Una “lezione” sulla tassa rifiuti, del sindaco di Vaglia. Con paragoni impietosi con le cifre di Borgo e Dicomano
Il sindaco di Vaglia ha scritto una lunga, ma interessante nota sulla TARI, la tassa sui rifiuti. Prima ragiona di imposte e tasse, poi di equità e infine fa alcuni raffronti con la TARI nei comuni vicini… Con cifre imbarazzanti, specialmente per Dicomano e Borgo San Lorenzo. “Per la nettezza, al saldo del puzzo, – conclude Borchi- e’ piu’ conveniente stare a Vaglia..”.
A Firenze si potrebbe dire: “Sei un bocco!”. Mia nonna, se non fosse stata cosi corretta, avrebbe potuto esclamare col suo lapidario:”Per i bischeri non c’e’ paradiso!”.
Ma s’e’ mai visto un sindaco che aumenta le tasse ai residenti del suo comune, suoi potenziali elettori e le abbassa ai non residenti!?
…….Ed il bello e’che, ieri sera in consiglio comunale, hanno alzato la mano, per approvare la manovra, anche tutti i miei consiglieri di maggioranza. Non puntavo loro la pistola alla tempia.
Non e’ stato il caldo. Ma …….una scelta di equita’.
A questo proposito, lo dico con una punta di polemica, l’equita’ non ha parternita’ politica: non ne ha l’esclusiva una qualche parte politica. Se no, se si affermasse che l’equita’, come la giustizia, sono di sinistra….. sarebbe come ad affermare che a destra sono tutti iniqui ed ingiusti.
Ma veniamo al merito, all’operazione che abbiamo fatto: alla modifica della TARI (Tassa sui Rifiuti)
Premetto che saro’ un po’ professorale: l’argomento tasse e’ un po’ ostico e si presta a molte generalizzazioni. Bisogna sgombrare il campo da certe affermazioni ideologiche e individuare bene il contesto entro cui si opera.
Intanto cominciamo a dare il giusto valore alle parole. Spesso usiamo certi sostantivi alla stregua di sinonimi. Se rimaniamo su un livello superficiale, il tutto puo’ essere tollerato. No, se vogliamo approfondire l’argomento.
Sono tutti tributi. Cosa? Il prelievo patrimoniale che il Comune fa su i suoi cittadini che sono appunto con-tribuenti.
La parola viene…indovinate! Da tribu’. Una parola latina, perche’ era il pegno collettivo che ogni popolo, tribu’, versava a Roma.
Quindi i tributi stanno all’apice del triangolo, sono l’ombrello sotto cui stanno imposte e tasse.
E qui comincia ad esserci una differenza.
Im-poste, lo dice la parola, e’ un tributo posto su qualsiasi forma di reddito. Qualunque persona, fisica o giuridica, nel momento che detiene una ricchezza, diventa soggetto passivo del prelievo fiscale determinato dalle imposte. Che possono essere dirette, indirette; generali, speciali….
Esempi. Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPEF), Imposta Municipale Unica (IMU), Imposta sul Reddito delle Societa’ (IRES)…..
Le imposte sono deputate a sostenere la spesa pubblica: scuole, ospedali, strade….
Quando l’art. 53 della costituzione sancisce che” ogni cittadino e’ tenuto a concorrere alle spese pubbliche in ragione della sua capacita’ contributiva”, si riferisce al prelievo sulla ricchezza detenuta e le imposte ne sono lo strumento.
Tasse. La parola vuol dire classificare e si distingue dalle imposte, perche’ e’ un tributo relativo ad un utile che si ricava a fronte di un servizio erogato. Si caratterizza dal fatto che, al contrario delle imposte, che sono universali, la tassa e’ indirizzata a singoli soggetti: tassa di possesso di veicoli, la pago se ho un veicolo in garage; tassa occupazione suolo pubblico (TOSAP), sborso i soldi solo se metto un banchino sulla pubblica piazza….
