Scrive la preside Patrizia Nappa: “La mia verità dei fatti”
BORGO SAN LORENZO – La dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo professoressa Patrizia Nappa scrive al “Filo”. Per contestare alcune affermazioni, per puntualizzare.
Volentieri pubblichiamo, integralmente, la sua lettera. Con due righe di nostre precisazioni.
Leggo non con poco stupore alcune affermazioni contenute negli articoli apparsi in questi giorni sulla testata ilfilo.net.
Tengo immediatamente a precisare che in questa sede non è in discussione il diritto di cronaca e ad un’informazione completa su fatti di interesse pubblico che riguardano la realtà territoriale. Nemmeno, in tale ambito, è in discussione il diritto di critica, anche la più aspra e tagliente, purché non diffamatoria. Infine, non è a codesta testata che la sottoscritta chiederà conto di quanto da Voi riportato da virgolette nei detti articoli, perché, salve le Vostre responsabilità in ordine al corretto resoconto di quanto contenuto nelle dette virgolette, delle affermazioni risponde chi le ha proferite.
Piuttosto, questa mia sorge dalla necessità di sgombrare il campo da illazioni e opinioni espresse da codesta testata in ordine al mio operato.
La difficile realtà che quotidianamente si propone nella gestione del comprensivo di nuova creazione, non sempre consente di trovare soluzioni che rappresentino accomodamenti per tutte le esigenze. Ciò non si significa, però, che la situazione si diventata “incandescente per l’incapacità di mediazione della dirigente scolastica”, come invece da Voi affermato. Né che ciò sia stato dichiarato dal Dirigente dell’USR Roberto Curtolo; ed anzi, a seguito della visita ispettiva e dei consigli di un tentativo di trattativa e mediazione rispetto alle richieste delle rappresentanze sindacali, è stato attivato il relativo tavolo agli uffici del Prefetto, ove la sottoscritta si è limitata a riferire la situazione dal proprio punto di vista, nonché ciò che poteva essere fatto, e cosa invece no, con le risorse e nella situazione attuale della scuola.
Le legittime scelte sindacali, sulle quali questo dirigente scolastico non intende entrare in questa sede, allignano in punti di vista su alcuni dei quali, purtroppo, non è stato possibile trovare accordo. Ma si dimentica di dire che invece sulla maggior parte di essi è stato trovato. Così come, buona parte del personale scolastico non ha aderito allo sciopero.
Dunque, siete certi che esista una sola verità dei fatti?
Discutere dei punti specifici del contendere, in questa mia sarebbe eccessivamente lungo, ma sono certamente disposta a dettagliare le questioni e le rispettive posizioni, ove siate interessati a sentire la mia opinione.
Che quindi la questione resti di merito è assodato, nonché l’unico piano dialettico accettabile.
Non è minimamente accettabile, invece, che i vostri articoli alludano, ed anzi in alcuni passaggi smaccatamente mettano in relazione problematiche psicofisiche lamentate da personale scolastico, con l’operato di questa dirigenza. Ferma la sacralità del bene della salute per ognuno di noi, in questa sede vi invito a voler provvedere a rettificare tali affermazioni, oppure – se non vostre – a riferire chi le abbia dette. Perché deve avere medesima tutela il buon nome umano e professionale della sottoscritta, che intendo tutelare nei modi consentiti dalla legge.
Ciò per dire che – nell’ambito dell’agire umano, come tale soggetto ad errore – tutti possiamo sbagliare, ma non posso accettare che da una legittima critica nel merito delle questioni, o da legittime iniziative del personale scolastico e delle rappresentanze sindacali, si passi ad accuse di gravità inaudita.
Peraltro, nell’occhiello del vostro articolo del 1.05.2019 si legge inoltre che la Preside “a fine anno sarà trasferita”. Stupita di apprendere che sui destini del mio iter professionale ne sapete più di me, sono a chiederVi formalmente da chi, quando e con quale mezzo siate giunti in possesso di tale informazione. Dal momento che attualmente non risultano atti notificati alla sottoscritta in tal senso, tale affermazione: se vera, è di gravità inaudita in quanto in violazione della normativa sull’accesso agli atti amministrativi di un fascicolo riservato. Se falsa, è altrettanto grave, in quando inutile e gratuita illazione di codesta redazione. In ogni caso, ve ne chiedo formalmente la rettifica. Vi sareste salvati aggiungendo un mero punto interrogativo al termine della frase, ma così avete semplicemente dichiarato come certo un fatto che non potete conoscere, con ciò affermando – allo stato attuale – il falso.
Per il resto, codesta redazione può starne certa, ove intendessi chiedere il trasferimento ad altra sede – cosa ben diversa dall’essere trasferita – non avrei problemi a comunicarlo.
Certa che, nello spirito di correttezza di cui codesto giornale intenderà pervadere la propria condotta, provvederete a pubblicare questa mia, porgo
Distinti saluti.
IL DIRIGENTE SCOLASTICO
PROF.SSA PATRIZIA NAPPA
“Siete certi che esista una sola verità dei fatti?”, non ne siamo certi a priori, e ben volentieri pubblichiamo quindi il suo intervento. Dovrà riconoscere che, anche in passato, Lei non si è dimostrata molto disponibile a dire la propria e a dare spiegazioni, già al tempo delle ispezioni avvenute nella sua scuola, per la quale chiedemmo informazioni senza avere risposta. Ma accogliamo le sue spiegazioni e le sue precisazioni. Perché questa vicenda, sicuramente non bella per l’istituzione scolastica, ha tra i suoi elementi la grande difficoltà di dialogo, di comunicazione e di comprensione.
Non ci siamo inventati certamente noi il clima esasperato di conflittualità che si è venuto a creare. Un clima che abbiamo soltanto e doverosamente raccontato. Quanto alle “problematiche psicofisiche lamentate da personale scolastico” abbiamo riportato quanto affermato a più riprese dal sindacato, mentre in merito al suo trasferimento, non è un’illazione ma semmai un’interpretazione: se il dirigente dell’Ufficio Scolastico regionale scrive che “Fino al mese di agosto 2019, questo Ufficio continuerà a monitorare l’azione della dirigente scolastica, con opportune azioni di supporto alle decisioni didattiche che la stessa sarà chiamata a compiere sino a tale data”, ci è parso di leggere che successivamente non ve ne sarà più bisogno. Se abbiamo male interpretato faremo ammenda. Riconoscere gli errori fatti, e cercare di porvi rimedio è, del resto, segno di maturità e di responsabilità.
Perché occorrerà, da parte di tutti, metterci il massimo impegno a rasserenare il clima, a ricucire le fratture: troppo superiore è infatti l’importanza di una scuola che funzioni davvero. Giochini politici, interessi elettorali, interessi corporativi, arroccamenti e formalismi, tutto alla fine deve essere messo da parte, per il bene dei ragazzi che frequentano e frequenteranno la scuola borghigiana.
P.G..
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 2 maggio 2019