MUGELLO – Tommaso Pratella, amministratore di condominio mugellano, inizia a trattare sul “Filo”, con una serie di articoli, le varie problematiche dei condomini. Un argomento che interessa molte famiglie, in tutto il Mugello. Iniziamo con il tema della contabilizzazione del calore, che richiede, entro tempi strettissimi, l’adeguamento degli impianti di riscaldamento centralizzati.
L’Italia ha finalmente recepito la direttiva dell’Unione europea sull’efficienza energetica che promette di cambiare in meglio le prestazioni energetiche degli edifici. La direttiva ha come obiettivo la riqualificazione di tutti i casamenti pubblici e privati con la finalità di ridurre il consumo di energia al punto di arrivare, entro il 2020, a ‘’Energia zero ‘’, ossia produrre da soli il fabbisogno.
Le grandi aziende ad alta intensità energetica sono già adesso tenute a eseguire diagnosi periodiche per individuare gli interventi atti a ridurre i consumi di energia. Quelle che vogliono invece realizzare nuovi impianti di produzione di energia elettrica o termica dovranno prima effettuare un’analisi costi – benefici. Sono già attive campagne di sensibilizzazione dei consumatori per accrescere la consapevolezza della necessità di diminuire i consumi e, con essi, l’inquinamento e gli sprechi.
Andiamo a vedere cosa cambia per gli edifici condominali. La direttiva è stata recepita nel 2014 e il termine ultimo per l’adeguamento degli impianti di riscaldamento centralizzato è il 31 dicembre 2016. Per chi dal 1° gennaio 2017 non si sarà adeguato, sono previste sanzioni che vanno da 500,00 € a 2500,00 €, comminate sia al titolare dell’unità immobiliare sia al condominio. Non sarà quindi sufficiente avere in mano un progetto o una delibera dell’assemblea condominiale sull’avvio dei lavori per evitare le sanzioni, dovrà essere concluso l’intervento in modo che i costi siano ripartiti in base al consumo di calore.
Saranno dunque protagonisti i dispositivi per la contabilizzazione del calore che, installati sui singoli radiatori di ogni alloggio o su interi edifici, consentono agli utenti di capire immediatamente il consumo energetico per il riscaldamento e per la produzione di acqua calda sanitaria.
Chiarito questo punto fondamentale, basta fare due conti per comprendere la serietà della situazione. Pochissimi tra gli utenti e talvolta anche tra gli stessi amministratori condominiali, sono al corrente dei tempi tecnici necessari al processo di adeguamento degli impianti. Dall’assemblea condominiale in cui viene affrontato per la prima volta questo tema, passando attraverso le scelte dei fornitori, la fase di progettazione, le pratiche di finanziamento e detrazione fiscale del 50% (che diventa 65% solo se si sostituisce anche la caldaia), l’installazione di valvole termostatiche e ripartitori, l’adeguamento della centrale termica e dei sistemi di pompaggio, fino al collaudo dell’impianto e alla predisposizione della ripartizione dei costi in base ai consumi, tale processo comporta inevitabilmente tempi assai lunghi. Considerando poi che l’intervento dovrà essere fatto ad impianto spento il termine ultimo è al momento il mese di ottobre 2016 nel quale, in base alla regione di appartenenza, verranno accesi tutti gli impianti.
Come si può notare le figure coinvolte sono tante e i ruoli ben definiti: l’obiettivo deve essere quello di svolgere un lavoro di qualità in tempi tali da evitare pesanti sanzioni.
Tommaso Pratella
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 14 luglio 2016