Tutti i tributi, che siano imposte o siano tasse, sono prelievi forzati. E’ lo Stato che li istituisce, li impone e li riscuote (-!- e’ su questa ultima operazione che il Nostro e’ piuttosto deboluccio).
Invece le tariffe sono altra cosa dei tributi: intanto l’etimologia e’ araba e sta a significare mostrare, elencare. Vedi il prezzario al bar. Rappresenta un corrispettivo di natura contrattuale (ci si aderisce bilateralmente) per una prestazione che si riceve. Il biglietto del treno e’ una tariffa. Si parla di tariffa del trasporto scolastico o della mensa.
Veniamo alla TARI. Intanto si e’ capito che siamo in regime di tributi, nell’ambito delle tasse: siamo in presenza di un servizio di cui non usufruiscono tutti (mettiamo che io, cittadino italiano, lavoro all’estero senza un’abitazione di proprieta’in Italia: pago l’IRPEF, ma non la TARI).
Un po’ di storia (l’avevo premesso che ero salito in cattedra).
In principio c’era la TARSU (Tassa sui Rifiuti Solidi Urbani). Poi fu la TIA ( Tariffa di Igiene Ambientale), a partire dal 1997, Decreto Ronchi, che fu trasformata nella TIA2, ma sempre Tariffa.
Allora!? Si parte come tassa e si arriva alla tariffa. In effetti il legislatore si stava orientando a far pagare il servizio con un corrispettivo parametrato sui rifiuti prodotti. Ma in realta’ era sempre un prelievo forzato, una tassa, come e’ stato per lo piu’ riaffermato in giurisprudenza. Anche lo Stato spesso ha le idee un po’ confuse.
Infatti si abbandono’ di li’ a poco la TIA e si passo’ alla TARES (Tassa Rifiuti e Servizi) per approdare infine (si fa per dire, fino all’imminente ulteriore esercizio di acronimi) alla TARI.
Chi la paga? Chi possiede un immobile adibito ad uso domestico o per attivita’ produttive..
Il costo del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani deve, per legge, essere totalmente coperto con il prelievo fiscale.
Cioe’, Publiambiente ci rimette ogni anno la previsione di spesa, il piano finanziario; bene nel 2014, era di 650 mila euro, nell 2015, di 594 mila. Alla fine le contribuzioni derivanti dalle case, dagli alberghi, dagli uffici…devono coprire questa cifra.
Qui sta la discrezione dell’Amministrazione che puo’ ripartire la spesa caricando piu’ questa o quella categoria.
A Vaglia abbiamo deciso di avere un’attenzione piu’ riguardosa sulle attivita’ economiche, visto la crisi che ha fatto chiudere tanti esercizi.
La TARI si paga in base a due tariffe, una fissa moltiplicata per i mq dell’immobile, ed una variabile, che sarebbe meglio chiamare di base, che per le utenze domestiche, e’ in relazione al carico abitativo: quante persone ci stanno.
A questo proposito, il calcolo delle presenze e’ puntuale sulle case dei residenti, perche’ il numero dei componenti il nucleo abitativo e’ noto all’anagrafe.
Per i non residenti, le presenze invece sono presunte. Stabilite di default.
E’ qui che abbiamo fatto una modifica. Ci siamo accorti che nel 2014 i non residenti pagavano in proporzione anche il 90% in piu’ rispetto ai residenti. Perche’?
Facciamo un esempio: a parita’ di superficie di casa, mettiamo 150 mq, una famiglia residente di quattro persone pagava 285 euro. Un proprietario non residente, per la stessa casa, pagava 368 euro, in quanto gli si calcolava un carico virtuale abitativo di 6 persone. Quindi una spesa bruta del 29% in piu’. Ma se si ipotizza che il non residente frequenta l’abitazione per…diciamo tre mesi all’anno, allora la spesa sale al 116% in piu’.
