Una sconfitta annunciata? Riflessioni sulle elezioni comunali 2019 in Mugello – 1
MUGELLO – Andrea Banchi è figura di rilievo della vita politico-amministrativa di Borgo San Lorenzo. Se nel suo curriculum non figurano impegni politici diretti, salvo una candidatura nella lista dei Verdi tanti anni fa, egli ha fatto sempre riferimento all’area della sinistra. Ed è noto soprattutto per il suo impegno nell’amministrazione comunale borghigiana, prima come bibliotecario e responsabile del settore cultura –è stato anche direttore del Museo Chini-, poi come dirigente del Servizio Sviluppo economico e socio culturale, e direttore generale, braccio destro amministrativo del sindaco Giovanni Bettarini. E ha svolto funzioni di segretario anche per l’Unione montana dei Comuni del Mugello.
Oggi, che è andato in pensione, ha inviato al “Filo” un’articolata riflessione –che suddivideremo in tre pezzi distinti- sulla situazione politica in vista delle elezioni amministrative che si terranno a Borgo San Lorenzo e in Mugello il prossimo anno. Volentieri la pubblichiamo. Ecco qui la prima parte:
Stiamo avvicinandoci alle elezioni amministrative della prossima primavera e anche nel Mugello i grandi cambiamenti elettorali delle politiche del 4 marzo scorso fanno intravedere alcune novità interessanti.
Anche se sono amministrative le prossime elezioni partono dalla situazione che ha visto il varo del governo giallo-verde, dal grande aumento dei voti grillini e leghisti, dal forte ridimensionamento del PD. Già questo effetto si è dispiegato nelle amministrative che si sono tenute nel giugno scorso in Toscana e che hanno visto la rovinosa sconfitta del PD in città storicamente di centro-sinistra come Pisa, Siena, Massa.
Nella elezione dei sindaci il meccanismo elettorale è fondamentale ed è diverso a seconda che il Comune sia sotto i 15 mila abitanti oppure più grande. Mentre nei Comuni piccoli si ha un solo turno di elezione e vince chi prende più voti, nei Comuni più grandi è previsto un secondo turno di ballottaggio fra i due migliori candidati, nel caso che nessuno abbia superato il 50% dopo il primo turno.
Quello che è avvenuto nelle città toscane, in cui il PD è il partito più votato, è che non riuscendo il centrosinistra a raggiungere il 50% è stato costretto al ballottaggio nel quale ha vinto il centro destra, grazie al voto dei 5 stelle. L’alleanza governativa, anche se non apparenta le liste, funziona però perfettamente tra gli elettori nel caso di scelta secca tra due candidati, uno di destra e l’altro di sinistra. Va detto che il PD ci ha messo del suo a favorire gli avversari, ma comunque l’esito è questo e chi ancora non l’ha capito non ha alibi.
Rammento quanto accaduto per indicare che mentre a Borgo San Lorenzo col meccanismo del ballottaggio lo schema di tutti contro il PD rischia di ripetersi, prospettando la possibilità di un sindaco leghista o grillino, negli altri Comuni mugellani al voto, poiché tutti sono sotto i 15 mila abitanti e dunque senza ballottaggio, la vittoria del PD è forse scontata. Infatti quando le elezioni sono a turno unico è il candidato sindaco più votato a vincere e a far attribuire alla lista che lo appoggia la maggioranza dei seggi in Consiglio. A giugno è avvenuto questo a Marradi con la vittoria squillante di Triberti, sindaco uscente del PD.
Mentre Lega e 5 stelle sono riusciti per il governo nazionale a trovare accordi (il famoso contratto) è assai improbabile che siano in grado di costruire un programma locale per presentarsi insieme. Intanto i grillini mugellani provengono spesso dalla sinistra, ma l’esperienza finora suggerisce che leghisti e 5 stelle si coalizzano contro la sinistra nel voto di ballottaggio, ma ripugnano trovarsi accumunati con trattative esplicite e mescolanze preordinate. Dunque senza la possibilità di presentarsi insieme in una sola lista non riusciranno ad avere possibilità di vittoria in nessuno dei piccoli Comuni mugellani.
Rimane Firenzuola, attualmente al centrodestra, che dovrebbe confermare questa scelta, mentre negli altri Comuni non pare possano esserci ribaltamenti.
Questo è dunque, fotografato a sei mesi dalle elezioni, il quadro complessivo, ma sbaglieremmo se pensassimo che questa sia l’immagine definitiva, non mancano infatti opportunità e movimenti, specie nella situazione più fluida, che come abbiamo visto è quella borghigiana.
(1 – continua)
Andrea Banchi
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 18 dicembre 2018