Scarperia e San Piero tra i Comuni con fisco più “vorace”. Il commento del presidente di Cna Mugello
SCARPERIA E SAN PIERO – Il prossimo lunedì 13 agosto 2018 i piccoli e medi imprenditori di Scarperia e San Piero potranno festeggiare (si fa per dire) il Tax Free Day, ovvero l’ultimo giorno dell’anno nel quale lavorano per pagare tasse, oneri e contributi.
L’Osservatorio annuale Cna sulla Tassazione delle piccole e medie imprese ha considerato quest’anno anche il Comune di Scarperia e San Piero che, su 137 comuni analizzati (comprensivi di tutti i capoluoghi di provincia), è risultato essere il 50° con il fisco più “vorace”, piazzandosi però molto meglio di Firenze in cui invece le imprese dovranno lavorare fino al 10 settembre (è la 3° città d’Italia per peso fiscale).
Per i curiosi accedendo al link di Cna www.cna.it e cliccando il banner “Tax free day” è possibile verificare i calcoli per tutti i 137 comuni inseriti in questo campione.
La Total Tax Rate (la pressione globale del fisco sui profitti delle imprese) per il Comune di Scarperia e San Piero (calcolata per un’impresa tipo con di 300 mq di laboratorio artigiano e negozio di 175, 4 operai ed 1 impiegato, con ricavi di 431mila euro, costi totali di 381mila euro e reddito d’impresa di 50mila euro) è del 62%, aumentata nell’ultimo anno di 0,3 punti percentuali ed in crescita continua dal 2015.
La stessa azienda pagherà all’erario e in contributi il 69% delle proprie tasse, alla Regione Toscana il 9% e al Comune di Scarperia e San Piero il 22%.
In dettaglio, sul già citato reddito d’impresa di 50mila euro, 30.985 euro di tasse, che equivalgono a 226 giorni di lavoro: 9.932 di Irpef e 11.329 di contributi (invalidità, Vecchiaia e Superstiti) allo Stato; 5.363 di Imu, 1.126 di Tari e 287 di addizionale comunale Irpef al Comune di Scarperia e San Piero; 2.418 di Irap e 530 di addizionale regionale Irpef alla Regione Toscana. Al netto dei pagamenti, rimarranno così a disposizione dell’impresa solo 19.015 euro: 124 in meno rispetto al 2017 e 367 in meno rispetto al 2015.
“Dati impietosi che, se pur migliori di quelli di Firenze – commenta Massimo Capecchi, presidente dell’Area Mugello di Cna Firenze metropolitana – richiedono una decisa inversione di marcia, sia a livello nazionale che locale. Abbiamo bisogno di misure efficaci, di una vera e propria revisione delle politiche fiscali. Interventi da effettuarsi velocemente, anche a livello centrale. Non chiediamo privilegi, ma vorremmo che, dopo anni di richieste e proposte, le istituzioni finalmente si muovessero per risolvere il problema dell’ormai insostenibile peso della pressione fiscale”.
“L’analisi di Cna riguarda Scarperia e San Piero, ma potrebbe essere ampliata a tutti i Comuni del nostro territorio non inseriti nel campione. Per il livello locale – prosegue Capecchi – una misura veloce, certamente non risolutiva, ma segno di una maggiore attenzione alle nostre esigenze, sarebbe prodotta dal riconoscimento da parte dei Comuni del Mugello della piena esclusione dal pagamento della Tari per le aree degli immobili in cui si producono rifiuti speciali che, per questa loro specificità, vengono smaltiti con modalità (a pagamento) di altro tipo”.
Ricordando che gran parte della vita economica e dell’occupazione dell’Italia dipende dalla piccola e media impresa, Capecchi conclude ribadendo storiche richieste di Cna indispensabili allo sviluppo economico: “Riduzione ed equa distribuzione fiscale, con misure concrete e visibili; semplificazioni e iniziativa per lo sviluppo e l’innovazione, riduzione del nucleo fiscale sul lavoro; abolizione dell’Irap; detassazione degli immobili strumentali e degli spazi produttivi di rifiuti speciali ai fini della Tari”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 7 agosto 2018