Serve un “campo largo” del coraggio e delle competenze. Una riflessione di Omoboni
BORGO SAN LORENZO – Il sindaco di Borgo San Lorenzo Paolo Omoboni interviene sulle vicende politiche nazionali, e porta la riflessione sulle ragioni della crisi che stiamo vivendo, esperimento preoccupazioni per il crescente degrado nell’impegno verso la “cosa pubblica”.
Non ci scandalizziamo per quanto è successo ieri in Senato: è l’epilogo del clima e delle scelte compiute nel 2018, e segna purtroppo una distanza forte tra il sentire comune delle persone e le scelte di ieri.
Ma anche il 2018 è frutto di qualcosa che viene da molti anni fa: quando abbiamo iniziato a pensare e a credere che amministrare la cosa pubblica fosse facile, semplice, come aprire una scatoletta di tonno, o che se un problema che ci riguarda direttamente non viene risolto immediatamente, o se gli amministratori compiono delle scelte dolorose è solo perché hanno “le mani in pasta”, o se ne fregano di affrontare i problemi.
Progressivamente si è rinunciato a capire la complessità dei problemi, di un bilancio di un comune, ed è partita la gara a chi urla di più, senza avere spesso la minima idea di come funzioni amministrare.
Basterebbe tornare alle elezioni comunali del 2019: abbiamo perfino sorriso per qualche colorita proposta elettorale, ma in realtà ci sarebbe poco da ridere al pensiero di essere amministrati da chi non conosce nemmeno le funzioni di un comune.
Se non torniamo a riconoscere il valore delle competenze, se non torniamo a capire che amministrare è una cosa seria, non usciremo mai da questa spirale.
Si può essere più o meno capaci, ma la “cosa pubblica” è una cosa seria.
Lo statista pensa alle prossime generazioni, non alle prossime elezioni, ci ricordava De Gasperi. Dobbiamo, oggi più che mai, ritrovare un impegno al bene collettivo e non a quello personale-elettorale.
Non si può amministrare, un comune come un Paese, con discorsi da bar, con banalità e approssimazioni; non si possono prendere le decisioni sulla base dei like o dei commenti sui social.
Nel presente e nel prossimo futuro esistono e esisteranno due fronti: se vogliamo davvero essere una alternativa a forze politiche che hanno valori opposti ai nostri, che non si riconoscono nell’Europa, se vogliamo dare voce a chi non urla ma ha bisogno di speranze concrete, l’unico “campo largo” è quello del coraggio delle scelte su lavoro, salute, imprese, scuola, e sull’incremento e il riconoscimento delle competenze. Partendo proprio dai territori.
Paolo Omoboni
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 21 Luglio 2022