Sciopero alla Edison Giocattoli: stipendi non pagati e niente investimenti
BARBERINO DI MUGELLO -È in corso davanti al cancello della Edison Giocattoli di Barberino di Mugello, in via Meucci, un presidio di protesta dei lavoratori dell’azienda, che hanno deciso uno sciopero per l’intera giornata.
La situazione, per i trentasei lavoratori della Edison – storico insediamento industriale a Barberino, presente fin dal 1958-, è grave: da marzo, a parte qualche acconto saltuario, non ricevono lo stipendio completo, e vi sono lavoratori che devono avere anche dagli 8 ai 10 mila euro.
E a preoccupare sono soprattutto le prospettive: da una parte infatti c’è una situazione di mercato, in Italia, assolutamente ferma. Come si sa, la Edison Giocattoli si caratterizza da sempre soprattutto per la sua produzione di armi giocattolo, e intere generazioni di bambini hanno avuto in mano i loro fucilini o le pistole fabbricate a Barberino. Ma è la situazione aziendale, con il disinteresse completo della proprietà tedesca –che detiene il 50% delle quote- a destare la maggior preoccupazione.
“Manca la speranza –dice davanti al cancello della Edison Alessandro Lippi della Filctem Cgil -: i macchinari sono vecchi e così i costi di produzione lievitano, entri in fabbrica e hai una sensazione di abbandono, tanto che ci sono dipendenti che stanno pensando a rassegnare le dimissioni per giusta causa. Questa inerzia dell’azienda, questa rinuncia a investire e a presentare un piano industriale è inaccettabile”.
Anche il sindaco di Barberino Giampiero Mongatti stamani era con i lavoratori, al presidio: “E’ doveroso essere qui, a fianco dei lavoratori e dei sindacati. Questo sciopero vuol esprimere la forte preoccupazione per il futuro dell’azienda, al quale è legato quello dei lavoratori. Oltre all’azione di stamani è già stato richiesto l’attivazione del tavolo regionale, per dare più forza alle giuste richieste dei dipendenti”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 15 ottobre 2019