. C’è più gioia nel dare che nel ricevere. Certe persone meravigliose che seguono una persona malata; i nonni con i nipotini; la cura che si ha delle persone; certe coppie che hanno figli e coi genitori anziani e li curano bene. Magari li hanno in una casa di riposo ma sono lì, ci sono. Quanta gente, quanta gente meravigliosa. Quanta gente trovo a Borgo dentro le associazioni. Sono stupito di Borgo: quante associazioni! Quanta gente che dà il sale perché il sale è così, si perde ma dà sapore a quello che mangiamo. Ci vuole gente così per cambiare la vita nostra e la vita degli altri. E, quindi, il sale ci dice che l’ultima parola non è l’egoismo – restare nella saliera – ma l’ultima parola è l’amore.

L’ultima cosa che dico è una battuta per le giovani coppie. Mi sto accorgendo che le coppie giovani si lasciano con troppa facilità, secondo me. Ora finisco con questo racconto famosissimo: Il re, un giorno, si recò dal grande mistico Farid. S’inchinò e gli offrì un paio di forbici tempestate di diamanti. Farid le ammirò ma le restituì al visitatore: “Grazie per il dono magnifico, ma io non ne faccio uso. Dammi piuttosto un ago”. “Ma se hai bisogno di un ago, ti saranno utili anche le forbici”, replicò il re. “No – spiegò Farid – le forbici tagliano e separano. Un ago, invece, cuce e unisce ciò che era diviso. Il mio insegnamento è fondato sull’amore e sulla comunione. Mi occorre un ago per ricucire l’unità e non le forbici per tagliare e dividere”. Forse nei rapporti di coppia, nei condomini, nei gruppi parrocchiali, nella città di Borgo, qualche forbice in meno, qualche ago in più, ci farebbe bene.

Don Luciano Marchetti, Pievano di Borgo San Lorenzo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 5 Febbraio 2023

 

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