Sanità pubblica, Rifondazione comunista propone un referendum
MUGELLO – Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del partito di Rifondazione Comunista “Zona Mugello” che di seguito riportiamo.
La legge regionale toscana n. 40/2015, sull’organizzazione del Servizio Sanitario Regionale, contiene un articolo, il 34 bis, che consente di attivare convenzioni sperimentali per affidare la gestione diretta al privato di servizi e prestazioni, andando oltre quanto permette la legislazione nazionale. Ma, l’ultima riforma toscana sulla sanità fa di più: centralizza le decisioni in mano a pochi super manager;
taglia servizi e prestazioni, posti letto, personale sanitario; privatizza pezzi di sanità’ cedendoli al privato e al terzo settore;
favorisce il mondo delle compagnie assicurative con i fondi integrativi;
cancella i diritti universali all’assistenza, alla cura, così come previsto dalla nostra Costituzione.
Per contrastare tutto ciò un insieme di associazioni, comitati locali e coordinamenti in difesa del diritto alla salute, forze politiche, organizzazioni sindacali, hanno aderito ad una raccolta firme per chiedere l’abrogazione, attraverso un referendum regionale, dell’articolo 34 bis della L.R. n. 45/2015.
Il quesito chiederà’ agli elettori quanto segue:
“Volete voi abrogare l’art. 34 bis della legge Regione Toscana n. 40/2015, qui sotto riportato, inserito dall’articolo 32 della legge Regione Toscana 84 del 28 dicembre 2015, inerente le sperimentazioni gestionali con convenzione?“ E’ importante che ogni cittadino toscano che ha a cuore il nostro servizio sanitario e la sanità pubblica dia il suo contributo alla raccolta firmando.
Cosa succede in Toscana? Oggi, nella nostra Regione, la copertura del sistema dei servizi e delle prestazioni sanitarie non è più garantita e il rischio per la tenuta del sistema sanitario pubblico regionale è molto forte e concreto.Il processo di riorganizzazione del sistema sanitario regionale con l’aumento dei ticket e della compartecipazione alla spesa per i cittadini, i tagli dei posti letto, la sostanziale chiusura dei piccoli presidi ospedalieri, le lunghissime liste di attesa, hanno una ricaduta pesante sulle famiglie -costrette a pagare di tasca propria un terzo dei servizi e delle prestazioni sanitarie- e rappresenta di fattoi l’attacco al carattere universale della sanità toscana. Lo spostamento di risorse, dalla sanità pubblica a quella privata, sta portando, anche nella nostra regione, ad un sistema pubblico residuale cedendo servizi e prestazioni, in particolare prestazioni specialistiche e diagnostiche, ai privati e al mercato delle assicurazioni tramite i fondi integrativi. D’altra parte, per via dell’aumento dei ticket, il costo delle prestazioni sanitarie nel settore privato è diventato quasi equivalente a quello nel pubblico e le lunghe liste di attesa rendono, per chi può permetterselo, più “conveniente” rivolgersi al privato o al privato sociale (misericordie, pubbliche assistenze, ecc.). Questo vuol dire meno risorse che arrivano al servizio sanitario pubblico e di conseguenza, meno investimenti, un’altra via per rendere sempre più povera e sempre più privatizzabile la nostra sanità. Il nostro obiettivo è difendere il servizio sanitario regionale e con esso il diritto alla salute per tutti. Per questo, ti chiediamo una firma per difendere il Servizio Sanitario Regionale pubblico. Ad oggi è possibile firmare negli uffici anagrafe dei comuni di Borgo San Lorenzo, Barberino di Mugello e Scarperia e San Piero; presto sarà possibile firmare anche negli uffici anagrafe di Vicchio.
Partito della rifondazione comunista “Zona Mugello”
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 19 settembre 2016