Ma noi, Amministrazione, ma anche i piu’ sensibili all’ambiente, coloro che mirano alla contrazione della produzione dei rifiuti indifferenziati e quindi non riciclabili, che vogliamo andare verso la tariffa, ecco ora proprio la tariffa, e far pagare di piu’ i sudicioni, come la mettiamo che spilliamo il doppio dei soldi a chi di rifiuti ne produce molti di meno?
Da qui la modifica, la parificazione tra le case dei residenti ed i non residenti. Ad oggi pagheranno per la stessa casa di 150 mq e per i soliti 4 occupanti, reali o virtuali che siano, 296 euro sia che siano residenti o no.
Abbiamo accorciato la forbice.
Pensate che se domani approdassimo alla tariffa puntuale facendo pagare la nettezza che si produce, i residenti probabilmente pagherebbero molto di piu’ rispetto ad ora.
Certo non e’ da sindaco “furbo”, non e’ da gorpe….Pero’, un po’ piu’ equo, si’..
Ed infine andiamo a fare un po’ di confronti. Mettiamo il naso nel giardino del vicino e scopriamo come siamo messi a Vaglia, per la TARI, rispetto ad altri comuni.
Abbiamo preso quattro comuni a noi vicini territorialmente e di dimensione, quasi: Borgo San Lorenzo, Vicchio, Dicomano, Fiesole.
Premetto che Borgo e Vicchio hanno lo stesso gestore nostro, Publiambiente e la raccolta con i cassonetti stradali. Dicomano si appoggia ad Hera ed ha la raccolta con i cassonetti familiari; Fiesole si appoggia a Quadrifoglio.
Alcuni esempi.In euro all’anno.
Per un 1 residente in una casa di 100 mq.
Borgo, 167,25
Vicchio, 125,45
Dicomano, 211,01
Fiesole, 220,41
Vaglia, 121,74
per 4 residenti in una casa di 100 mq.
Borgo, 287,74
Vicchio, 239,65
Dicomano, 393,77
Fiesole, 421,23
Vaglia, 241,04
Sapete quanto paga un ristorante di 729 mq a Vaglia (caso reale)? 7.115,04. Tanto. Ma se lo stesso e’ a Borgo? 17.342,91 euro. Tantissimo. Ma cosa dire se il ristoratore ha i tavoli a Fiesole? 25.711,83 euro. Come fa a campare!?
Un ufficio di 75 mq a Vaglia paga 272,25 euro; a Vicchio 321,00; 727,50 a Dicomano.
Un fruttivendolo di 25 mq: a Vaglia 317,00; Borgo 649,75; Fiesole 867,50…..E cosi’ per tutti le altre utenze non domestiche, campeggi, case di cura, panifici…..
Per la nettezza, al saldo del puzzo, e’ piu’ conveniente stare a Vaglia.
Augh.
Leonardo, sindaco
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 4 agosto 2015
Paragone assurdo. Quante volte vengono spazzate le strade e Vaglia ? Con che frequenza. I numeri non dicono niente.
Visto che le secondo case sono di non residenti e che i dati Irpef ci dicono che la media reddituale è molto alta a Vaglia, evidentemente il primo cittadino ha preferito scegliere di “aiutare” i redditi alti invece di quelli medi.
A Vaglia grazie alla scelta del sindaco oltre 2000 famiglie pagheranno di più contro le 350 circa (il 15%) che avranno uno sconto.
Ottima politica di equo indennizzo. (Sic)
I paragoni sono quelli che sono. E’ una evidenza direi…
Le seconde case come patrimonio sono tassate dall’IMU. la Tari si riferisce alla nettezza urbana, alla spazzatura…. Non si tratta di aiutare più o meno qualcuno, si tratta di una scelta di equità. Con il porta a porta le seconde case pagherebbero sicuramente molto meno di quello che pagano ora perchè pagherebbero in base ai rifiuti prodotti…
Quindi dov’è lo scandalo? Io fatico a comprendere….
Mah, l’equita’ delle parti uguali fra disuguali, bella equita’! Tra l’altro di TARI si paga meno a Vicchio…