Una scuola più bella con gli Angeli del Bello
BORGO SAN LORENZO – Giovedì 29 dicembre, presso le scuole di Sagginale, i volontari dell’associazione Angeli del Bello di Borgo, insieme a giovani migranti provenienti dai centri gestiti dalle associazioni Insieme ed Albatros, gli assessori Giacomo Pieri e Cristina Becchi, e due rappresentati dei genitori, Andrea Donatini e Luca Del Tempora, si sono rimboccati le maniche.
Infatti, durante la mattina hanno ritinteggiato alcune aule e parte dei locali del plesso per rendere più accoglienti gli spazi per i bambini.
Un gioco di squadra compiuto in poche ore da un bel gruppo formato da oltre 20 volontari, che hanno lavorato duro per abbellire la scuola.
“Un grazie a chi si impegna per la riuscita di queste iniziative – affermano il sindaco Paolo Omoboni e la giunta di Borgo – a partire da gli Angeli del Bello e dai genitori dei ragazzi, dal cantiere comunale e dagli uffici, senza dimenticare la disponibilità delle associazioni che gestiscono l’accoglienza e che si dimostrano aperte a queste collaborazioni così che possano essere instaurati momenti di conoscenza reciproca e occasioni affinché i ragazzi possano rendersi utili ringraziando così la comunità che li ospita. Si tratta di piccoli interventi che diventano grandi proprio perché realizzati grazie alla volontà delle persone che amano il nostro paese e che vogliono contribuire a renderlo migliore”.
“Siamo contenti e soddisfatti di questa prima iniziativa – afferma il presidente degli Angeli del Bello Johnny Tagliaferri – e ringrazio tutti coloro che hanno aiutato con la loro presenza e coloro che hanno organizzato il tutto così da darci la possibilità di effettuare l’intervento di imbiancatura. Siamo già al lavoro sulle prossime iniziative con l’obiettivo di coinvolgere sempre più persone”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 29 dicembre 2016
E menomale che ci sono questi preziosi migranti che li facciamo lavorare gratis per la comunità.
Un bel risparmio, dovessimo invece chiamare degli imbianchini e pagarli!
Molto meglio impiegare questi ragazzoni, accolti nelle molteplici strutture private sovvenzionate da Regione e Stato italiano e sfruttarli per questi lavori “socialmente utili” e rinunciare a stipendiare degli operai regolari che guadagnerebbero soldi per sfamare le loro famiglie.
Oggi facciamo tutto con i rifugiati, il business del nuovo millennio.
Evviva, evviva.