Trasporto pubblico in Mugello, interessi forti e lotti deboli…
Presto si terrà la gara che assegnerà ad un unico gestore il trasporto pubblico su gomma della Toscana, ma non tutto intero: il monte di km per i lotti deboli, ossia per quelle zone poco popolate e decentrate, verrà infatti assegnato a parte.
Cosa ci sia dietro il milione e mezzo di km previsti nel fantomatico progetto del lotto debole è ancora un mistero che sarà tutto da scoprire e da approfondire quando, forse, nel settembre 2015 vedrà la luce.
La prima osservazione che verrebbe in mente ad un qualsiasi soggetto dotato di buon senso è questa: ma come mai non sono stati messi nella gara del gestore unico anche questi chilometri ? Non era più giusto che un gestore che prende tratte importanti e remunerative si facesse carico anche delle zone con poca utenza ?
La seconda osservazione: come faranno gli enti che si sono presi in carico il servizio a individuare soggetti che riescano nel miracolo di dare più servizi con meno soldi?
Secondo gli assessori ai trasporti dei comuni interessati, dopo saranno in grado di gestire questi chilometri secondo le loro esigenze, di cambiarli secondo gli orari delle scuole e aggiungere nuove linee che servano anche le frazioni. Come ?
Semplice, perché le linee che ora si sovrappongono coi treni verranno tagliate. Questa è una grande trovata, l’intermodalità, cioè portare la gente ai treni poi si arrangino. Questa mentalità, in voga dagli anni ’70, è vecchia ed ha già dimostrato di non funzionare. Se voglio che il trasporto pubblico funzioni, lo devono mettere non togliere. Gli utenti di autobus e treni sono diversi per esigenze, vanno in posti diversi della stessa città e se un pendolare usa il bus per andare al lavoro, spostandolo su un treno che lo porta in Stazione non è detto che gli fai un servizio, anzi spesso gli crei un disservizio.
Per esempio, se parto da Borgo San Lorenzo e lavoro in via Lorenzo il Magnifico a Firenze, ora col bus vado da Dio, mi lascia a pochi passi, col treno invece di passi ne ho da fare, anzi, quasi quasi torno ad usare l’auto. In altri paesi europei la soluzione è stata diversa, mettere più mezzi pubblici riducendo anche fisicamente lo spazio per le auto in modo che la priorità va al cittadino che usa il bus o il treno liberando le strade per chi è costretto ad usare l’auto. Risultato mezzi pubblici pieni ed efficienti, passeggeri soddisfatti e traffico ridotto drasticamente. In Italia invece no, in Toscana nemmeno.
L’esperienza insegna che quando si va a dotare ogni piccolo ente pubblico del suo budget di km vengono fuori pasticci a non finire.
E poi perché queste corse non potevano farle le aziende di trasporto che fanno anche il resto? Dove stava il problema? E’ un problema di costi? Certo che costa il servizio pubblico, ma se è efficiente lo rende in risparmi sociali. Anzi alla fine la collettività risparmia.
Ma è così difficile per un assessore regionale farsi un viaggetto nella vicina Francia e copiare ?
Ci deve essere dell’altro, probabilmente una torta da spartire con altri soggetti che mirano a quei chilometri. Ma come faranno questi altri soggetti a rendere redditizio ciò che già in partenza si definisce DEBOLE ? Dove faranno i risparmi ? A loro mezzi e personale non costano ? Non è che alla fine diventerà un costo insostenibile e la soluzione sarà tagliare ancora quello che è già stato tagliato ?
Non è che ci sarà dietro qualche piccolo privato che vede solo il luccichio del costo a Km da incassare in barba alla qualità del servizio, della sicurezza, della professionalità di chi lavora ? Non ci ritroveremo gli scuolabus con le panche di legno con 15 bambini su pulmini da 8 posti ?
Perché tutto questo è dato nelle mani di una Provincia che dovrebbe essere già scomparsa ?
Nel 2003/ 2004 fu fatto un grande piano di trasporti per il Mugello, presentato ai comuni in pompa magna dall’allora Dirigente della Provinicia Bonaccorsi. Un librone pieno di studi, grafici, rilevazioni, tavole a colori, flussi di traffico, ecc.ecc. (sarà costato una cifra). Dieci anni fa il Mugello, secondo il piano, avrebbe dovuto avere: paline intelligenti che segnalavano l’arrivo del bus, autobus moderni a pianale ribassato per agevolare la salita e la discesa, treni nuovi e veloci. Chi scrive, invece di tutto questo ben di Dio, chiese una semplice corsia preferenziale da via Trieste al Ponte Rosso in senso contrario su via Bolognese , per saltare le code e rispettare gli orari, ci bastava.
Mi guardarono come un marziano. Dieci anni dopo dove sono tutte queste migliorie? Gli autobus sono sempre gli stessi, le paline non sono diventate intelligenti e i treni sulla Faentina hanno una fama da Tobruk Express. Carrozze in fiamme, bambini sulle rotaie, orari da gratta e vinci.
Intanto quando sento parlare gli assessori di migliorie al trasporto pubblico mi vengono i brividi nella schiena. Se fosse migliorato come è peggiorato, in questi ultimi venti anni, a noi Mugellani il London Regional Trasport di sua Maestà Britannica ci farebbe un baffo.
Lucio Cavini
© Il filo, Idee e notizie dal Mugello, novembre 2014