This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.
- Home
- Archivio
- Iniziative
- Idee
- Nel territorio
- CHI SIAMO
- Dai lettori
- Annunci
- Le aziende del Mugello
- Le rubriche degli esperti
Un’unica sede per l’elementare borghigiana. Luci (attuali), ombre (del passato), rischi (del futuro)
Quindi va dato atto alla giunta Omoboni di avere fatto quanto dovuto. E, vista l’esperienza passata, questo non era affatto scontato.
Certamente tutto questo non può cancellare il passato. E neppure le responsabilità. Perché la questione edilizia scolastica è stato gestito con grande faciloneria. Peraltro facendo rimanere per troppo tempo bambini e personale scolastico in edifici per niente sicuri sul piano antisismico.
L’ex-scuola elementare di via Don Minzoni a Borgo San Lorenzo, chiusa da 10 anni
Per quanti anni si è promessa una scuola elementare nuova, senza neppure individuare un’area dove costruirla? E si è individuata un’area, vicina al parco della Misericordia, quando ormai non esistevano più realistiche possibilità di finanziarla. Altrettanta incertezza c’è stata sulla vecchia scuola di via don Minzoni (quella già chiusa): la si vende per farci appartamenti e uffici, no magari potremmo consolidarla, e se magari l’abbattessimo e la costruissimo nuova? Tante proposte, nessuna decisione, tanto che quell’immobile è ancora lì, inutilizzato, inutile, sempre più fatiscente.
Adesso si è scelto cosa fare: si chiuderà, tra qualche mese, la scuola a rischio sismico, si costruiranno dei container in via Leonardo da Vinci, si modificheranno gli spazi del plesso scolastico per raccogliere tutti gli alunni delle elementari del capoluogo in un unico edificio. In attesa di poterlo ampliare.
Non sappiamo dire se è la scelta migliore, ma sicuramente è una scelta. Certamente andrà gestita al meglio, perché rischi e problemi non mancano. Raccogliere 800 bambini in una struttura che finora, ed era già affollata, ne conteneva poco più di 500 non sarà indolore. E gli spazi saranno sempre più stretti. Anche considerando che la costruzione dei container esterni sottrarrà preziosi spazi ai luoghi di ricreazione degli alunni (ma su questo si pensa di estendere l’area scolastica ai giardini di via Leonardo da Vinci). La congestione non sarà solo interna, ma anche in tutta l’area, perché di sicuro aumenterà notevolmente il traffico. E già adesso, nei momenti di uscita e di entrata a scuola, il quadrilatero via I Maggio – via Leonardo da Vinci – viali è bello rallentato.
Poi c’è la questione dei tempi. I tempi brevi e i tempi lunghi. Quelli brevi indicano settembre come primo momento di svolta. A settembre si tornerà a scuola, e si tornerà tutti a scuola in via Leonardo da Vinci. La struttura sarà pronta? E’ indispensabile, perché altrimenti sarebbero dolori.
Il fatto è che adesso si scontano le non-scelte del passato. E occorre rimediare a un’emergenza difficile. L’auspicio è che si sappiano superare gli ostacoli, evitare i consueti ritardi burocratici, fare presto, e si mantenga sempre un rapporto costante di dialogo con l’istituzione scolastica, in modo da tener conto anche delle esigenze didattiche e di vivibilità degli ambienti.
Il Filo
© Il Filo – Idee e Notizie dal Mugello – 24 febbraio 2017
A proposito dell'autore
“Conosciamoci” occasioni di incontro e confronto. Si parlerà dell’Isalm
Autostrada A1: chiuso il tratto Barberino-Calenzano
Post collegati
FOTO DEL GIORNO – In viaggio sulla Faentina
“OssigeniAmo”: controllo gratuito dell’ossigenazione del sangue alla farmacia Farmapiana di Borgo
Dobermann a passeggio in zona Poggiosecco a Borgo San Lorenzo
Istituto “Chini”, premiati i vincitori dei concorsi promossi dal Punto Famiglia
Cerca nel nostro sito
Calendario Eventi
Gli articoli mese per mese
Iscriviti alla nostra Newsletter