MARRADI – C’era davvero tanta gente all’incontro di domenica pomeriggio, nel tendone e nello spiazzo che ormai da un mese è occupato dal presidio davanti all’Ortofrutticola del Mugello, a Marradi.
Stavolta a far visita alle lavoratrici, portando il proprio sostegno, è stato il noto scrittore Carlo Lucarelli, uno dei più importanti autori italiani del filone noir e thriller. E a Marradi ha presentato, intervistato da Paolo Guidotti, il suo ultimo romanzo, Leon, edito da Einaudi.
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Ma la sua venuta è stata, prima di tutto, originata dal desiderio di esprimere vicinanza al presidio. Lucarelli ha radici marradesi: è di qui sua madre, sono di Marradi il suo nonno e la sua nonna. E’ arrivato in tarda mattinata, ha parlato col sindaco Tommaso Triberti, con il collega Walter Scarpi – anche lui scrittore -, e con le lavoratrici. Ha ascoltato la storia della fabbrica, il colpo di scena di fine anno, la minaccia di chiusura, le paure e le preoccupazioni.
E nell’incontro del pomeriggio ha ringraziato le persone del presidio, dicendo di aver ricevuto molti spunti interessanti anche per poter scrivere. Le donne gliel’hanno chiesto esplicitamente. Hanno chiesto aiuto, un aiuto a far conoscere la loro situazione, a farla conoscere ancora di più. Perché si sappia il “delitto” che si sta compiendo.
Dapprima Lucarelli si è impegnato a coinvolgere altri colleghi scrittori, “che anche meglio di me – ha detto-, possono raccontare la vostra storia. Io sono uno scrittore di thriller, e qui per fortuna non c’è il morto”. Gli è stato fatto notare che il morto potrebbe esservi, ovvero la fabbrica, il lavoro.
Così Lucarelli ha approfondito: . “E’ vero, il serial killer – ha notato, rispondendo a un’osservazione di una lavoratrice intervenuta- ha come caratteristica di essere anaffettivo, di non provare sentimenti verso le persone che colpisce. Molte volte l’economia fa lo stesso. Si colpisce il lavoro, si colpisce un intero paese. Allora questa storia di amore, di passione, di cultura, minacciata da qualcosa o qualcuno che arriva e nega tutto questo, va raccontata. Perché è una storia epica, che non riguarda solo Marradi, ma diventa il simbolo di una storia molto più grande”.
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 31 Gennaio 2022