Sul filo di lana… Sulle vicende politiche nazionali dice la propria il senatore Riccardo Nencini
MUGELLO – Il senatore mugellano Riccardo Nencini nei giorni scorsi è stato tra i protagonisti della scena politica nazionale. E ha ricevuto anche parecchie critiche e accuse. Ha inviato questa nota, per esprimere direttamente il proprio giudizio e difendersi dalle accuse. Ecco cosa dice il senatore Nencini:
Siccome se ne fa un gran parlare, chiedo al Filo di venirmi in soccorso.
Primo. Qualcuno, pochi a dire il vero, mi associa ai trasformisti. Sbagliato. Io in maggioranza c’ero già tanto che sono stato eletto presidente della commissione cultura proprio dalla maggioranza. Sono la Polverini, la Rossi, Causin che si sono spostati da Forza Italia in sostegno di Conte. Io no. Certo, sul caso Bonafede e sul decreto scuola ho votato contro e ne vado fiero. Mantengo la mia libertà di giudizio.
Secondo. Tutti lì a chiedersi: ma perché Nencini ha votato sul filo di lana? E giù illazioni. De Luca da Napoli: era a spasso per Roma (pioveva come Dio la mandava…). Alcuni giornalisti: stava trattando un posto di ministro (di quale governo?). La verità è così banale da apparire sorprendente. Ascoltata la replica di Conte, ero in una riunione del mio partito per stabilire come votare, e siccome si confrontavano due posizioni – chi favorevole chi per l’astensione – la riunione è andata per le lunghe. Tutto registrato, tutto a verbale.
Tutto qui, dopo una giornata passata a seguire il dibattito.
Un’ultima precisazione, a conferma di quanto scrivo. Chi ha assistito all’intera votazione avrebbe potuto prendere appunto di chi votava a favore, di chi si asteneva, di chi era contro. Il risultato finale – 156 – era uno degli esiti previsti. Si oscillava, nelle previsioni, tra 154 e 157, non un voto di più per la fiducia. Quando sono entrato in aula per votare, conoscevo già il risultato, tutti lo conoscevano perché avevano tenuto il conto via via che la votazione scorreva. Voglio dire, per smentire ogni interpretazione furbesca su presunte trattative per un ministero: sarei stato un bischero a votare ‘si’ quando il risultato era noto e l’approdo a 161 impossibile.
Riccardo Nencini
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 23 Gennaio 2021
Memorie . . . dai Promessi Sposi
Per una di queste stradicciole, tornava bel bello dalla passeggiata verso casa, sulla sera del giorno 7 novembre dell’anno 1628, don Abbondio, curato d’una delle terre accennate di sopra . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
– Ma, signori miei, – replicò don Abbondio, con la voce mansueta e gentile di chi vuol persuadere un impaziente, – ma, signori miei, si degnino di mettersi ne’ miei panni. Se la cosa dipendesse da me, … vedon bene che a me non me ne vien nulla in tasca…
– Orsù, – interruppe il bravo, – se la cosa avesse a decidersi a ciarle, lei ci metterebbe in sacco . . . . . . . . . .