SAN GODENZO – Tra pochissimo ormai, non si parla quasi più di settimane, ma di giorni, nei consigli comunali di Dicomano e di San Godenzo si voterà la delibera che chiederà alla Regione Toscana di dare il via all’iter di fusione tra i due, con il primo step, ossia il passaggio referendario che presumibilmente ci sarà ad ottobre, ma sono tanti i cittadini del piccolo comune montano che contestano la mancanza di partecipazione che ci sarebbe stata finora. “Noi non siamo quelli del ‘No’ – sottolinea Emanuele Piani – ma teniamo al nostro paese e al ruolo di attori nei procedimenti decisionali. L’amministrazione comunale di San Godenzo ha manifestato ufficialmente ai propri cittadini la volontà di fondersi con il limitrofo comune di Dicomano in data 2 febbraio 2018 nel capoluogo e il 15 nella frazione di Castagno D’Andrea. Noi volevamo un percorso corretto, il sentimento ora è quello della delusione. Apprendiamo infatti che le due amministrazioni hanno parlato tra di loro a livello politico da un anno e mezzo. Con la cittadinanza sono state fatte due riunioni e ora votano le delibere per il via al referendum. Ci vorrebbe invece il giusto tempo per far sì che i processi partecipativi evidenzino i loro esiti: sarebbe fondamentale che questi ultimi venissero effettuati prima dell’avvio dell’iter e non dopo, come prospettano durante gli incontri. Noi volevamo all’oggi più informazione, con diverse riunioni, incontri, il coinvolgimento delle aziende, delle associazioni di categoria. Ci sembra si stata una decisione calata dall’alto, una ‘fusione fredda’, altro che partecipata”. Questo terzo gruppo, che è separato da quello del Comitato per il No (articolo qui), ha anche promosso una raccolta firme che ha raggiunto 400 adesioni, il 40% degli aventi diritto al voto, specifica Piani, che spiega: “Per salvaguardare le imprescindibili regole di democrazia abbiamo dato vita a questa iniziativa allo scopo di ottenere un referendum equo e che venga poi rispettata la volontà popolare. Il sindaco Manni si è preso l’impegno di portare avanti la fusione qualora a San Godenzo la maggioranza dica Sì, a prescindere dai numeri fissati dalla Regione per i quali basta che siano a favore il 66% dei votanti complessivi dei due comuni. Capiamo che la Regione è a favore delle fusioni, ma è un numero che spaventa una piccola comunità come la nostra, rispetto a quella ben più ampia di Dicomano”.
Fabrizio Nazio
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 febbraio 2018