La scomparsa di Piero Cerchiai, signore di Collefertile a Monte Giovi
MUGELLO – Il giorno dell’Epifania è morto a Firenze Piero Cerchiai. Ha seguito di pochi mesi il suo cugino Umberto. Famiglia importante i Cerchiai, originaria di Vicchio, proprietaria di un’ampia porzione di Mugello, dal Cistio a Campestri fino a monte Giovi, con legami nobiliari -si imparentò con la famiglia Roti-Michelozzi, un tempo proprietaria di villa Campestri.
Piero Cerchiai era proprietario della società Firma, azienda farmaceutica di Firenze, poi ceduta al gruppo Menarini. Figura importante del mondo economico fiorentino, membro di rilievo della Massoneria, tre figli -Alessandro, Andrea e Luca-, venti anni fa si innamorò di un progetto legato alla sua casa natale, su Montegiovi. Nacque così Collefertile, un’azienda agrituristico-venatoria, con ristorante, camere di lusso, piscina e campi da tennis, e perfino l’eliporto, con l’obiettivo di creare una delle aziende turistico-ricettive di più alto livello in Mugello, mirata in particolare, ma non solo, al mondo venatorio nazionale e internazionale. Un grosso investimento -si parla di 6 miliardi e mezzo di lire-, ma dopo pochi anni il suo sogno entrò in crisi. Inoltre, nello stesso periodo acquisì anche l’azienda di confetture Chiaverini, ma anche questa azienda ebbe difficoltà, e passò di mano. Così è stato per Collefertile, abbandonata per oltre un decennio e oggetto di varie aste fallimentari. Un progetto al quale Cerchiai, oltre alle risorse economiche, dedicò tempo e grande passione personale, purtroppo alla fine naufragato.
© Foto Marta Magherini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 9 gennaio 2019