BORGO SAN LORENZO – Un’osservazione viene spontanea, a margine dell’affollatissimo incontro di presentazione del libro di Riccardo Nencini su Oriana Fallaci, tenutosi lunedì scorso a Borgo San Lorenzo.
E’ un’osservazione a metà tra il politico e il sociologico, e riguarda i socialisti mugellani. Non si può non constatare come quell’area politica, almeno in Mugello, abbia mantenuto una capacità di aggregazione e un senso di appartenenza ben più ampia e forte di altre tradizioni politiche in passato, o anche attualmente, assai più consistenti.
Il PSI sul piano elettorale ormai pesa ben poco -tanto da essere spesso costretto a elemosinare qualche posto o strapuntino bussando alle porte del Pd-. Però, in zona, ha mantenuto più di altri un piccolo zoccolo duro, un gruppetto di militanti ormai ristretto, ma particolarmente “fedele” e sempre presente. Di questo gli va dato atto. Lo ha dimostrato il successo della manifestazione, qualche mese fa, sull’ospedale del Mugello a Borgo San Lorenzo, lo hanno dimostrato le presentazioni del libro di Nencini ieri a Borgo, molto partecipata, e nel giugno scorso a Barberino, ancor più affollata. Anche ieri, e capita sempre così, sono arrivati i due socialisti storici di Marradi, quello di Barberino, quello di Vicchio. E del resto anche le ultime elezioni amministrative, con la sorprendente vittoria del socialista Omoboni, prima alle primarie e poi alle elezioni -a proposito, stranamente il sindaco borghigiano, che ha ancora tessera socialista, non era stato invitato al tavolo dei relatori- dimostrano il mantenimento di un radicamento, o comunque una capacità di gestire, in determinate situazioni, il voto e ancor più le preferenze in modo efficace. Ben più dell’ex-Pci-Pds. Per non parlare dell’area democratico-cristiana.
Paolo Guidotti
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 27 settembre 2016