Se un paese perde servizi fondamentali… Le preoccupazioni di Palazzuolo
PALAZZUOLO SUL SENIO – “Cosa ce ne facciamo del Borgo più bello d’Italia se poi non ci sono i servizi per viverci?” È una domanda secca quella di Lucio Cavini, che tocca temi importanti per il comune di Palazzuolo come la scuola, i servizi sanitari ed i trasporti. Temi fondamentali, da cui passa il futuro del paese.
Palazzuolo, un settembre pieno di preoccupazioni si va preparando. Si parte con la scuola primaria, dove sembra che sia stata messa una pezza almeno per quest’anno scolastico. Sembra infatti che il monte ore sia stato quasi raggiunto, ma rimane il problema dell’insegnante in meno. Polemiche poi per il trasporto scolastico verso le scuole superiori della Romagna.
La regione Emilia Romagna infatti agevola gli studenti con l’abbonamento gratuito per le famiglie con ISEE inferiore a 30.000 euro e gli studenti di Palazzuolo invece essendo in Toscana, per 7 km, non possono avere nessuna agevolazione. Pagando anche l’abbonamento più caro ,essendo i più lontani. Un abbonamento Palazzuolo Faenza costa 54 euro al mese che diventano 486 per il periodo scolastico, un bell’esborso per le famiglie. Poi c’è la questione del medico di base, dal 1 ottobre la dottoressa Maria Rita Biagi va in pensione e per adesso non si sa chi verrà o quali soluzioni verranno proposte. Si aspetta l’assemblea pubblica di Sabato per avere informazioni. E l’attenzione per la montagna è sintetizzata bene in questi problemi. La montagna, la montagna, aiuti contro lo spopolamento, fino ad ora tutte chiacchiere e pochi fatti.
La scuola deve vivere e non essere decimata in risorse, i trasporti devono essere agevolati, non penalizzati. La sanità pubblica va garantita nei fatti. Chi mai penserebbe di investire in una vita tranquilla senza stress, con prezzi delle case sotto la media , con infrastrutture informatiche modernissime senza avere la certezza della scuola, del medico, del pediatra, dei servizi di trasporto? Queste cose sono di importanza primaria e devono essere in cima alla lista. Cosa ce ne facciamo del Borgo più bello d’Italia se poi non ci sono i servizi per viverci ?
Le chiacchiere stanno a zero, se siamo Toscana non possiamo essere una appendice che, se infiammata si toglie. Non si può sentir parlare del superComune del Mugello quando al di la dello spartiacque siamo in difficoltà per avere una ricetta. La politica deve pensare anche ai Comuni disagiati, altrimenti è tutta aria fritta, ci devono essere incentivi sia sulla scuola sia sulla sanità. Cosa abbiamo dall’ASL? Due ambulatori nella struttura del Comune e basta, ci sono spazi che potrebbero essere comprati in centro del paese dove potrebbero starci nuovi ambulatori e studio per il medico di base. La scuola deve avere classi funzionanti, anche se siamo pochi il diritto all’istruzione dovrebbe essere uguale per tutti.
I cittadini di Palazzuolo chiedono risposte concrete e devono arrivare. Altrimenti la morte lenta , il suicidio assistito per queste montagne sarà certo.
Lucio Cavini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 6 settembre 2022
Concordo pienamente con quanto riportato nell’articolo, tempo fà ho acquistato una casa vicino al paese e mi sono trovato benissimo, i cittadini sono molto ospitali e gentili e con alcuni di loro condivido passioni e amicizia, l’ambiente è spettacolare e tranquillissimo, per questo avevo pensato di stabilirmi definitivamente, diventando un cittadino a tutti gli “effetti” ma la possibile mancanza dei servizi riportati nell’articolo mi sta condizionando ad “rivedere” le possibili scelte che avrei potuto fare, restando un “ospite”, (rispettoso dei tributi da pagare al comune relativi alla proprietà acquisita)ma “restando” per adesso nel comune dove per adesso ho la residenza perchè malgrado tutto mi garantisce i servizi “primari”, fondamentali per tutti i cittadini di qualsiasi comune.
Ovviamente questa “mancanza” non mi condizionerà rispetto al passare il tempo con gli amici di Palazzuolo nel suo bellissimo territorio, ma mi avrebbe fatto molto piacere diventarne un “cittadino” a pieno titolo.